I ricavi pubblicitari derivanti da Instant Articles, piattaforma di Facebook che permette a tutti i possessori di iPhone di aprire le news direttamente sul social network, non starebbero soddisfando gli editori e, per questo motivo, Facebook sta valutando una nuova policy per la raccolta pubblicitaria.
I problemi derivanti da Instant Articles, che viene utilizzato, fra gli altri, da testate quali Washington Post, New York Times e LittleThings.com, secondo quanto riporta il Wall Street Journal sarebbero sostanzialmente due. Il primo riguarda le rigide linee sulla quantità dei formati che sono venduti agli editori: al WSJ, per esempio, è concesso un large banner di 320×250 pixel per ogni 500 parole; mentre le altre testate (si veda il Washington Post) includono, per ogni articolo da 500 parole, tre o quattro di questi formati. Il secondo problema, infine, è relativo al tipo di formati: non è possibile vendere quello rich-media, che è molto comune per un sito di news.
“Dato che abbiamo ricevuto molte lamentele – afferma Michael Reckhow, product manager di Instant Articles di Facebook – da parte dei pubblicitari, stiamo testando dei miglioramenti da apportare al prodotto per renderlo più appetibile. Uno dei nostri obiettivi principali, infatti, è quello di lavorare in modo collaborativo con i nostri clienti, per cercare di capire al meglio i loro bisogni”.
Facebook sta diventando un mostro nella pubblicità da mobile, che rappresenta il 78% delle entrate nel terzo trimestre.
(Nella foto: Michael Reckhow, product manager di Instant Articles)