Quando si parla di donne e tecnologie, il luogo comune si annida insidioso nelle considerazioni: non dovrebbe essere così, soprattutto in un’epoca come quella attuale in cui il rapporto col progresso scientifico e tecnologico potrebbe ormai essere interiorizzato dall’umanità intera come un’acquisizione condivisa. Invece, troppo spesso, l’innovazione non sembra intonarsi con l’universo femminile, soprattutto se si guarda ai dati, che freddamente riportano un misero 19% di donne manager nel campo dell’ICT. Fortunatamente, dietro ai dati ci sono delle persone, come ad esempio Manuela Lavezzari, professionista dell’hi-tech, da oltre quattordici anni alla guida della divisione marketing di ASUSTeK Italy. Protagonista dell’iniziativa di formazione digitale dedicata alle più giovani promossa da Microsoft, Nuvola Rosa, la Lavezzari ha lanciato anche il progetto bloggirl.it, una piattaforma per educare le donne all’uso sicuro e consapevole della tecnologia. Perché una donna che ama scienza e tecnologia è una grande risorsa, non un clichè di cui prendersi gioco.
Nell’immaginario collettivo e non solo, le competenze e le professioni legate alla tecnologia sono ancora ad appannaggio prevalentemente maschile, in che modo è possibile smontare pregiudizi e gap per riuscire ad affermare che l’innovazione può essere concretamente una passione e una professione anche al femminile?
Le condizioni che determinano un gap tecnologico tra uomini e donne sono spesso determinate dal persistere di quel pregiudizio che è un retaggio culturale. Purtroppo, capita a volte che questo pregiudizio sia rafforzato da fattori esterni: il contesto sociale o scolastico, quando incapaci di offrire proposte concrete ed efficaci di accesso alle nuove tecnologie, o privi di risorse economiche per una formazione specifica che richiederebbe eventuali investimenti ulteriori. Quando si verificano queste condizioni, le donne possono essere influenzate negativamente, ma è necessario che anche in quelle circostanze la motivazione e il coraggio di osare e di rischiare agiscano sempre come motori propulsori per scardinare anche i pregiudizi più duri a morire.
Ogni tanto vale la pena prendete una strada meno battuta e all’apparenza più tortuosa: a volte sono le scelte più difficili quelle che portano alle più grandi soddisfazioni. Tuttavia, possiamo senz’altro affermare che una svolta epocale è stata compiuta dalle nuove generazioni, laddove la facilità di approccio è stato favorito dal diffondersi di nuovi mezzi di comunicazione come i social network, ma anche dall’utilizzo di strumenti quali i video giochi e i dispositivi tecnologici sin dalla tenera età e in ambienti familiari, favorendo la loro maggiore dimestichezza con diverse tecnologie.
Quindi, l’esperienza ci insegna che la promozione di un utilizzo consapevole delle nuove tecnologie sin dalla giovane età all’interno degli ambiti familiari e scolastici aiuta a stimolare interesse e curiosità crescenti, e un approccio mentale più aperto e funzionale ad obiettivi concreti di vita futura.
Come nasce e come si sviluppa il progetto Bloggirl, come è organizzata la redazione e in che modo questo strumento intende fornire alle donne un supporto originale nell’approccio al mondo dell’IT?
Noi tutti utilizziamo i dispositivi tecnologici per lo studio, per lo svago e per il lavoro per ‘dialogare’, per incontrarci, rimanere in contatto, per scambiare opinioni e sviluppare progetti. Se effettuiamo uno zoom sul mondo al femminile questo scenario non cambia e si applica in contesti differenti: dalla fotografia alla moda, dalla cucina alla creatività; sono tantissime le opportunità che si creano ogni giorno e che spesso sono sotto i nostri occhi senza che ce ne rendiamo conto. Per poi salire verso utilizzi più ampi e complessi. Proprio per questo, abbiamo creato un blog (bloggirl) che, tenendo in considerazione tutti questi aspetti, intende coinvolgere l’universo femminile attraverso i canali che esse stesse adoperano per suggerire loro nuovi potenziali di impiego delle tecnologie, per sperimentare e suggerire nuovi scenari di utilizzo ma anche per raccogliere i loro feedback e migliorare ulteriormente l’esperienza d’uso mediante i dispositivi e le varie tecnologie.
Consapevoli di questo, abbiamo deciso di sviluppare progetti specificatamente indirizzati al pubblico femminile per promuovere un utilizzo consapevole della tecnologia, per instaurare nuove forme di comunicazione e di dialogo con le donne e per approcciare nuovi segmenti verticali caratterizzati da una loro forte presenza. Il nostro impegno attraverso bloggirl vuole essere parlare, scrivere e raccontare di quello che la tecnologia rappresenta nel nostro mondo, nel mondo fatto di mamme o di donne che si vogliono reinventare o riposizionare a livello professionale, di ragazze che si trovano davanti alle diverse scelte scolastiche per mostrare loro le opportunità che possono avere scegliendo un percorso di studi scientifici/informatici e, ancora, di dar voce a coloro che, capitalizzando sulla tecnologia, hanno costruito un percorso professionale o, addirittura, sviluppato un’idea imprenditoriale. Insomma, un vasto panorama delle innumerevoli declinazioni del binomio donna-tecnologia, visto attraverso le diverse fasce di età, tappe della vita e interessi professionali e privati.
La redazione è composta da persone interne al mondo ASUS, ma ci avvaliamo anche di diverse collaborazioni esterne di professioniste che, a seconda dei casi, mettono a fattor comune la loro esperienza e professionalità per fornire preziosi consigli, suggerimenti e spunti di riflessioni sulla tecnologia.
Iniziative come Nuvola Rosa pongono l’accento sulla necessità di innescare un cambiamento sociale e culturale, per ripensare il ruolo della donna in maniera veramente paritaria: che tipo di politiche è necessario caldeggiare, sia in ambito istituzionale che da parte delle aziende private, per promuovere in maniera concreta questo cambiamento cruciale?
È bene ribadire in più contesti che la tecnologia può offrire infinite opportunità lavorative. È necessario, dunque, che iniziative quali Nuvola Rosa siano diffuse ovunque nel nostro Paese per moltiplicare le occasioni di formare e sviluppare nelle donne skill diventati indispensabili a favorire il loro ingresso nel mondo lavorativo, un tema cui teniamo molto ed è la ragione per cui stiamo collaborando con Microsoft in diversi contesti. Bisogna lavorare perché il pregiudizio non si radicalizzi in un periodo in cui ogni nazione sta facendo progressi nell’ambito dell’uguaglianza di genere. Non si tratta di fare un discorso “femminista”, si tratta di ragionare su opportunità di miglioramento della condizione della donna in una società moderna.
Il ruolo delle istituzione è fondamentale in questo processo di cambiamento, che deve necessariamente coinvolgere vari attori. Occorre intervenire, infatti, a tutti i livelli con una corretta informazione e con maggiore efficacia per un giusto orientamento alla scelta del percorso di studi in un momento di importanza strategica per tutti i futuri professionisti e lavoratori – ma ancor di più per le donne del futuro – al fine di avvicinare il più possibile domanda e offerta in aree che costituiscono una grande opportunità di crescita sociale ed economica. È importante la velocità con cui si attua questo processo: la trasformazione dei potenziali che sono nelle giovani donne dipende anche dalla capacità da parte della Scuola di accompagnare questo processo e di creare un contesto affidabile e coerente con il mercato del lavoro perché le tecnologie attuali sono già pronte. Ma la scuola non può essere cambiata solo dalle istituzioni; ci vuole anche la collaborazione delle famiglie, degli studenti e dei professori. È un processo che coinvolge tutti gli ambiti.
Come agisce Asus per soddisfare le esigenze di utilizzo e di consumo di prodotti tecnologici da parte del target femminile e come opera per sostenere la formazione e l’accesso al lavoro in azienda da parte delle donne?
ASUS pone una particolare attenzione alle esigenze delle persone: tutte le nostre soluzioni sono sviluppate con l’obiettivo di migliorare l’esperienza d’uso, di incontrare le necessità e le aspettative degli utenti e, soprattutto, di semplificare l’utilizzo delle tecnologie. Con la nascita e la spinta di nuovi servizi si è registrato un cambiamento continuo di abitudini da parte delle donne. Su questo fenomeno ASUS ha posto un focus particolare, investendo continuamente in innovazione, in ricerca e sviluppo di tecnologie che hanno permesso la nascita di veri e propri nuovi concetti di prodotto, capaci di rispondere a più esigenze, anche a quelle specifiche delle donne, non trattate come un target indistinto. Così sono stati sviluppati form factor nuovi che potessero meglio soddisfare le loro esigenze in vari contesti e investito in progettazione e design per non tralasciare nulla alla loro esigenza di bello estetico. Anche da un punto di vista corporate – e non solo di sviluppo del prodotto perciò – il coinvolgimento di ASUS è già partito da tempo in quanto l’azienda è impegnata in diverse iniziative per incoraggiare le donne nell’utilizzo delle tecnologie al fine di far comprendere i maggiori benefici derivanti dal vasto oceano delle conoscenze digitali e dall’IT in generale.
Un esempio concreto sono le diverse iniziative che ci vedono accanto a Microsoft in contesti scolastici ma anche istituzionali (Nuvola Rosa, Forum PA per lo sviluppo di progetti di Smart City, corsi di formazione in collaborazione con le enti locali sull’intero territorio nazionale etc.) e anche accanto a diverse università (es. Politecnico di Milano, IULM, LIUC e istituti specifici come Vigamus Academy). In maniera coerente con lo stesso obiettivo, abbiamo creato il già citato progetto bloggirl per affrontare le tante tematiche connesse alle donne e alla tecnologia. Abbiamo dunque fornito (e continueremo a farlo) informazioni per inventarsi lavori in settori in crescita come il gaming, ma anche per innovare i lavori tradizionali (come ad esempio lo psicologo), mediante l’utilizzo della tecnologia. Abbiamo anche sviluppato tutorial come le guide di PinkTech, ovvero supporti concreti per lo sviluppo di progetti personali legati a passioni come potrebbe essere quello della creazione di un blog.
Per realizzare tutto questo, e molto altro, ci siamo avvalsi di role model esterne che, mettendo a disposizione le loro professionalità ed esperienze collaborassero con noi nell’obiettivo di far comprendere come la tecnologia sia in grado di supportare le donne nella costruzione di un percorso lavorativo gratificante, nelle diverse attività quotidiane – semplificandole e agevolandole nel work-life balance – e ancora nelle loro passioni o, addirittura, nella scoperta di nuove passioni.
Come descriveresti la tua personale esperienza nell’universo digitale e che consiglio daresti soprattutto alle più giovani che intendono attivamente entrarne a far parte lasciando un segno incisivo del loro personale contributo?
Gli esordi mi hanno portato a entrare a lavorare nel mondo dell’ICT, che più mi offriva concrete opportunità subito dopo la laurea. Successivamente, sempre l’ICT mi ha permesso una crescita. Questo ambito è sempre stato in grande fermento e in continua evoluzione. Attualmente sono in ASUS Italia da oltre 10 anni e ritengo sia stata proprio la tecnologia uno degli elementi fondamentali della mia vita di tutti i giorni, da quella vita professionale a quella privata. Inoltre, la mia passione per la comunicazione e i media digitali mi ha portato ad essere sempre alla ricerca di nuovi spunti e nuove idee che avvicinassero le persone alla tecnologia e le rendessero consapevoli delle sue innumerevoli potenzialità. Per quanto riguarda le nuove generazioni, credo molto in loro perché ci aiutano a guardare il mondo con occhi diversi, curiosi e a non perdere quella naturalezza e disinvoltura nell’approcciare le nuove tecnologie così come le sfide quotidiane. Il mio suggerimento è di non perdere mai questo tipo di approccio nel proprio viaggio verso il futuro. A volte le resistenze non arrivano necessariamente dall’esterno, ma anche da noi. Cambiare il mondo è difficile, cambiare se stessi è difficile ma è un’evoluzione e non dipende tanto dalla benevolenza degli altri ma dalla nostra volontà nel voler cambiare le cose.
Comunicare la tecnologia al femminile: come? Esistono delle parole chiave su cui puntare per fornire una sorta di mappa a cui fare riferimento per non lasciarsi travolgere da un orizzonte che cambia velocemente?
In uno scenario digitale in continua evoluzione e caratterizzato da nuove professioni che si stanno delineando è difficile dettare “una ricetta” che vada bene per tutti; a volte gli ingredienti si scoprono sul campo, spesso li si sperimenta, qualche volta li si cambia… Uno dei consigli che mi sento di dare è individuare un progetto personale e dedicarsi con passione, curiosità e tenacia. Sicuramente sono queste alcune delle parole chiave che mi sento di suggerire. È importante un pizzico di fortuna sì, ma la passione è quello aiuterà a caricarsi di entusiasmo e a rinnovarlo ogni giorno con la stessa intensità e soddisfazione; la passione è anche ciò che accenderà la curiosità e porterà a sperimentare, innovare, essere stimolati creativamente e a lanciare nuove idee. Inoltre, è importante non dimenticarsi di confrontarsi con altre persone anche di diverse culture ed esperienze, perché dal confronto è possibile imparare e ricevere nuove e importanti sollecitazioni. Questo modo di procedere consente di acquisire un metodo: buttarsi a capofitto è controproducente senza essere partiti prima da una progettazione dell’idea. Bisogna imparare a porsi le domande per capire in che direzione muoversi, oltre che a mettersi in gioco e gestire imprevisti anche con i tempi ristretti come ci viene sempre più chiesto di fare oggi.
Elisabetta Pasca