In questi giorni sulle testate online e sui blog infuria la polemica sulla blogger Ella Darby, che con una richiesta superficiale al ‘The Whote Moose Café’ di Dublino ha chiesto pernottamenti gratis in cambio di visibilità, gettando un bel po’ di fango sul mondo dei blogger e influencer di mezza Europa e vanificando il lavoro dei blogger più seri e professionali.
Una richiesta stupida e mal posta, che ha fatto indispettire sia il proprietario del locale, che ha pubblicato la maldestra richiesta online scatenando un putiferio, e sia i blogger professionisti.
“Inutile negare che la blogger sotto accusa si è comportata da scroccona e che è stata una ragazza molto maldestra” spiega Silvia Ceriegi, travel blogger professionista, creatrice del blog Trippando.it ed esperta di social media.
“Una cosa è chi, solo per il fatto di avere un blog, cerca di scroccare prodotti o servizi gratuiti. Ben altra cosa sono i blogger professionisti che con progetti studiati a tavolino, idee concrete per la promozione di un luogo o di una struttura e soprattutto poca improvvisazione. Perché ill blogger è un professionista dei nuovi media e del nuovo modo di fare comunicazione, non certo una persona alla ricerca del pernottamento gratuito o dell’omaggio random” continua Silvia.
La Ceriegi, autrice del manuale “Sei un Blogger? Viaggia sponsorizzato”, che in tre anni ha insegnato a oltre cinquecento blogger e influencer italiani come presentarsi ad aziende del turismo e hotel per instaurare collaborazioni serie e durature, offre un punto di vista che tiene conto anche di quanto è cambiato, per le aziende di qualsiasi genere, il modo di fare promozione.
“Un blogger o un influencer serio si pongono di fronte a enti del turismo o alberghi proponendo un progetto di viaggio, con un itinerario in mente, le idee chiare su ciò che vogliono scoprire e poi raccontare ai loro lettori nel blog o nei loro canali social sia durante sia dopo il viaggio. Nel mio manuale spiego come si procede passo passo, ma non tutti fanno così ed improvvisano, e questo mi addolora perché questi blogger superficiali e maldestri ‘sciupano la piazza’ a tutti gli altri, esattamente come i foodblogger che si svendono per un pacco di pasta” dice Silvia Ceriegi.
Il problema di Ella Darby è che con una richiesta mal organizzata di pernottamenti gratuiti in cambio di visibilità, ha vanificato il lavoro serio di blogger e influencer di mezza Europa.
“Lei però – assicura la Ceriegi – ha semplicemente chiesto ciò che, chissà quante volte, le era stato offerto”.
“Per blogger ed influencer – prosegue la blogger toscana – è normale essere invitati a provare esperienze di viaggio e di soggiorno, da soli, con il partner o con la famiglia. È normale anche essere retribuiti per raccontare attraverso blog e social un’esperienza di viaggio. È normale perché i lettori, il pubblico, i followers sono potenziali futuri clienti che si fidano delle opinioni del loro blogger di riferimento” puntualizza ancora la blogger Silvia Ceriegi .
“Quello che, secondo me, Ella Sarby ha sottovalutato – continua la Ceriegi – è la differenza tra quando si viene selezionati, scelti e contattati perché perfettamente in target con quell’azienda per quel tipo di promozione e quando siamo noi a proporci”.
In quest’ultimo caso occorre sempre tener presente che chi legge la proposta può non occuparsi direttamente di marketing e PR, che magari vengono delegate ad un’agenzia esterna. E così un direttore di albergo può trovarsi in mano una proposta che ritiene sfrontata, la sbandiera sui social, facendola diventare virale, perché chi non fa questo lavoro non ha idea di cosa ci sia dietro alle nuove professioni della rete.
“Blogger e influencer che lavorano professionalmente inseriscono i loro viaggi all’interno di un piano editoriale e creano, con i loro partner, dei percorsi e degli itinerari volti a promuovere strutture e destinazioni in target con i propri interessi e con quelli del proprio pubblico, essendo, parte integrante della comunicazione di un dato territorio o albergo. Ella Darby ha fatto una richiesta superficiale, ma la sua email è stata strumentalizzata e data in pasto ai media in maniera brutale, con l’effetto di un gran chiacchiericcio attorno alla storia, che se in un primo momento ha fatto pubblicità all’hotel, non so se col tempo si rivolgerà, invece, a favore della ragazza” conclude Silvia Ceriegi.
Per approfondimenti visitare i blog www.trippando.it e www.mammaciporti.it.