La semantica del brand: dalla parola al piano editoriale, un’opportunità per la crescita del team e della reputazione
Il codice comune genera senso di appartenenza, crea relazioni funzionali, fiducia e coerenza tra comunicazione online e offline. Il tuo è già stato creato?
Ti sei mai chiesto se il tuo brand o il tuo corporate hanno una semantica precisa e puntuale? Se il linguaggio utilizzato è sempre coerente nelle parole? E se il cliente finale si sente parte della tua realtà attraverso termini specifici? Hai aggiornato recentemente il vocabolario condiviso dal tuo intero team?
Me lo chiedo in continuazione, ma soprattutto lo chiedo ogni volta che entro in una nuova azienda per fare formazione, per una consulenza, per migliorare le relazioni del team. E sai una cosa che mi colpisce sempre quando al primo incontro metto insieme l’AD, le varie figure strategiche e qualche referente della segreteria e del customer service? Tutti hanno voglia di raccontare e di presentare l’azienda, ma ognuno lo fa con una terminologia propria. Il mio lavoro inizia esattamente da qui, dal mettere in condivisione la terminologia per costruire un codice comune, dove ciascuno si senta rappresentato e dove la mappatura semantica sia la base di un percorso di costruzione e di crescita comune, non solo per la comunicazione ma anche per generare il senso di appartenenza interno ed esterno al gruppo. La mappatura delle parole “giuste” da utilizzare è semplice e visivamente accattivante nella sua schematizzazione, ma è il frutto di analisi, riflessioni, confronti, competenze critiche e scelte di un team.
Il codice comune rappresenta coerenza e nell’era dell’economia reputazionale, della Babele informativa, di un mercato conversazionale, il prodotto e l’azienda hanno bisogno di trasmettere un’immagine coerente, chiara e facilmente comprensibile.
Il piano editoriale social rappresenta dunque l’opportunità sulla quale costruire lo scheletro dell’intera comunicazione aziendale, uno strumento utile all’identificazione di un piano di comunicazione generale articolato in varie sezioni unite da una serie di parole chiave sulle quali costruire relazioni. Ma soprattutto rappresenta l’occasione per fare dialogare le persone, per farle confrontare sulle scelte basate sul senso di ciascun argomento. Ecco dunque che entrano in campo riflessioni e confronti sempre più profondi.
Condividere idee e concetti significa anche iniziare a considerare eventuali criticità, possibilità di manipolazione o ambiguità, passando da una comunicazione talvolta celebrativa a una più consapevole del rischio e quindi di prevenzione.
I termini selezionati danno dunque origine ad una mappatura di parole fondamentali che si trasformano poi in topic, keyword, tag, categorie e hashtag dando origine alla base semantica del brand e del corporate. E sui quali iniziare a costruire i contenuti del piano editoriale.
Il linguaggio comune è alla base di una visione condivisa, di un senso di appartenenza, di una costruzione di squadra che talvolta lascia il team senza parole. In una comunicazione online in cui le fake news sono all’ordine del giorno, l’uso di parole “giuste” diminuisce il rischio di fraintendimento e genera fiducia in chi le legge o ascolta. Mappare tutta la semantica di brand e corporate significa, inoltre, mettere a fattore comune la semantica di ciascuna area dell’azienda che, non solo metterà in condivisione la propria microlingua, ma dovrà sforzarsi nel semplificarla a favore della comprensione dei colleghi, generando così un doppio registro linguistico e arricchendo la mappatura nei punti dedicate alle aree focus.
Adesso prova a ripensare se nella tua azienda hai adottato questa strategia e se la semantica è uno strumento che utilizzi spesso anche come attività di team building e se non lo hai ancora fatto, non aspettare oltre, scoprirai immediatamente i benefici e il valore di questa condivisione.
Per un approfondimento sulla nuova comunicazione ti rimando al mio volume Ufficio stampa e digital PR, la nuova comunicazione (Hoepli, 2017), al mio canale podcast e al mio sito.
Ti è piaciuto l’articolo e vuoi scoprire di più su di me, sul mio metodo, sulle attività di comunicazione e formazione? Visita www.netlifesrl.com.