Una Notte degli Oscar resa indimenticabile nel peggiore dei modi: a fare scalpore e lasciare il segno quest’anno non sono stati purtroppo i film in gara ma il fuori programma tra il comico Chris Rock e l’attore Will Smith.
Smith, infatti, a seguito di una battuta infelice del comico sulla testa rasata della moglie Jada, che ha dovuto tagliare i capelli perché malata di alopecia, ha raggiunto il palcoscenico e ha sferrato un manrovescio a Rock, invitandolo poi con veemenza a non nominare più sua moglie.
L’attore, che più tardi sarebbe salito nuovamente sul palco per ritirare l’Oscar come migliore attore protagonista per il film “King Richard – Una squadra vincente”, ha rischiato l’arresto, fino a sei mesi di carcere e 100 mila dollari di multa ma Chris Rock ha deciso di non sporgere denuncia.
Episodio increscioso alla Notte degli Oscar 2022: Will Smith schiaffeggia il comico Chris Rock e ruba la scena ai premi
“Per ora ha deciso di non farlo”, hanno fatto sapere fonti della polizia di Los Angeles a Deadline Hollywood mentre l’Academy prendeva le distanze dal comportamento di Will Smith con un tweet: “Non condoniamo la violenza in nessuna forma”. Jada Pinkett Smith soffre di alopecia e da qualche mese, invece coprire la testa con sciarpe e cappelli, ha scelto una rasatura alla “Soldato Jane”, il noto film con Demi Moore: è stato questo il commento di Rock che ha scatenato la reazione violenta di Smith.
All’inizio si è pensato a un siparietto studiato ad hoc, in programma durante il segmento in cui Rock presentava i premi per il miglior documentario, ma l’insulto che ha accompagnato lo schiaffo ha chiarito il peso della faccenda: “Tieni il nome di mia moglie fuori dalla tua fottuta bocca”, ha urlato Will tornato al suo posto, mentre la censura televisiva prontamente modificava l’audio coprendo la parolaccia con un bip.
In seguito, Will Smith ha ricevuto il premio come migliore attore e durante il suo discorso di ringraziamento, visibilmente emozionato, si è paragonato al personaggio che lo ha portato alla vittoria, Richard Williams, il padre delle campionesse del tennis Venus e Serena Williams. “La vita imita l’arte. L’amore ti fa fare pazzie”, ha detto l’attore. “Richard era un feroce difensore della sua famiglia: in questo momento nella mia vita sono sopraffatto da quel che Dio mi chiede di fare”. Smith ha poi parlato della pressione nel mondo dello spettacolo che spinge a far finta di niente “quando vieni insultato” o ti si manca di rispetto: “Devi sorridere e fingere che vada tutto bene”.
Fuori dalla diretta, dopo l’alterco, Denzel Washington aveva cercato di far ragionare il collega: “Nel momento più alto devi stare attento, è lì che il diavolo viene a cercarti”. Smith, che ha ricevuto il sostegno del figlio Jaden, ha concluso dicendo che spera di essere invitato di nuovo agli Oscar dopo quello che ha fatto, ma nelle scuse agli spettatori e all’Academy non ha incluso Rock.
Tornando ai premi, che avrebbero dovuto essere i protagonisti della serata, delusione su tutta la linea per l’Italia: sono rimasti a bocca asciutta Paolo Sorrentino, in gara per il miglior film internazionale con “È Stata la Mano di Dio”, battuto dal giapponese “Drive my car”; Enrico Casarosa per il cartone animato “Luca” (trionfo annunciato di “Encanto”) e Massimo Cantini Parrini per i costumi di “Cyrano”, sconfitto da Jenny Beavan di “Crudelia”.
Ecco tutti i premi della 94/a edizione degli Oscar assegnati nel corso della cerimonia di stanotte al Dolby Theatre di Hollywood:
Miglior Film: Coda – I segni del cuore di Sian Heder
Migliore regia: Jane Campion per Il potere del cane
Migliore attrice protagonista: Jessica Chastain per Gli occhi di Tammy Faye
Migliore attore protagonista: Will Smith per King Richard – Una famiglia vincente
Migliore attrice non protagonista: Ariana DeBose per West side story
Migliore attore non protagonista: Troy Kotsur per Coda – i segni del cuore
Migliore sceneggiatura originale: Belfast di Kenneth Branagh
Migliore sceneggiatura adattata: Coda – I segni del cuore di Sian Heder
Migliore fotografia: Dune (Greig Fraser)
Miglior trucco e acconciatura: Gli occhi di Tammy Faye (Linda Dowds, Stephanie Ingram e Justin Raleigh)
Miglior film internazionale: Drive My Car di Ryusuke Hamaguchi
Miglior film d’animazione: Encanto di Byron Howard e Jared Bush
Miglior documentario: Summer of Soul…or When the Revolution Could Not Be Televised di Ahmir “Questlove” Thompson
Migliori effetti speciali: Dune (Paul Lambert, Tristan Myles, Brian Connor e Gerd Nefzer)
Miglior suono: Dune (Mac Ruth, Mark Mangini, Theo Green, Doug Hemphill e Ron Bartlett)
Miglior montaggio: Dune (Joe Walker)
Migliore colonna sonora: Dune (Hans Zimmer)
Migliore canzone originale: No time to die (Billie Eilish e Finneas O’Connell)
Migliori costumi: Crudelia (JJenny Beavan)
Migliore scenografia (production design): Dune (Patrice Vermette; Set Decoration: Zsuzsanna Sipos)
Miglior corto documentario: The Queen of Basketball di Ben Proudfoot
Miglior corto animato: The windshield wiper di Alberto Mielgo e Leo Sanchez
Miglior corto live action: The long goodbye di Aneil Karia e Riz Ahmed.