Innovazione e tecnologie emergenti cambiano costantemente lo scenario digital. Oggi la sfida per i brand è essere in grado di adattare la propria offerta di prodotti e servizi per continuare a essere rilevanti per le persone.
Il network globale di We Are Social ha identificato le otto tendenze chiave da tenere d’occhio che influenzeranno il marketing e la comunicazione nel corso dell’anno.
1- Il binge-watching del pesce rosso
Gabriele Cucinella, Stefano Maggi e Ottavio Nava, CEO di We Are Social Milano
“In passato, le piattaforme consigliavano ai brand di creare contenuti sempre più brevi, mettendo in evidenza i benefit dei video da 6 secondi e da 2 secondi. Se da un lato è ancora vero che le conversazioni delle persone vertono spesso su contenuti immediati, brevi e semplici da fruire, è altrettanto interessante osservare come video ed esperienze di più lunga durata, che catturano l’attenzione ben oltre una manciata di secondi, stiano diventando molto interessanti per le persone.
Pensiamo al fenomeno del binge-watching, o ai documentari di media come Vice e Vox o al costante aumento dei podcast: di fianco ai format brevi, le persone si stanno oggi abituando a interagire con contenuti di lunga durata. Facebook Watch ad esempio, che distribuisce serie video attraverso la sua piattaforma social, è un esperimento in questa direzione.
Contenuti più lunghi stanno diventando sempre più famigliari per le persone e questo rappresenta un’opportunità per i brand. Non è vero, insomma, che la durata della nostra attenzione equivale a quella di un pesce rosso:se ci piace un contenuto infatti, vogliamo vederne di più”.
2- Direct messenger marketing
Nathan McDonald, Co-Founder e CEO di We Are Social
“L’evoluzione dei servizi di messaggistica è destinata a continuare. Più i nostri feed si popolano di contenuti e più utilizziamo canali privati - messaggi diretti – per contattare gli altri. E più tempo spendiamo utilizzando servizi di messaggistica, e più diventa importante per i brand capire come possono apportare valore a questo scenario.
Le potenzialità dei servizi di messaggistica si stanno sviluppando secondo modalità differenti. Da un lato, non ci sono mai stati strumenti così evoluti – sia a livello hardware che software – per creare video messaggi rilevanti. Le principali piattaforme sono al lavoro per migliorare costantemente le loro app e diventare gli strumenti più utilizzati per messaggi con un elemento creativo. E Instagram sta già testando un’app separata e indipendente per i messaggi diretti, presumibilmente con questo obiettivo.
Nel frattempo, la spinta a fornire funzionalità utili all’interno dell’app di messaggistica ha visto il proliferare di bot text-only. Facebook vuole che Messenger diventi la piattaforma preferenziale per il servizio di customer care, con la possibilità che la stessa chat business to consumer possa essere trasferita da Facebook al sito web di un brand. Oltre all’help desk, ci rivolgeremo sempre più ai robot di messaggistica per tutto – dalle pizze alle previsioni del tempo – sui nostri smartphone, ma anche grazie al controllo vocale, nelle nostre case e veicoli.
Queste due direzioni non rimarranno separate per molto tempo perché le possibilità per il social commerce sono molto importanti. Ma per evitare di creare la versione moderna dello spam via SMS, i brand dovranno fornire contenuti rilevanti in modo trasparente, spontaneo e non intrusivo”.