Franco Trentalance, per anni icona del cinema per adulti, oggi scrittore affermato, produttore di vini, mental coach e relatore richiestissimo da aziende e associazioni per consulenze e speech, di comunicazione e dintorni se ne intende davvero a trecentosessanta gradi. Il suo approccio alla vita è all’insegna di una leggerezza che possiamo definire senza esagerazione di ispirazione calviniana: il suo sguardo sul mondo e sulle relazioni tra le persone, nell’era dei social network, è tutt’altro che superficiale. In un dialogo aperto e illuminante, Trentalance ci ha raccontato le traiettorie di un percorso senza dubbio originale e creativo, che lo ha condotto a interpretare con lucidità e arguzia le modalità di interazione e coinvolgimento che permeano il mondo in cui viviamo. Scoprendo che il vero tabù della società moderna riguarda lo svelamento dell’interiorità più di quello dei corpi e il sesso in comunicazione è promosso, a pieni voti.
Franco Trentalance, ex pornodivo di fama internazionale, oggi scrittore, produttore di vino biologico e mental coach: come si fa a tenere il filo di esperienze tanto diverse?
Non credo di scoprire niente di nuovo: se una persona è curiosa per indole e in più abituata a fare tutto con passione – e qui è innegabile il legame con la mia vecchia attività – diventa subito abbastanza fluido far combaciare interessi diversi, avendo come comun denominatore la volontà e la capacità di mettersi in gioco. Il segreto credo stia anche nel non prendersi troppo sul serio in determinate circostanze.
La produzione di vino bio sembrerebbe oggi quasi la nota più bizzarra all’interno della sua personale sinfonia.
Sono evidentemente un uomo abbastanza godereccio ed esserlo per me non può prescindere dal piacere di stare a tavola, mangiando e bevendo come si deve. Non sono uno chef, o almeno non ancora, perché nella vita non si sa mai, però sono un appassionato di vini. Anni fa ho conosciuto il titolare della Tenuta Santa Lucia, un’azienda bio-dinamica di base a Mercato Saraceno in provincia di Cesena, e alla fine abbiamo deciso di iniziare una collaborazione: così è nata la linea Il Peccatore, composta da tre vini, un bianco, un rosso e una bollicina, tutti rigorosamente biologici. Sappiamo bene che il 90% degli incontri tra persone che si piacciono si gioca a tavola, per cui se si accompagna la cena con un vino di qualità aumentano le probabilità di successo dell’appuntamento. Quindi tutto torna, direi.

Franco Trentalance
A proposito di motivazione e di capacità di reinventarsi, quali sono i modelli da cui trae ispirazione ogni giorno?
Si dice che possiamo circondarci dei migliori amici e delle migliori persone possibili semplicemente leggendo. Io ho sempre seguito uno scrittore, scomparso da non molto, Wayne Dyer, con il quale sono cresciuto, cambiando insieme ai suoi libri. Mi piace molto Eckhart Tolle per la sua autoironia e un quasi feroce distacco nei confronti delle cose, che mi conquista. Un altro modello più popolare ma certamente ugualmente efficace è un personaggio dello sport, Roger Federer. Lo sport, come la seduzione, richiede preparazione, sangue freddo, calma, programmazione, la capacità di saper accettare anche le sconfitte: questo tipo di habitus mentale è quello che indosso con maggiore naturalezza nella vita quotidiana.

Trentalance è istruttore di tiro con l’arco
Il suo ultimo libro, dal titolo eloquente “Seduzione magnetica”, è un vero e proprio incoraggiamento allo sviluppo personale: esistono dei suggerimenti “pret-à-porter” per imparare ad essere affascinanti anche nella vita di tutti i giorni?
L’argomento è semplice e complesso al tempo stesso, perché per me l’arte di sedurre attiene direttamente alla psicologia. Può derivare da un talento naturale, ma in ogni caso la seduzione, come ogni tipo di abilità, va allenata ed esercitata. Spesso gli uomini pensano che sia sufficiente seguire determinati schemi per raggiungere il risultato, ma non basta indossare un abito più elegante per far cadere tutti ai propri piedi. Se si è dotati di una certa personalità, anche senza tecniche specifiche si riescono a produrre ottimi risultati, ma se il carattere manca tecniche e strategie contano poco. Il talento va spronato e tenuto in esercizio. La cosa positiva nella seduzione è che siamo i giudici di noi stessi, non c’è un parametro per sentirsi affascinanti: se uno lo è per se stesso, senza essere presuntuoso, è già molto avanti. Se andiamo bene a noi stessi, riusciremo ad andare bene agli altri: partendo da questo concetto, ovviamente una serie di piccole astuzie non possono che essere d’aiuto.

Franco Trentalance durante uno speech
Il tema del coaching è di grande attualità: può rappresentare un valore aggiunto all’interno del mondo del business e nelle dinamiche aziendali?
Chi è poco esperto in qualcosa pensa di non avere niente da imparare, invece chi è più saggio sa perfettamente che c’è sempre qualcosa di nuovo da assorbire e apprendere. Nelle aziende, dove spesso esiste una base di persone piuttosto preparate, la consapevolezza della continuità nella formazione è forte e i coach sono accolti con profitto. Quello che io cerco di ottenere durante le mie consulenze di coaching è supportare il miglioramento eliminandone le nevrosi. Si deve migliorare in maniera fluida e allegra, se il miglioramento implica ansia, tensione e stress allora forse il gioco non vale la candela. Ho imparato nella mia vita che spesso si può vincere senza combattere strenuamente. Occorre impegnarsi sempre, è ovvio, ma l’impegno è diverso dalla lotta, che diventa spossante e ti stritola nel tempo, pur portando alla vittoria. Prendiamo nuovamente lo sport come esempio: ci sono campioni che hanno lottato all’estremo per i loro obiettivi, ma una volta raggiunta la vetta erano talmente spremuti che sono finiti, dal punto di vista agonistico e non solo. Mettendoci un pizzico di leggerezza in più, il processo invece non ti logora: non si può vivere per il risultato, c’è bisogno di altro, bisogna anche sapersi divertire nel percorso, altrimenti alla fine, resta davvero poco di bello in mano.
Il sesso nella comunicazione e nella pubblicità: opportunità o pericolosa arma a doppio taglio?
Sicuramente è un’opportunità: in fondo, come dico sempre, è una delle attività più praticate al mondo da quando esiste l’essere umano. Il rischio dell’utilizzare il sesso in pubblicità è che ognuno ha la propria esperienza personale con cui fare i conti, quindi non è facile prevedere quali corde si andranno a toccare mettendo in campo un argomento del genere. C’è una molteplicità di tasti diversi da considerare, che vanno dalla frustrazione alla soddisfazione, dall’appagamento alla sofferenza, per questo entrare nel merito diventa potenzialmente “pericoloso”. Nell’ottica di vivere con leggerezza, quella stessa che traspare dal portamento di un ballerino classico, che si sta sforzando al massimo senza lasciar trapelare la fatica, il sesso da un lato è affascinante, è un passepartout per raggiungere tutte le persone, ma dall’altro i suoi effetti su ogni individuo sono diversificati e imprevedibili, possono andare dall’eccitazione alla paura, bisogna tenerne conto. Detto ciò, io lo promuoverei maggiormente di quanto già non avvenga nella comunicazione.
Esistono ancora oggi argomenti tabù o abbiamo sdoganato proprio tutto?
Oggi si può davvero parlare di tutto, ma purtroppo la Rete dà modo di esprimersi in maniera rumorosa anche a personaggi incompetenti e fuorvianti, gente non preparata ad affrontare determinate dinamiche. Si parla come se si fosse al bar del quartiere, con una superficialità che su alcuni argomenti delicati non ci si può proprio permettere. Oggi, paradossalmente, tutto quello che riguarda la sfera realmente più intima sembra invece essere diventato un tabù. La sovraesposizione di ognuno all’interno dei social network – in virtù della quale è lecito mostrarsi fino al parossismo – è principalmente legata all’apparenza e va in cortocircuito appena si tocca qualcosa di davvero profondo, nascosto sotto la superficie. È come se si colpisse un nervo scoperto. All’improvviso ci si scopre fragili, delicati, con dei meccanismi facili da inceppare. Forse i tabù di oggi riguardano la capacità di farsi delle domande e di guardare davvero dentro se stessi. Dal punto di vista della crescita personale, invece, non c’è nulla di più bello che confrontarsi con il proprio io, cercando di migliorarsi, forse è davvero questa alla fine l’attività più interessante.
La prossima vita di Franco Trentalance…?
La mia prossima vita? Vorrei replicare quella che ho vissuto e che sto vivendo.
Elisabetta Pasca