Secondi i dati rilasciati dall’Istat in merito alla situazione lavorativa in Italia fino al mese di giugno, “da febbraio 2020 il livello dell’occupazione è sceso di circa 600 mila unità e le persone in cerca di lavoro sono diminuite di 160 mila, a fronte di un aumento degli inattivi di oltre 700 mila unità”. Il confronto è stato fatto con il periodo precedente allo scoppio dell’epidemia da coronavirus.
A giugno il tasso di disoccupazione in Italia risale all’8,8%, in aumento di 0,6 punti rispetto a maggio. C’è anche un aumento del numero di coloro che cercano lavoro: 149mila unità in più (+7,3%). Il rialzo, si spiega, “riguarda soprattutto gli uomini (+9,4% pari a +99mila unità, contro il +5,0%, pari a +50mila, delle donne) e interessa tutte le classi di età”.
Anche la disoccupazione giovanile (15-24anni) aumenta: a giugno si è arrivati a una percentuale pari al 27,6%, in rialzo di 1,9 punti rispetto al mese precedente.
Salgono inoltre a 2,1 milioni in più le famiglie italiane a rischio povertà assoluta a causa dell’emergenza provocata dal Covid. “Sono 2,1 milioni le famiglie con almeno un componente che lavora in maniera non regolare” di queste “1.059.000 famiglie vivono esclusivamente di lavoro irregolare” spiegano i dati. Tra i lavoratori ci sono “2,9 milioni di working poor” e gli irregolari “sono più di 3,3 milioni”. Questo è quanto emerge dalla ricerca di Censis-Confcooperative che analizza i dati Istat e Svimez su occupazione e reddito.