Antonio Scurati è il vincitore del Premio Strega 2019. Il suo poderoso romanzo documentaristico – ben 800 pagine – “M. il figlio del secolo“, edito da Bompiani, ha ricevuto ben 228 voti nella votazione finale tenutasi al Ninfeo di Villa Giulia, a Roma, staccando nettamente gli altri autori della cinquina: 101 voti in più rispetto alla seconda, Benedetta Cibrario, e 137 in più del terzo, Marco Missiroli.
“Dedico questa vittoria ai nostri nonni e ai nostri padri che furono prima sedotti e poi oppressi dal fascismo e soprattutto a quelli che fra loro trovarono il coraggio di combatterlo. E insieme lo vorrei dedicare ai nostri figli con l’auspicio che non debbano tornare a vivere quello che abbiamo vissuto cent’anni fa e in modo particolare a mia figlia Lucia“, ha dichiarato a caldo all’Ansa lo scrittore, dopo aver bevuto, come di rito, l’iconico liquore Strega dalla bottiglia destinata al vincitore.
Antonio Scurati conquista il Premio Strega, dopo averlo sfiorato nel 2009 e nel 2014
Nel 2009, l’ambito traguardo dello Strega era sfuggito a Scurati davvero per un soffio, appena un voto, mentre, nel 2014, lo scrittore si era dovuto accontentare dell’argento per soli 5 voti di distacco. Dopo la serata di ieri, l’autore napoletano si è guadagnato una vittoria schiacciante e intanto Wildside ha già acquistato i diritti del libro per trarne una serie tv. L’opera di Scurati è il primo romanzo sul fascismo raccontato attraverso la storia di Benito Mussolini e, come annunciato dall’autore, parte di un progetto ancora più esteso, essendo il primo volume di una trilogia. Scurati ha individuato una strategia specifica per affrontare una materia narrativa così delicata, per l’autore l’unico modo di restituire pienamente “il sentimento della storia è di raccontarla come una cronaca, al presente”.
Nella serata finale del Premio Strega, il favorito Missiroli è arrivato terzo con 91 voti, dopo Benedetta Cibrario, seconda con il suo “Il rumore del mondo” (Mondadori), 127 voti. A seguire, la rivelazione Claudia Durastanti e il suo romanzo “La straniera” (La nave di Teseo), molto apprezzato dal direttore del Salone di Torino Nicola Lagioia, con 63 voti e infine Nadia Terranova con il “Addio fantasmi”, al quinto posto con 47 voti.
Missiroli e il suo “Fedeltà”, di cui Netflix ha acquistato i diritti audiovisivi, hanno subito la maledizione del superfavorito: “se non lo vinco tornerò tra 95 anni” ha detto lo scrittore riminese, durante l’attesa per lo spoglio dei voti e la diretta di Rai3 condotta a partire dalle 23 da Pino Strabioli, con letture di Piera Degli Esposti.
La cinquina di quest’anno ha comunque portato in finale tre donne, con libri molto apprezzati per la qualità editoriale, in un clima di correttezza e sportività, nonostante la presenza di due romanzi dello stesso marchio editoriale, Einaudi.
Su 660 votanti hanno espresso le loro preferenze in 556: a presiedere il seggio, Helena Janeczek, vincitrice del Premio Strega 2018. Al Ninfeo erano presenti, tra gli altri, l’ex ministro dei Beni Culturali, Dario Franceschini, Francesco Rutelli e Barbara Palombelli, Caterina Balivo seduta al tavolo Bompiani, Dacia Maraini, Fausto Bertinotti e Remo Girone, Carmen Llera Moravia, Corrado Augias al tavolo Einaudi e a quello Mondadori Enrico Selva Codde’, amministratore delegato area Trade Mondadori Libri, e il presidente dell’Aie, Ricardo Franco Levi.