Tra chi si è fatto contagiare dalla passione dirompente per le righe non potevano mancare i due influencer italiani per eccellenza: la neo-mamma Chiara Ferragni e Mariano di Vaio. La prima si è mostrata sui social con un costume intero a righe bianche e rosa, mentre il profilo Instagram del blogger e modello umbro è costellato di outfit a righe, tanto casual quanto elegantissimi. Sono scelte non solo dalle celebrities nostrane, ma anche da quelle mondiali, per essere indossate nella vita di tutti i giorni e anche per le occasioni speciali. Tra i 24 migliori outfit sfoggiati al recente Royal Wedding selezionati dalla rivista Elle UK figurano il vestito a righe sui toni del fucsia, del verde e del giallo di Cressida Bonas, ex dello sposo Harry, e quello di George Clooney che ha puntato su un completo firmato Armani corredato da cravatta e pochette a righe bianche e giallo ocra, in tinta col vestito della moglie Amal.
Le righe si indossano con i tacchi, ma anche con i tacchetti, come dimostra il Mondiale di Russia appena conclusosi. Nella classifica delle maglie più belle stilata da GQ Uk, quattro delle prime sei rivisitano la classica maglia da calcio a righe: da quelle spezzate della Nigeria, la più amata e già sold out, a quelle pixellate dell’Argentina sul terzo gradino del podio, seguite dalla striscia rossa diagonale del Perù al quarto posto e dalle divise tratteggiate del Giappone al sesto.
Il fenomeno non si limita alla moda, ma tocca anche il design: le righe irrompono sui muri per dare un tocco ricercato ad un ambiente e caratterizzano i complementi d’arredo. Ne è un esempio il tappeto a righe bianche e nere che l’influencer Chiara Biasi lascia intravedere in una foto postata recentemente. C’è addirittura chi, pur di averle sulla propria facciata, sfida la legge. È il caso, riportato dal britannico The Guardian, di una donna londinese che ha deciso di far dipingere la propria casa a righe bianche e rosse, suscitando l’ira del vicinato e attirandosi un’ingiunzione del Municipio di Kensington e Chelsea che la obbligava a eliminare le righe entro 28 giorni. La stripes-maniac si è però rivolta ai giudici dell’High Court of London che le hanno permesso di mantenere le righe bianche e rosse. Insomma, God save the stripes!
Arrivano addirittura sulle tavole, tra piatti e tovaglie: permettono di creare una mise en place vivace, estiva e gioiosa che può essere utilizzata per solleticare l’appetito di grandi e piccini. “In cucina le righe sono molto utilizzate, servono come guida per ottenere una geometria che può essere replicata, allo stesso modo, molte volte – afferma lo chef stellato Matías Perdomo – Per me sono fonte di ispirazione e spesso sono il punto di partenza per una nuova ricerca. Nella loro moltiplicazione o nella loro sovrapposizione danno vita ad una consistenza completamente diversa che sorprende il palato”: nel suo ristorante Contraste in zona Navigli, a Milano, lo chef Perdomo infatti ha deciso di sfidare la tradizione reinterpretando la regina della cucina meneghina, la cotoletta, servendola in una versione a righe studiata per esaltare la struttura naturale del filetto di vitello.
Ovviamente, alla stripes mania non poteva sottrarsi l’arte. In questo campo, il padre indiscusso resta il francese Daniel Buren, autore de “Les Deux Plateaux” al Palais-Royal di Parigi, ma sono tanti i pittori che hanno deciso di giocare con questo motivo geometrico. Ne è un esempio l’artista portoghese Carla Sá Fernandes: nelle sue opere centinaia di righe colorate riempiono la tela in un’esplosione di colori divertenti, vibranti e luminosi.