Dopo l’addio di Elisabetta Sgarbi a Bompiani, conseguente alla fusione "Mondazzoli", e il "varo" della sua Nave di Teseo con autori del calibro di Umberto Eco e Sandro Veronesi, Marina Berlusconi scrive al direttore de Il Foglio una lunga lettera sulla questione Mondadori-Rcs Libri e sul no alla cessione di Bompiani alla Sgarbi.
Al direttore – Da un paio di giorni leggo su certa stampa molto attenta al varo della nuova casa editrice di Elisabetta Sgarbi, Umberto Eco e altri, che “Marina Berlusconi non capisce”. Non capirei, provo a riassumere per quanti se la siano persa, una materia complessa come la “libertà della cultura, ovvero la sua irrequietezza”, riducendo tutto ad una meschina questione di numeri e denaro. Devo riconoscere che c’è del vero: sì, non capisco.
Non capisco che cosa non avrei capito. Con Elisabetta Sgarbi, che non si era ancora dimessa da direttore editoriale della Bompiani, ho avuto un incontro cordiale. Ho compreso le sue preoccupazioni, almeno quelle dichiarate, e l’ho rassicurata. Il nostro lavoro di 25 anni in Mondadori dimostra meglio di tante parole il modo in cui intendiamo, e svolgiamo, il mestiere dell’editore. Solo che Elisabetta Sgarbi non chiedeva rassicurazioni o garanzie.
Chiedeva molto più concretamente di acquistare la Bompiani, unica mossa, a suo dire, che avrebbe potuto tutelare per davvero la casa editrice. Continua a leggere su Il Foglio