Dopo le prime indiscrezioni, è arrivata la conferma: Twitter ha deciso di chiudere la sua sede italiana.
C’è stato infatti l’avvio di una trattativa sindacale che riguarda i 16 dipendenti degli uffici milanesi inaugurati nel 2014 sotto la guida di Salvatore Ippolito, per i quali una soluzione potrebbe essere trovata a breve.
Si tratta del secondo colosso del web a lasciare il nostro Paese dopo Yahoo. La situazione che sta vivendo Twitter, tra l’altro, è particolarmente complicata, e i tentativi di vendita si sono rivelati finora infruttosi, con Salesforce e Google e che dopo i primi interessamenti si sono tirate indietro e Disney ancora in dubbio.
In occasione dell’ultima trimestrale, la società guidata da Jack Dorsey aveva annunciato la decisione di tagliare il 9% della propria forza lavoro a livello mondiale, circa 350 dipendenti, in larga parte operativi nelle divisioni marketing, commerciale e partnership.
Il social, inoltre, ha annunciato la chiusura di Vine, l’app per la condivisione per video brevi, ed ha perso in questi giorni un altro componente del suo top managament: il chief operating officer Adam Bain, che da gennaio ricopriva anche la carica di vicepresidente, ha infatti lasciato la società. Lo sostituirà il chief financial officer Anthony Noto.