L’Art Directors Club Italiano sarà nuovamente guidato per i prossimi tre anni da Vicky Gitto, a seguito delle elezioni che lo hanno visto contrapposto al candidato Paolo Iabichino. Nella nostra intervista, abbiamo approfondito con il riconfermato Presidente i temi cruciali del nuovo mandato, in continuità con le iniziative di successo avviate nel triennio precedente, nella prospettiva di supportare in maniera sempre più concreta ed efficace la comunità dei creativi italiani.
Il 9 marzo è stato riconfermato alla Presidenza dell’Art Directors Club Italiano per il prossimo triennio: ci sono margini di collaborazione con l’altro candidato, Paolo Iabichino, dopo una campagna elettorale particolarmente tesa?
Non voglio alimentare ulteriori polemiche. Fin dall’inizio io e i miei consiglieri ci siamo concentrati sul nostro programma. Io ho sempre affermato che l’Art Directors Club è dei soci: se giungeranno sul tavolo dei progetti validi e interessanti li valuteremo tutti con attenzione, da qualunque persona provengano. Nella nostra associazione non ci sono posizioni prioritarie, siamo tra pari e l’impegno di tutti è quello che può fare la differenza. L’importante è continuare a lavorare bene per il Club e tutti gli associati.
Che bagaglio portate dal triennio precedente?
Io e il mio Consiglio abbiamo scelto di non fare campagna elettorale perché reduci da un mandato che ha generato una serie di grandi successi. Mi fa piacere sottolineare l’assegnazione della nomina all’ADCI quale rappresentante italiano ai Cannes Lions, ma anche l’incremento di iscrizioni al Club, con soci in crescita ogni anno e una percentuale del 30% in più nel 2017. Abbiamo registrato ancora una crescita del numero di soci provenienti da professioni del settore ma con profili diversi rispetto a quelli più tradizionali, come planners e PR, e inoltre si è potuto constatare un sensibile ampliamento della presenza femminile nel Club, uno dei punti cardine del programma presentato per il primo mandato. Con questi risultati alla mano, abbiamo palesato la volontà di dare continuità ai progetti in essere e di evolvere nelle altre aree d’azione che vanno a completare il quadro di un percorso estremamente consistente e rilevante.
Quali saranno gli argomenti al centro dell’agenda del nuovo consiglio?
In primo luogo, ci concentreremo con energia sui giovani, attraverso un approccio più strutturato nella costruzione di relazioni con istituti e accademie. Pensiamo nello specifico a una squadra di docenti targati ADCI, che garantiscano un certo tipo di formazione direttamente nelle scuole. Dall’altra parte, ci sarà anche un’attenzione speciale nei confronti dei professionisti più avanti con l’età. “Space Cowboys” è un progetto sull’ageing e sul tutoring, nato dall’osservazione del momento storico che stiamo vivendo. In Italia e in tutto il mondo, ci sono numerosi professionisti di grande esperienza e qualità professionali che arrivati a cinquant’anni si trovano magari fuori dalle grandi strutture, ma con un bagaglio di conoscenze e saperi straordinari. L’intervento in questo ambito consiste nella costruzione di una community che possa generare occasioni di networking, senza tralasciare un collegamento proattivo con le generazioni più giovani, attraverso attività di tutoring e l’affiancamento di un senior a un super giovane.
Sono previste ulteriori novità?
Intendiamo focalizzarci sull’eccellenza strategica in grado di creare valore per l’eccellenza creativa. Uno dei nostri consiglieri, Samanta Giuliani, è una planner e, insieme al nostro socio Luca Vergano, attualmente di stanza a New York, sta creando un contenitore di strumenti di accelerazione culturale legati proprio al tema della strategia. Un altro argomento cruciale è legato all’arte. In particolare, abbiamo osservato che molti soci padroneggiano forme di espressione personali alternative ma attinenti al mondo della comunicazione. Nel Club, infatti, troviamo pittori, art designer, fotografi, illustratori. Di conseguenza, abbiamo istituito la figura dell’Art Ambassador, ricoperta da Giuseppe Mastromatteo: il suo compito sarà di fare scouting all’interno del Club e diventare poi un collettore verso l’esterno, specificatamente verso il mondo dell’arte, essendo lui stesso direttore creativo e artista.
Ottime prospettive dunque per questo nuovo triennio.
Certamente. Riassumendo, i quattro punti strategici per il prossimo triennio sono junior, senior, strategie e arte. Dal precedente mandato ereditiamo poi delle iniziative che porteremo sicuramente avanti come il Premio Equal, dedicato alla Diversity e giunto alla terza edizione, e IF! Italians Festival, importantissimo per il Club, poiché nato proprio in seno ad esso. Per IF! stiamo progettando l’edizione 2019: continueremo a svilupparlo in collaborazione con UNA, nata dalla fusione di Assocom e Unicom. Aspettiamo le loro elezioni, fissate per l’11 aprile, per aprire il tavolo di lavoro sul Festival.
Elisabetta Pasca