Quattro lettere che conosciamo da quasi 40 anni e che ancora ci spaventano: oggi per fortuna non si muore più di AIDS, grazie alla ricerca sono stati fatti progressi incredibili, ma l’infezione è molto lontana dall’essere stata sconfitta. I numeri restano preoccupanti, soprattutto a causa della disinformazione diffusa non solo tra le categorie ritenute più esposte, ma anche nella popolazione generale, spesso inconsapevole di avere avuto comportamenti a rischio.
La Giornata mondiale contro l’AIDS del 1 dicembre è nata per risvegliare la coscienza sull’epidemia planetaria dovuta alla diffusione del virus HIV e Anlaids scende ancora in campo per informare e sensibilizzare il maggior numero di persone: è necessario contrastare l’atteggiamento – fin troppo diffuso – di credere che le malattie sessualmente trasmissibili rappresentino un rischio lontano da ognuno di noi. Il claim di questa campagna – firmato da Paolo Iabichino, che ha ricevuto il Premio Pirella Comunicatore dell’anno 2018 – è molto forte e decisamente diretto: “TI RIGUARDA”, un chiaro invito rivolto a tutti, nessuno escluso. Infatti in Italia circa il 40% dei casi di HIV è diagnosticato in modo tardivo, mantenendo alta la circolazione del virus nella popolazione generale, e a questo va aggiunto un 30% stimato di persone – un dato altissimo – che inconsapevolmente continuano a favorire la trasmissione del virus. E sono in aumento esponenziale di rischio di contagio proprio le categorie ritenute meno esposte: omosessuali e tossicodipendenti risultano essere i più informati. Oggi è essenziale più che mai continuare a sensibilizzare l’opinione pubblica, perché tutti siano consapevoli del proprio stato di salute, perché non si smetta mai di parlare di prevenzione.
Anlaids ha dunque ideato una campagna nazionale – patrocinata dal Comune di Milano, che prevede affissioni in 14 città italiane a partire dal 27 novembre – interpretata da personaggi che rappresentano l’eccellenza del mondo della musica, della televisione, del cinema e dell’universo digitale. Anlaids esprime profonda gratitudine a tutti i protagonisti della campagna #TIRIGUARDA: Tiziano Ferro (cantautore), Fabio Volo (scrittore, conduttore, attore), Giorgio Panariello (attore), Maria Pia Calzone (attrice), Rudy Zerbi (papà e conduttore), The Jackal (video maker, collettivo artistico), l’influencer e conduttrice Giulia Valentina e la modella e influencer Paola Turani (nella foto).
Il fotografo ufficiale è Daniele Barraco, che ha realizzato anche un video con un montaggio degli intensi ritratti dei testimonial catturati dal suo obiettivo per il progetto.
“Grazie alla partecipazione sentita di tutti i personaggi che hanno aderito prestando il proprio volto a favore di una testimonianza coinvolgente e consapevole” – informa Bruno Marchini, Presidente nazionale Anlaids Onlus – “la campagna parlerà dai muri di Ancona, Bari, Bologna, Cagliari, Genova, Mantova, Milano, Napoli, Palermo, Perugia, Pescara, Roma, Torino e Treviso”.
La campagna Anlaids 2018 è stata ideata dal direttore creativo Paolo Iabichino: “Questa è una campagna da leggere. Il mio scrivere è come uno specchio per chi avrà voglia di attraversare le parole, riconoscendosi nell’eventualità. Che può essere remota fino a che non ci tocca. E invece il diffondersi del virus HIV è qualcosa che ci riguarda tutti. Come uomini e donne, come genitori e figli, come mariti, mogli, amanti e individui a cui la campagna chiede una maggiore consapevolezza rispetto ai temi che impegnano Anlaids ogni giorno. Non solo il primo dicembre”.
“Le abbiamo provate tutte” – dice Carmine Falanga, Responsabile progetti e iniziative speciali di Anlaids, artefice della campagna – “dallo spot dell’alone viola che fece tanto discutere negli anni 90, alle campagne dedicate alle categorie considerate maggiormente a rischio, fino a quelle più recenti, con messaggi più soft. Si è resa evidente la necessità di un nuovo messaggio che sensibilizzi l’opinione pubblica senza creare inutili allarmismi: mi piace definire questa campagna “all inclusive”, per sottolineare che nessuno è escluso da questa lotta o può sentirsi immune. L’AIDS ancora oggi deve interessare l’intera società”.