A seguito della dichiarazione di guerra nei confronti dell’Ucraina, in questi giorni i social si sono trasformati in piattaforme attraverso cui diffondere informazioni e sensibilizzare gli utenti. All’interno di questo scenario, la Generazione Z si è dimostrata una delle fasce d’età più coinvolte, dando vita ad una vera e propria lotta digitale per ribellarsi alle scelte politiche di Putin.
Attraverso i social media – infatti – le nuove generazioni stanno manifestando le proprie posizioni sulla guerra in Ucraina, condividendo notizie ed emozioni sull’attuale situazione.
ObservatoryZed – il primo osservatorio pensato per studiare e osservare gusti, comportamenti, l’identità e i sentimenti dei nativi digitali – ha esaminato il sentiment e il linguaggio delle nuove generazioni sui social in merito al conflitto russo-ucraino, realizzando il nuovo report “La Generazione Z e la guerra in Ucraina”.
“L’obiettivo di ObservatoryZed è quello di diffondere insight rilevanti sui nativi digitali ed offrire la possibilità di conoscere in profondità i sentimenti della Generazione Z”, afferma Alessandro La Rosa, presidente di ObservatoryZed, nonché Founder & CEO di CreationDose. “Attraverso l’analisi di 17.000 contenuti pubblicati su Instagram e TikTok durante la prima settimana del conflitto, abbiamo raccolto diversi dati interessanti sul sentiment dell’universo next gen, uno dei segmenti di pubblico maggiormente coinvolto da ciò che sta accadendo in questi giorni in Ucraina”.
Le reazioni della Generazione Z sulla guerra in Ucraina: il nuovo report di ObservatoryZed
Il nuovo report – frutto della ricerca di Pierluigi Vitale, docente di Information Design all’Università di Salerno e social media analyst, e Serena Pelosi, assegnista di ricerca presso ICAR CNR, entrambi membri del Comitato Scientifico di ObservatoryZed – ha analizzato le reazioni dei nativi digitali alla rapida escalation dell’invasione russa, attraverso l’emotion detection dei contenuti e tecniche di text mining.
“TikTok e Instagram sono spazi cruciali per osservare le opinioni dei più giovani. La sfida, dal punto di vista dell’analisi, è cercare di tradurre in dati e in significati un linguaggio sempre più misto, che va discostandosi progressivamente – ormai da tempo – dal semplice testo verbale.” afferma Pierluigi Vitale, docente di Information Design all’Università di Salerno, social media analyst e membro del Comitato Scientifico di ObservatoryZed – “L’ibridazione di contenuti visivi, testi, emoji, hashtag e messaggi in sovraimpressione (meme o video) è ormai caratteristica peculiare di un modo di comunicare sempre più consolidato.”
Nei post tracciati non mancano toni leggeri e spensierati, nonostante la gravità degli argomenti trattati. I social restano, quindi, uno spazio di intrattenimento per le nuove generazioni che, almeno in parte, non si arresta nemmeno in circostanze di grande rilevanza.
“I giovani si dimostrano molto interessati a tematiche di grande rilevanza come il recente conflitto bellico, ma anche alla politica in generale. La lunghezza dei testi è in media di 95 caratteri (meno di un tweet), ma i temi emergono in modo limpido, come è osservabile nell’analisi.” aggiunge Serena Pelosi, assegnista di ricerca presso ICAR CNR e membro del Comitato Scientifico di ObservatoryZed – “In generale, possiamo affermare che la Generazione Z si oppone alla guerra tramite espressioni negative. La quota che, invece, viene classificata positivamente si compone per larga maggioranza di messaggi di pace e speranza, unitamente a contenuti ironici. Solo una residua parte, molto contenuta, è invece espressione di una posizione favorevole al conflitto.”
Il report di ObservatoryZed ha quindi esaminato gli hashtag più utilizzati dai nativi digitali su Instagram e TikTok: se da un lato, sono stati rintracciati numerosi hashtag negativi con il nome di Putin, dall’altro – invece – sono state registrate alcune occorrenze positive nei confronti del Presidente della Russia.
“Partendo dalle otto emozioni di base individuate dallo psicologo Robert Plutchik, abbiamo analizzato tutte le tipologie di testi presenti nei contenuti condivisi su TikTok e Instagram: a dominare è un sentimento generale di paura, seguito da un senso di sorpresa, a conferma di quanto la reale possibilità di una guerra fosse inattesa e lontana”- sostiene Alessandra Giuffrida, Partner & CCO di CreationDose e membro di ObservatoryZed.
Dall’analisi condotta da ObservatoryZed è inoltre emerso che per le giovani generazioni i social rappresentano dei canalizzatori di sentimenti. Soprattutto in periodo di difficoltà – infatti – i nativi digitali trovano conforto in profili di rilievo, tra cui Influencer, VIP e personaggi politici.
“Oggi, social media e Creator recitano un ruolo da protagonista nel racconto della guerra e nella condivisione di messaggi ed informazioni da parte dei nativi digitali” – sostiene Marco Dodaro, Vicepresidente di ObservatoryZed, Founder & Chairman di DoseTalent nonché Partner & Community Advisor di CreationDose – “Molti giovani Content Creator, infatti, si stanno attivando per condividere messaggi di speranza ma anche informazioni pertinenti sulla guerra in Ucraina, trasformando i loro profili social in luoghi di dibattito attraverso cui promuovere iniziative che spingano all’azione”.
Ad esempio, tra i Creator d’ispirazione per la Generazione Z troviamo Adriana Kulchytska. La giovane Influencer ucraina, famosa per i suoi contenuti di cucina, condivide costantemente con i propri follower aggiornamenti in tempo reale sulla guerra e testimonianze dirette di amici e parenti con l’obiettivo di far comprendere alla propria fanbase il punto di vista del popolo ucraino.
“La nuova storia contemporanea passa anche dai social, strumenti attraverso cui esprimere i propri sentimenti e raccontare un violento spaccato di vita quotidiana”, aggiunge Jacopo Paoletti, Co-Founder & General Manager di CreationDose nonché Partner & Advisor di diverse PMI e startup già note. “ll nuovo report di ObservatoryZed racconta le emozioni vissute dai nativi digitali durante la guerra, ma anche l’importanza dei Creator per la diffusione di contenuti rilevanti attraverso cui informare e coinvolgere la Generazione Z”.
Durante questi giorni difficili – dunque – le nuove generazioni si dimostrano davvero coinvolte dalla guerra in Ucraina ed utilizzano le piattaforme social come mezzo per documentarsi sul conflitto e comunicare il loro desiderio di pace.
Per scoprire tutti gli insight su sentiment e linguaggio della Generazione Z sui social in merito al conflitto russo-ucraino, è possibile scaricare il report completo visitando il sito www.observatoryzed.com.