IL TEMPO TRASCORSO ONLINE DAI GIOVANI
Ben il 71% dei giovani intervistati ritiene di aver aumentato il tempo trascorso online negli ultimi due anni (opinione condivisa dal 70% dei genitori, che nel 63% dei casi spesso si chiedono se il tempo che i figli trascorrono online non sia eccessivo). Nonostante la scuola sia tornata in presenza e i ragazzi e le ragazze vogliano riappropriarsi degli aspetti face to face delle relazioni dopo questo uso massiccio «forzato», Internet rimane uno tra i contesti privilegiati per comunicare e condividere le cose fatte quotidianamente con gli amici (virtuali e non).
Quasi la metà dei giovani (47%) dichiara di essere connesso 2-3 ore al giorno e c’è un 12% di giovani che dichiara di essere connesso da 4 a 6 ore al giorno, un 4% che afferma di essere sempre connesso e un 3% che lo è per più di 6 ore. Dichiara di essere online per non più di un’ora al giorno solo il 24% del campione. La percezione dei genitori corrisponde alle dichiarazioni dei figli.
Il 54% dei ragazzi percepisce solo talvolta di stare troppo tempo davanti a uno schermo, mentre solo il 13% è consapevole (spesso o sempre) di trascorrere troppe ore online. Curiosamente, però, c’è poi una larga percentuale (79%) che ritiene che le funzioni per limitare il tempo trascorso online siano utili, mentre un 34% ritiene che non servano. Più alta la percentuale di genitori che le ritiene utili (91%).
Ma cosa fanno online questi giovani? Chattano, soprattutto (58%), ascoltano musica (53%), giocano (48%), seguono lezioni a distanza (39%), guardano film o serie tv (38%), mandano vocal su Whatsapp (29%), guardano video tutorial (27%), video di game players (26%) o video per informarsi e studiare (25%), pubblicano foto/video/storie su Tik Tok, Instagram e altri social (23%), guardano video comici (23%). In percentuale minore, nell’ordine, registrano foto/video/storie dai social, usano la posta elettronica, fanno acquisti online, leggono libri, cercano nuovi amici, leggono/scrivono in forum o blog, leggono i giornali online (solo il 4%!), cercano informazioni su salute e malattie, usano app di dating (solo i diociottenni).
Per quanto riguarda i principali social e app di messaging online, i giovani usano Whatsapp e Facebook soprattutto per stare con gli altri, YouTube, Instagram, Tik Tok, Twitch e Discord per divertirsi.
Quali di queste attività vengono condivise tra figli e genitori? L’82% guarda serie TV insieme ai figli, il 54% condivide contenuti, il 44% gioca a videogame/giochi online con i figli, il 35% registra video con loro.
L’approccio all’attendibilità delle notizie online vede un 47% del campione giovani che, prima di condividerle, si assicura che siano attendibili/cerca e verifica la fonte, ma un 20% non sa come orientarsi per giudicarne la veridicità e il 13% si fida solo delle notizie che hanno un elevato numero di like e condivisioni; il 20% dei giovani legge solo i titoli e il 14% si sente sommerso dalle troppe notizie in rete e una stessa percentuale non legge notizie online. Secondo il 63% dei genitori, Internet è una fonte di informazione affidabile.
Ma qual è l’influenza della vita online su quella reale? Per ben il 67% dei giovani, Internet ha un’influenza abbastanza, molto o moltissimo rilevante sulle relazioni amicali, sulla reputazione (58%), sul modo di essere (61%), sulle relazioni sentimentali (72%). Per il 70% dei genitori, il tempo trascorso online influisce da abbastanza a moltissimo sulle relazioni amicali dei figli, su ciò che vivono (73%), sulla loro reputazione (53%) e le relazioni sentimentali (48%).
Secondo i giovani, infine, i social favoriscono in primis le relazioni (40%), creano un senso di comunità (38%), permettono di apprendere cose nuove (33%) e di esprimere le proprie emozioni (27%) e inclinazioni (18%), consentono di chiedere aiuto quando si è in difficoltà (16%). Tutte cose positive. E quelle negative? Per il 15% dei giovani i social generano un senso di solitudine e una pressione rispetto alle aspettative sociali (14%), favorendo inoltre la diseguaglianza (7%).
E i genitori cosa ne pensano? Se molti citano al primo posto gli aspetti negativi – i social favorirebbero un senso di solitudine (34%) e la pressione rispetto alle aspettative sociali (29%) nonché la disuguaglianza (13%) – per il 29%, però, favorirebbero il senso di comunità, l’apprendimento di cose nuove (27%), le relazioni (26%), l’espressione delle proprie emozioni (20%) e inclinazioni (17%), la possibilità di chiedere aiuto quando si è in difficoltà (10%), l’uguaglianza (5%)
PRIVACY
Ai giovani è stato chiesto se ritengono che le informazioni relative alla privacy e all’utilizzo dei dati nel mondo online e social siano chiare e scritte in un linguaggio comprensibile. Le risposte fanno riflettere, con un 61% di intervistati che ritiene che non lo siano mai o la maggior parte delle volte. I giovani, forse un po’ a sorpresa, sono consapevoli dei rischi di uso non consentito dei dati da parte delle piattaforme (l’85% lo è abbastanza, molto o moltissimo), Ciononostante, il 44% accetta i cookie per comodità.
Ma quanto sanno i genitori della vita online dei loro figli? Il 72% si dice sicuro di saperne da abbastanza a moltissimo. E quanto intervengono nelle attività online del figlio? Il 27% dichiara di conoscere le sue password, il 22% controlla con quali contatti stringe amicizia sui social, il 21% si fida e basta per non invadere la privacy dei figli, il 21% è follower dei figli e li segue sui social, il 21% ha attivato filtri di sicurezza che bloccano i contenuti per età. Ben il 44% dei genitori non controlla le app scaricate dal figlio perché si fida o perché il figlio non glielo permette.
INTERNET E LA SALUTE MENTALE E FISICA
Secondo il 72% dei ragazzi, Internet è una fonte attendibile per informazioni sulla salute e il benessere e fornisce informazioni utili. Pensa lo stesso il 63% dei genitori.
Ma quanto influenza l’umore giornaliero ciò che i giovani vedono sui social? Poco o per nulla per il 57% dei ragazzi, da abbastanza a moltissimo per il 45%.
LA CONSAPEVOLEZZA DEI RISCHI ONLINE
Il 94% dei giovani ritiene che la soluzione per rendere Internet un luogo sicuro debba passare dall’educazione da parte dei genitori e della scuola. Importanti sono ritenuti anche gli strumenti tecnologici per segnalare rischi e pericoli, ma anche una maggiore consapevolezza da parte dei ragazzi. Il 35% ritiene che le aziende hi-tech dovrebbero creare sezioni su Internet adatte ai giovani.
Il 96% dei ragazzi ritiene che la loro partecipazione e opinione dovrebbe essere tenuta in considerazione per la creazione di una rete sicura. Quelli che la pensano così, è convinto che, perché ciò si realizzi, dovrebbero essere organizzati incontri specifici tenuti da esperti a scuola (47%), si dovrebbe dedicare spazio durante l’orario scolastico per formulare proposte concrete da indirizzare poi ad aziende ed esperti (38%), le tematiche potrebbero interessare i progetti di alternanza scuola-lavoro (31%), si dovrebbero organizzare incontri con le aziende hi-tech (31%), i professionisti dovrebbero dialogare con i ragazzi nell’ambito di forum internazionali (26%), dovrebbero essere promossi incontri con le istituzioni (25%).