I Mates sono quattro ragazzi che hanno deciso di unire le forze per fare la differenza nella variegata giungla del panorama web. E ci sono riusciti alla grande: i loro video, creativi e frizzanti, li hanno resi youtuber di successo, acclamati come rock star, in grado di conquistare a mani basse la fascia dei giovanissimi tra i 10 e i 17 anni, dando loro una voce riconoscibile e dei contenuti di intrattenimento coinvolgenti. La popolarità dei fantastici 4 è un fenomeno esplosivo che continua a crescere in maniera esponenziale di video in video, raggruppando su Youtube, Instagram e Facebook un seguito corposo e compatto di milioni di utenti. Quest’anno, reduci dal gigantesco successo registrato nel primo tour, i Mates tornano on the road, visitando, insieme al “compare” Favij, diverse città italiane con lo show “Made in Internet”, dove migliaia di follower potranno finalmente incontrare dal vivo i propri idoli, tutti appartenenti alla factory di Web Stars Channel, che conta oltre 36 milioni di fan.
Anima, St3pny, SurrealPower e Vegas, quattro ragazzi per 12 milioni di follower: come spieghereste l’equazione del vostro successo?
Alla base del nostro successo c’è sicuramente l’aver puntato tutto sulla spontaneità. Non siamo delle superstar. Siamo ciò che siamo realmente. Ognuno di noi ha un propria e specifica personalità che vive nel mondo reale e nel web. Coloro che ci seguono non seguono dei “personaggi” ma persone vere: noi. Ecco perché arriviamo direttamente al cuore dei ragazzi: lo facciamo con il nostro carattere, attraverso i nostri messaggi e con ciò che siamo. Abbiamo poi creato un progetto incentrato sul lavoro e sul fatto che impegniamo gran parte della nostra giornata dietro ai nostri video, dietro al nostro progetto “Mates”. Questo significa guardare ogni contenuto che postiamo sui social, pensare al nostro brand e al suo posizionamento all’interno degli eventi, cercando di raggiungere i nostri fan in tutte le parti d’Italia. Siamo “presenti” ogni istante, a 360°.
Siete partiti da soli e dal 2014 avete formato il vostro collettivo: l’amicizia fa parte del vostro dna, pensate che possa rappresentare un punto di riferimento per i vostri follower, soprattutto per i più giovani?
MATES funziona proprio perché alla base c’è l’amicizia. Senza questo legame non saremmo andati avanti così tanto e in questo modo. Far parte di un gruppo è un sostegno, sia nel divertimento che nel lavoro. Il collettivo ti permette di avere qualcuno a cui chiedere consiglio, aiuto. Noi abbiamo deciso di formare il Gruppo e di trasmettere tutti i valori e i messaggi che questo comporta utilizzando la parola “MATES” (che significa “amici”). Volevamo far capire che non siamo solo un gruppo creato ad hoc per fare video e contenuti. Siamo gruppo perché nella realtà siamo “amici per la pelle” e vogliamo trasmettere che l’amicizia vera esiste ancora. Il web, se sfruttato nella maniera corretta, ti permette di trovare persone che condividono le stesse passioni e può essere occasione per costruire rapporti di amicizia. Auguriamo a tutti di trovare persone con cui sviluppare la propria vita. Insieme è più facile.
Sicuramente siete un esempio virtuoso di collaborazione creativa che funziona: quali consigli dareste ai nuovi creator che volessero seguire un tipo di impostazione come la vostra? Quali sono le difficoltà e quali i vantaggi?
Lavorare in gruppo non è mai semplice. Ricordiamo quando andavamo a scuola. Svolgere compiti in gruppo non era facile. Caratteri e personalità diverse potevano rendere difficoltoso anche la sola suddivisione dei lavori. La forza del gruppo risiede nel fidarsi e affidarsi a chi ha le qualità e caratteristiche per coordinare. È molto complicato trovare un leader ma è fondamentale. Senza un leader possono nascere dissidi, ansie, problemi. Ci vuole qualcuno che tenga uniti tutti i pezzi. I consigli che possiamo dare ai nuovi creator è di fondare il progetto sul web guardando se stessi e non gli altri. Prendere spunto dalla qualità degli altri è perfetto ma copiare non è mai la soluzione vincente. Non si possono formare gruppi sul web senza che ci sia una rispondenza nella realtà. Occorre partire sempre dalle proprie passioni. Da lì poi nascono i contenuti. Spesso si creano gruppi per creare un prodotto vincente ed è un errore. Il gruppo deve nascere dall’unione di persone che funzionano da sole e che si uniscono per funzionare meglio. Quando il gruppo nasce, bisogna poi portare avanti il gruppo e non se stessi. Bisogna dimenticarsi dei propri bisogni e pensare a quelli comuni.
Il 4 febbraio riparte lo show “Made In Internet” insieme a Favij: come state vivendo questo impegno e quali progetti vi attendono oltre al tour?
Siamo degli YouTuber, di base, ma facciamo contenuti su tutti i social. Abbiamo cercato di dare valore al nostro brand. Made In Internet era la perfetta opportunità per creare uno show che desse valore a noi stessi, a quello che siamo noi. E l’abbiamo fatto e lo facciamo attraverso challenge, sketc, puro divertimento. La prima edizione è stata un successo e lo sarà anche la seconda. Ci stiamo investendo più tempo, lo stiamo costruendo facendo attenzione a ogni piccolo dettaglio. Stiamo diventando dei veri artisti di questo show e siamo molto contenti di farlo con Favij. Siamo amici e lavoriamo bene insieme. Con lui stiamo realizzando il Vlog Documentary “Social Dream”, prodotto da Sky, Indiana e Web Stars Channel (la società che ci gestisce): racconta la nostra storia (non siamo così presuntuosi da definirci attori). Stiamo lavorando ai nostri canali singoli e a quelli di Gruppo (abbiamo fatto una live di 48 ore che nessuno ha mai realizzato nel Mondo). Stiamo sviluppando anche la nostra linea di abbigliamento: siamo partiti da una linea di abbigliamento più basico e, per una questione di sviluppo del brand, abbiamo poi puntato a una linea di abbigliamento di livello più alto, una sorta di prima linea. Abbiamo anche in cantiere la terza edizione di Social Face, occasione per portare il web in televisione senza snaturarlo, facendo sì che in tv vada qualcosa che funziona sul web.
Elisabetta Pasca