Manca poco più di una settimana alla serata di gala del 23 giugno quando, presso l’Auditorium di Radio Italia a Cologno Monzese, verranno premiate tutte le marche che hanno dimostrato di essere “super” meritandosi i Superbrands Awards 2016. Saranno consegnati gli Awards a tutti i membri del “Club” e assegnati i riconoscimenti “Superbrands of the year”, “Superbrands POP Award 2016” e “Superbrands Passion for Branding”. Tra i brand premiati figurano anche Amplifon e Fattorie Osella. Di questo riconoscimento, e del cammino fatto per ottenerlo, abbiamo parlato con Alessandro Bonacina, Direttore Marketing e Prodotto Amplifon Italia e Paolo Amadori, Business Manager Fattorie Osella.
La vostra azienda è stata riconosciuta come Superbrands: cosa significa per voi questo riconoscimento?
Bonacina: Essere tra i Superbrands è motivo di grande orgoglio oer noi. Siamo una marca dal potenziale enorme, espresso anche in passato, ma solo parzialmente. Negli ultimi anni si è cercata e si è ottenuta con merito una grande notorietà, abbiamo raggiunto una brand awareness di categoria, ma, all’inizio, abbiamo lavorato meno sull’equity. Da un anno e mezzo, invece, abbiamo avviato un’evoluzione per raggiungere dei livelli superiori e di conseguenza abbiamo lavorato meglio anche sull’equity. È fonte di grande soddisfazione riconoscere i frutti dei primi passi in questa direzione.
Amadori: Sicuramente si tratta del giusto coronamento per un’azienda con alle spalle una storia abbastanza lunga e prestigiosa, risalente addirittura al 19esimo secolo, quando gli antenati di Dario Osella cominciarono a vendere i formaggi scendendo dalla Valle Stura con il famoso carretto che è poi diventato il simbolo dell’azienda stessa.
Secondo la vostra esperienza cosa ci vuole oggi per essere davvero “super” ?
Bonacina: L’elemento guida è avere una purpose molto forte che deve animare dipendenti, clienti e tutti gli stakeholders. Io credo che Amplifon abbia uno scopo davvero meraviglioso, ossia ridare alle persone la gioia di vivere. La nostra azienda possiede una forza profonda per quanto riguarda la conoscenza del cliente, dei suoni e delle tecnologie, per cui siamo ben concentrati sull’obiettivo: essere in grado di far star bene quante più persone è possibile. Essere super significa riconoscere la propria missione e farla sbocciare, farne godere a tutti la bellezza comunicando la propria promessa, mantenendola tutti i giorni.
Amadori: Noi abbiamo un mix unico e singolare di tradizione e innovazione. Per tradizione intendiamo innanzitutto il rispetto della territorio, che consiste in una serie di misure ben precise, come raccogliere la materia prima, il latte, a km zero, da allevatori che conosciamo da anni, rispettando la natura e gli animali, rispettando le persone, utilizzando delle fonti di energia 100% rinnovabili, onorando le ricette originali con cui vengono preparati ancora oggi i formaggi. In particolar modo la robiola, nostro prodotto di punta, prevede tuttora l’utilizzo della manualità umana, al posto di strumenti tecnologici che rovinerebbero il risultato finale. La modernità si ritrova invece nell’utilizzo di tecniche e tecnologie adeguate ai nostri tempi, con l’impiego di macchinari assolutamente sicuri e tecniche di promozione all’avanguardia. Ad esempio, nel caseificio abbiamo una sovrapressione atmosferica per fare entrare e uscire l’aria solo in una direzione e garantire la massima pulizia e sicurezza, senza dimentica, d’altro canto, l’utilizzo mirato delle più moderne tecniche di media marketing, adeguate e profittevoli per un’azienda di grandi dimensioni.
Quale iniziative state mettendo in campo per confermarvi Superbrands?
Bonacina: Stiamo cercando di far innamorare i clienti, i prospects e i loro cari della nostra purpose attraverso uno storytelling che più di prima è fatto di emozioni, innovazione, esperienza e calore umano, andando a lavorare proprio sul posizionamento di marca, “Hear, Feel, Live”. Per noi diviene fondamentale mantenere la nostra promessa lungo tutto il customer journey, per tutti i touch point, grazie alla passione e all’orgoglio dei nostri consulenti telefonici, dei consulenti digitali e degli esperti presenti negli oltre 550 punti vendita monomarca in Italia. Rinnovare la promessa e mantenerla tutti i giorni, così ci si conferma Super.
Amadori: Abbiamo vari progetti, alcuni più istituzionali e altri più indirizzati all’innovazione di prodotto. Sul fronte istituzionale, abbiamo in ballo un progetto molto importante che riguarda il monitoraggio delle stalle di tutti i nostri conferenti, per misurare i parametri di benessere animale. Osella è la prima azienda lattiero-casearia in Italia a svolgere questo tipo di progetto, realizzato in collaborazione con l’Istituto Profilattico di Torino e con una Onlus internazionale, Compassion in World Farming, dedicata al miglioramento delle condizioni di vita degli animali all’interno degli allevamenti. Inoltre abbiamo in corso un’iniziativa con la Regione Piemonte, dal nome eloquente, Piemunto, che prevede una collaborazione con Carrefour e presto coinvolgerà anche altri distributori: l’impegno preso consiste nel segnalare sugli scaffali degli ipermercati i prodotti che vengono realizzati con latte piemontese, categoria di cui ci pregiamo di fare parte. Dal punto di vista dell’innovazione di prodotto, negli ultimi tempi ci siamo concentrati sul trend delle intolleranze alimentari, lanciando due prodotti, Linea e Robiola, che non contengono lattosio e lo abbiamo fatto garantendo un livello di sicurezza eccezionale. Rispetto alla normativa italiana, infatti, i nostri prodotti hanno un contenuto di lattosio dieci volte inferiore ai limiti di legge consentiti: per raggiungere questo risultato abbiamo potuto contare su un laboratorio esterno unico in Italia e attrezzato specificatamente per questo tipo di misurazioni. La sicurezza alimentare e la sicurezza del consumatore sono tra le nostre priorità e credo che questo convincimento debba necessariamente fare parte del dna di un’azienda che ambisce ad essere Super.
Elisabetta Pasca