Una nuvola tempestosa incombe sul panorama della comunicazione contemporanea: a connotarla di note particolarmente scure e minacciose sono parole come “fake news”, “minacce alla privacy”, “disinformazione”, “aggressività”, “cyberbullismo”, “hater”, che costituiscono il nucleo di criticità da affrontare per poter vivere al meglio le opportunità che la rivoluzione social e digital mette a disposizione. Gli individui, le istituzioni e i brand sono chiamati a giocare apertamente sul piano delle riflessioni e delle azioni da intraprendere per poter costruire un orizzonte di dialogo sempre più costruttivo, benefico e proficuo per tutti. In questo contesto, si inseriscono iniziative virtuose in grado di mettere sul tavolo input, stimoli, idee, domande, nell’ottica di promuovere una convergenza di tutti i soggetti coinvolti verso l’elaborazione di nuove soluzioni: è questo il caso di Alike, progetto ideato e promosso da Stefano Maggi di We Are Social e Fabrizio Martire e Alessandro Mininno di Gummy Industries. I tre professionisti della comunicazione hanno “annusato” il clima attuale e hanno deciso di lanciare un’occasione concreta per esplorare a 360° tutti gli aspetti e le implicazioni sociali, cognitive e tecnologiche proprie delle dinamiche digital e social, coinvolgendo l’amplissima platea di coloro i quali utilizzano questi specifici canali, in continuo cambiamento e costante evoluzione, per comunicare e interagire.
Gli obiettivi del progetto si articolano su 3 piani di lavoro: in primis, fare conoscenza, ossia costruire esperienza e conoscenza condivisa che abbiano un impatto su tutte le realtà professionali; in secondo luogo, dal momento che oggi siamo tutti coinvolti nell’utilizzo della rete, proporre una chiamata alle responsabilità per un uso empatico della stessa; infine, determinare un concreto stimolo all’azione, per costruire insieme un percorso di consapevolezza comune.
Il primo appuntamento dell’avventura di Alike, realizzato in co-produzione con UNA, Aziende della Comunicazione Unite, e in collaborazione con SUN68, Talent Garden e OEJ Agency, si è svolto il 23 gennaio a Milano, presso lo spazio Talent Garden Calabiana, e costituisce il primo passo di un cammino lungimirante che punta a coinvolgere anche le scuole e gli organismi di formazione, per favorire una sempre maggiore consapevolezza degli strumenti a disposizione per una comunicazione digitale matura e cosciente.
Il 57% delle persone a livello mondiale ritiene che i medium che utilizzano siano contaminati: il progetto Alike si propone di esplorare le sfide della comunicazione del 2020 per trovare soluzioni condivise
L’influenza digital e social sulle nostre vite è ormai del tutto interiorizzata e il cambiamento nella vita di tutti i giorni è sensibile: termini come “filter bubble”, “overload cognitivo” e “brand association” sono ormai entrati nel nostro vocabolario quotidiano, diventando non semplici tag ma veri e propri enigmi da risolvere, così come l’aumento delle difficoltà legate alla socializzazione e al benessere online. Il nostro modo di comunicare online dunque può essere migliorato? Discuterne insieme è oggi basilare per garantire un confronto costruttivo, in particolare tra persone e brand, questi ultimi chiamati, ora più che mai, a prendere una posizione precisa e calibrata rispetto alle questioni in campo. Sul palco del Talent Garden, si sono avvicendati personaggi provenienti da background ed esperienze molto differenti, per raccontare, ciascuno secondo la sua sensibilità personale, in un format articolato in talk, interviste e panel, la propria interpretazione, le proprie idee ed utopie rispetto al mondo che cambia.
Andrea Sesta di Lercio, tra gli altri, ha testimoniato come, nell’epoca dell’informazione e delle fake news, la satira del giornalismo diviene per forza di cose il modo più autentico di parlare del presente. La bandiera dell’ironia pungente e brillante è stata tenuta alta anche da Gianluca Fru, uno dei volti più amati e apprezzati del collettivo The Jackal, il quale ha preso parte al talk “Perché non parlate dei problemi degli italiani?”. Mentre Giulia Pastorella, appartenente alla Direzione Nazionale di +Europa ed esperta di cyber security e data policy, ha realizzato un excursus dai politici che diventano brand alle campagne elettorali da dietro uno schermo, passando per il voto elettronico e l’identità digitale: secondo Pastorella “l’esperienza democratica dei cittadini è sempre più legata alle possibilità del digitale. La sfida è come regolare questo ambito per mantenere le garanzie dovute senza soffocare le esperienze innovative positive”. Sul tema “Moda, femminismo, beauty, empowerment. Tutto è connesso, on e offline. Perché non è il cosa, ma anche e soprattutto il come” si sono confrontate invece Simona Melani di The Wardrobe , Arianna Chieli e Daniela Losini, per un talk tutto al femminile. Un altro contributo lo ha regalato LaSabri, creator apprezzata sia dai giovanissimi che dai loro genitori, la quale ha raccontato la sua esperienza da youtuber, mettendo in luce le sfumature del suo rapporto con la community e spiegando come sia effettivamente possibile e realistico riuscire ad utilizzare i social in modo educativo e divertente al tempo stesso. A coronare l’evento inaugurale di Alike, infine, l’ispirazione artistica dell’illustratore Elia Colombo, in arte Gebelia, il quale ha portato negli spazi del Talent Garden la sua lucida ironia, in grado di fotografare perfettamente, con immagini evocative e colori pop, la realtà a tratti sclerotizzata e parossistica della comunicazione digitale.
L’esordio di Alike è stato quindi senza dubbio un abbrivio positivo e incoraggiante, a cui seguiranno iniziative sempre più strutturate per riunire audience, professionisti e aziende e incrementare insieme un clima dialettico improntato alla responsabilità e alla realizzazione di scenari futuri sempre più costruttivi, confortevoli e accoglienti. La nuvola di sentimenti negativi che minaccia le interazioni digitali può essere spazzata via da un rinvigorente raggio di vera condivisione.
Elisabetta Pasca