"Qualche settimana fa, durante un lavoro sugli aggettivi, un mio alunno ha scritto di un fiore che era "petaloso". La parola, benché inesistente, mi é piaciuta, così ho suggerito di inviarla all’Accademia della Crusca per una valutazione. Oggi abbiamo ricevuto la risposta, precisa ed esauriente. Per me vale come mille lezioni di italiano. Grazie al mio piccolo inventore Matteo", scrive su Facebook la maestra Margherita. In allegato poi posta le foto della lettera inviatale dalla Crusca che spiega che la parola "petaloso" è ben formata e ce ne sono altre che seguono lo stesso principio. Pelo+oso, per esempio, dà origine a peloso (pieno di pelo), dunque ben potrebbe petalo+oso diventare "petaloso" (pieno di petali). L’Accademia spiega poi come una parola entra nel vocabolario: se tanti la usano e la capiscono diventa un vera "parola".
Una bella storia di formazione che ricorda il Libro Cuore di De Amicis e coinvolge la massima istituzione votata alla salvaguardia della nostra lingua. Fondata a Firenze nel decennio 1570-1580 da un gruppo di amici, la "brigata dei crusconi", la Crusca voleva già all’epoca "differenziarsi dalle pedanterie dell’Accademia fiorentina" e lo faceva con le "cruscate, cioè discorsi giocosi e conversazioni di poca importanza", come si legge nel sito Internet. In epoca social però la faccenda non poteva certo esaurirsi così velocemente ed ecco allora che L’Accademia rilancia sulla sua pagina Facebook il post della maestra e la Rete raccoglie la sfida. Nasce l’hashtag #diffondiamolaparolapetaloso e le bacheche iniziano a riempirsi di boccioli colorati perché la parola inventata da Matteo diventi di uso comune.
Una campagna social ha riportato il Winner Taco nei negozi e nei bar e Cristina D’Avena sul palco di Sanremo, l’influenza della Rete riuscirà anche a modificare velocemente l’evoluzione della lingua italiana? E se così fosse, si tratterebbe di un contributo vivificante o svilente per l’italico idioma? Ancora non possiamo saperlo, ma una cosa è certa: tecnologia o no, la lingua italiana è viva e lotta con noi, oggi più "petalosa" che mai.
Qualche settimana fa, durante un lavoro sugli aggettivi, un mio alunno ha scritto di un fiore che era "petaloso". La…
Pubblicato da Margherita Aurora su Martedì 23 febbraio 2016