Una missione ben chiara, da sempre: democratizzare la tecnologia. Senza per questo dover rinunciare all’innovazione, allo stile e alla piacevolezza visiva del device. Wiko, azienda franco-cinese di telefonia, specializzata nella produzione di smartphone, nel segno dell’ideale di lusso democratico, ha realizzato con successo l’obiettivo di rendere le ultime tendenze tecnologiche accessibili al maggior numero possibile di persone, offrendo un’esperienza del tutto all’avanguardia, con caratteristiche tecniche da top di gamma, in una fascia prezzo medio-bassa. Ne abbiamo parlato con Morena Porta, Marketing & Communication Director di Wiko South of Europe.
Come si descrive l’essenza più autentica di un brand unconventional per vocazione come Wiko?
Essere unconventional è il nostro imprinting di nascita: siamo un brand con doppio passaporto, francese e cinese, per cui vantiamo una doppia anima. Siamo nati come azienda 8 anni fa a Marsiglia, dove permane il nostro cuore strategico, e abbiamo incontrato un partner fondamentale nello sviluppo del prodotto, la società cinese Tinno, che oggi detiene la proprietà del marchio. Da una parte esibiamo un lifestyle europeo e dall’altra possiamo contare su un cervello tecnologico basato nel cuore della Cina più innovativa. Il secondo elemento di differenziazione è racchiuso nella mission che fin da subito l’azienda si è data: democratizzare la tecnologia, portare a tutti, soprattutto a chi non può o non vuole spendere una fortuna per i device di ultima generazione, i trend tecnologici più recenti e innovativi. Wiko ha compiuto una scelta ben precisa di posizionamento di prezzo, assestandosi nella fascia medio-bassa del mercato: la famosa doppia anima ci consente di essere trendy e cool, mantenendo un imprinting tecnologico di altissimo livello a prezzi contenuti e interessanti, in modo da differenziarci sensibilmente da tutti gli altri.
In che modo l’azienda affronta le sfide e i continui cambiamenti a cui è soggetto il settore di riferimento?
Wiko mantiene una dimensione piccola, umana, per cui può portare avanti un monitoraggio attento di quanto la community chiede. Non innoviamo solo per innovare, ma seguiamo le richieste e le tendenze del mercato. Lo dimostrano i prodotti che abbiamo presentato recentemente al Mobile World Congress, dove abbiamo valorizzato principalmente tre aspetti: tripla fotocamera, perché la necessità di documentare e condividere il proprio vissuto in tempo reale è prioritaria, batterie performanti, perché il mercato ci chiede prodotti fatti per durare, e infine l’estetica di prodotto, perché ormai lo smartphone è un dispositivo personale che ci rappresenta e vogliamo che rispecchi il nostro stile. Il tutto a un prezzo Wiko, che rispetta il concetto di lusso democratico.
Il mercato è sempre più competitivo, ma Wiko rimane saldo in Europa e annuncia lo sbarco sul mercato americano: quali sono gli obiettivi da raggiungere?
Sono 8 anni che produciamo smartphone e siamo riusciti a mantenere una struttura piuttosto snella in termini di teste e di flussi operativi. Nonostante le turbolenze a cui il mercato di riferimento è soggetto e la fortissima competitività, ci siamo mantenuti saldi nella nostra posizione consolidata, quarti in Europa occidentale e quarti in Italia: un risultato straordinario, considerando le nostre dimensioni molto più modeste rispetto ai competitor. L’obiettivo a medio termine è di conservare l’attestazione attuale, in un mercato che registra contrazioni anno dopo anno. L’ingresso negli Stati Uniti è una sfida enorme, perché abbiamo a che fare con un mercato dal potenziale enorme, considerate già solo le sue dimensioni e i numeri che può generare. Da questa operazione ci aspettiamo nuovo ossigeno, da incanalare in un maggiore impegno sul fronte ricerca e sviluppo, in modo da poter offrire prodotti sempre più rispondenti alle esigenze dei consumatori.
Per il 2019, quali saranno le principali novità in termini di immagine e di device?
Wiko porta avanti un ingaggio quotidiano con la community di riferimento, sicuramente più piccola in termini numerici rispetto a quelle di altri brand più blasonati e con portafogli più ampi. Il nostro plus è proprio quello di aver costruito una fanbase molto coinvolta e attiva, che ci fornisce continui insight. Tra Tinno e Wiko, poi, esiste un dialogo incessante e durevole, per cui la parte tecnologica è costantemente collegata a chi si trova ad operare direttamente sul mercato. Così, quest’anno al Mobile World Congress, abbiamo potuto presentare la View3 Collection, una linea di prodotti in cui abbiamo continuato a implementare e ottimizzare il concetto di lusso democratico. Il nostro consumatore ci indica la strada da seguire: prezzi contenuti e prestazioni elevate su tutto. I tre punti fermi rimangono assolutamente estetica piacevole, fotocamera immersiva e batterie performanti.
Qual è l’idea di innovazione che l’azienda vuole portare avanti?
Il lusso democratico è la nostra interpretazione dell’innovazione. Non innoviamo per uno sviluppo fine a sé stesso, innoviamo per rispondere ai bisogni dei nostri utenti. È questa la nostra mission e ad essa siamo fedeli. Il mercato è aggressivo anche in termini di racconto, ma noi continuiamo a impegnarci col nostro stile e le nostre potenzialità soprattutto per rendere l’esperienza dei clienti sempre più easy e piacevole. In base alle nostre ricerche, la facilità d’uso è uno degli elementi che spiccano rispetto al raggiungimento della soddisfazione del consumatore. Per questo, gli smartphone Wiko hanno pochi fronzoli nell’hardware, anche se colore e piacevolezza del device sono in cima alle nostre priorità. Non vogliamo rinunciare ad avere un prodotto bello ed efficiente solo perché abbiamo deciso di attestarci in un segmento prezzo contenuto.
Come si comunica una realtà come la vostra, in un panorama saturo di stimoli e informazioni?
Wiko fa cose che altri non fanno. Sicuramente siamo più piccoli e abbiamo meno potenza di fuoco di alcuni concorrenti, ma preferiamo concentrare gli sforzi sullo sviluppo di un prodotto col miglior rapporto prezzo-prestazione, all’interno di un “guscio” piacevole. Quando comunichiamo cerchiamo di lavorare direttamente sui clienti, attraverso piattaforme proprietarie che ci mettono in contatto con loro senza bisogno di intermediari. Nel rapporto col consumatore, di per sé ottimo e aperto, un elemento cruciale è costituito senza dubbio dall’esperienza nel punto vendita. Il 95% delle vendite per noi si conclude nel negozio fisico, di conseguenza il touch point diviene vitale, non solo per il business, ma anche per parlare con le persone. Noi non comunichiamo semplicemente al fruitore, bensì comunichiamo insieme a lui. Per esempio, in occasione della Festa della Donna, Wiko è sceso in strada e ha chiesto a donne di diverse età di esprimersi circa gli hashtag riferiti all’universo femminile, spesso densi di luoghi comuni. Abbiamo chiesto loro di “staggarsi” da queste banalità e le abbiamo invitate a proporre dei nuovi appellativi che le identificassero in maniera più realistica e originale. Questa proposta ha dato origine a un’attività molto bella e partecipata: la risposta è stata straordinariamente positiva, da parte di numerose potenziali clienti finali, tanto da divenire un format da proporre anche in altre occasioni.
Il proposito cruciale del brand è quello di essere sempre più al fianco del consumatore: in che modo intendete realizzarlo?
Abbiamo in cantiere di organizzare a breve degli incontri con la nostra fanbase per raccogliere insight utili, non solo allo sviluppo di prodotto, ma anche a comunicare sempre meglio l’azienda, esplicitando le ragioni per cui si dovrebbe scegliere Wiko come brand di riferimento per il segmento smartphone. Vogliamo realizzare queste iniziative per contatto diretto, senza la mediazione di un’agenzia. Possiamo essere più veloci e diretti grazie alla nostra dimensione, per cui intendiamo sfruttare appieno questa potenzialità.
Il futuro sarà sempre più smart(phone)?
La possibilità di connetterci con il mondo e di condividere informazioni in tempo reale ha aperto delle opportunità pazzesche, soprattutto per le minoranze e le categorie discriminate. Pensiamo alle donne, che oggi hanno dalla loro parte una tecnologia che le supporta e consente loro di essere sempre “always on”, grazie a formule di smart working praticamente su misura. Domani mi auguro che tutti, in special modo le generazioni più giovani, possano essere sempre più consapevoli di cosa la tecnologia consente di fare, senza lasciarsene dominare. Questa presa di coscienza dovrebbe diventare un impegno per ogni brand: io possiedo lo smartphone, non è il device a possedere me. Wiko punta a far diventare questa riflessione parte integrante della sua responsabilità sociale.
Elisabetta Pasca