GIANFRANCO MAZZONE – Managing Director, Burson Marsteller, Giudice Cannes 2017
Come ricorda la sua esperienza di giurato all’International Festival of Creativity di Cannes nel 2017?
L’esperienza di Cannes è incredibile per tutta una serie di motivi: innanzitutto si percepisce davvero l’essenza internazionale del nostro lavoro, avendo la possibilità di interfacciarsi in giuria con membri provenienti da tutto il mondo. Ci si confronta con professionisti che fanno il tuo stesso lavoro, ma con un approccio diverso, derivante dalla diversa cultura di appartenenza e dalle differenti esperienze. L’arricchimento è enorme, ci si rende conto davvero di come il termine comunicazione includa tantissime sfaccettature. L’obiettivo della comunicazione alla fine però è sempre lo stesso, ossia quello di supportare il cambiamento delle aziende, delle visioni, delle culture e della reputazione di un prodotto. Oggi le leve della comunicazione a nostra disposizione sono molteplici, quindi si possono raggiungere velocemente tutti i target, vedendo subito i risultati del lavoro. Cannes si conferma un momento di grande fermento, sia per l’internazionalità che per le competenze. Social, influencer, media, creatività, pianificazione, strategia: abbiamo tante professionalità messe insieme in un contesto stimolante di continuo arricchimento.
Quest’anno sarà davvero un momento di profondo ripensamento dell’identità dell’industria creativa?
Il percorso di cambiamento è continuo e costante, con un apporto significativo da parte di tutti i player del settore. In passato, il boccino spettava alle agenzie di pubblicità, all’interno delle quali la creatività faceva la differenza. Oggi, a Cannes, i player in campo sono molteplici e tra loro troviamo i grandi protagonisti dell’innovazione e della tecnologia come Google e Facebook, insieme ai creativi, agli strateghi: questo nucleo di skill messe in comunione forma il know-how che genera veramente il cambiamento. È un circolo virtuoso che si auto-alimenta ed è estremamente sinergico per tutte le parti in gioco. Bisogna dire che nel nostro paese c’è ancora poca attenzione, anche da parte dei grandi media, sul ruolo strategico della comunicazione nella società, nelle imprese, nella pubblica amministrazione. In altri paesi, invece, la consapevolezza di questa importanza nella società e nell’economia è ben presente. Allo stesso modo, gli attori del cambiamento tecnologico hanno bisogno dei comunicatori per dare valore al cambiamento stesso ed essere rilevanti. Anche le grandi società di consulenza e di business ormai hanno attivato delle unità di comunicazione per aiutare l’evoluzione del business. Comunicazione e business sono sempre più integrati, questo binomio sarà sempre più preponderante.
Quali trend è possibile individuare per il Festival della Creatività 2018?
In primo luogo, una creatività concreta, non fine a se stessa, proiettata a generare valore. Questo aspetto è reso possibile dall’integrazione fra i vari ruoli in un’azienda di comunicazione. In secondo luogo, la tecnologia, che abilita la comunicazione ad essere efficace. Infine, non dimentichiamoci della convergenza fra tutte le leve della comunicazione: oggi le giurie non sono composte esclusivamente da esperti specializzati in un solo settore, l’integrazione è ormai la regola.
Introduzione: Lucia Mancini
Interviste: Elisabetta Pasca