Da un lato fai ricerche su internet dall’altro aiuti il Pianeta a ‘respirare’ meglio. Succede questo se sul web ci si affida a Ecosia, il motore di ricerca ‘verde’, una specie di alter ego in chiave ambientalista di Google, che quando si mette a lavorare per te contribuisce a ripopolare le foreste.
Il programma sta tutto nel claim: “Pianta alberi mentre fai ricerche su internet“. Il concept si basa sull’uso delle entrate pubblicitarie per la riforestazione di alcune zone particolarmente a rischio: lo statuto dell’azienda impone infatti di utilizzare almeno l’80% dei ricavi mensili nella piantumazione di nuovi alberi. La cosa sembra funzionare, tanto che a detta degli ideatori del progetto, si pianta un albero ogni 10 secondi. Gli utenti attivi sono oltre due milioni: si tratta di un social-business con base in Germania, a Berlino che punta a misurare il suo successo in base all’impatto positivo che riesce ad avere sulle persone e sull’ambiente. Sotto i riflettori per ora c’è il Burkina Faso e la Regione del Sahel colpita da siccità.
L’interfaccia del motore di ricerca ecologico avvisa in tempo reale di quante piante sono state piantate grazie al contributo degli utenti. Si tratta ovviamente di una stima, anche perché sembra che per ora i ricavi derivino solo dai click sulle pagine sponsorizzate. La pagina iniziale rende conto anche degli alberi totali piantati fino ad ora, che superano già i sei milioni. Sfortunatamente non è disponibile un’estensione per Microsoft Edge, mentre è già scaricabile quella per Opera, altro browser dalle ottime qualità.
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I partner di Ecosia collaborano con le popolazioni locali per “trasformare i deserti in foreste”, con l’obiettivo di riportare acqua, piante e animali nelle zone colpite da siccità. La riforestazione in Burkina Faso è un’attività che copre tutte e quattro le stagioni, dall’acquisizione dei semi all’escavazione dei bacini (fossati a mezzaluna in grado di contenere fino a 2 mila litri d’acqua), dalla semina (un mix di semi di alberi ed erba) alla cura e al monitoraggio (le popolazioni locali curano gli arbusti e verificano i progressi). Questo perché, secondo il team di Ecosia, “un territorio più vivo si traduce in maggiori opportunità di lavoro, un bestiame più sano e una popolazione più indipendente”. Ne discende, “un’economia locale più forte” che “permette a donne e uomini di avere un proprio reddito, e questo vuol dire che un maggior numero di bambini potrà andare a scuola”. Foreste, quelle di Ecosia, che fanno parte del progetto internazionale per la creazione in Africa di una ‘Grande muraglia verde” che punta al miglioramento delle condizioni ambientali, sociali ed economiche.
Gli alberi possono infatti far ripartire il ciclo dell’acqua lì dove il deserto ha preso il sopravvento, portando con sé altre specie vegetali. Acqua e cibo più puliti aiutano ad avere una vita più sana. L’eco-motore di ricerca web, che rende trasparente le proprie procedure pubblicando le ricevute dei propri progressi, ha raggiunto a novembre del 2014 il finanziamento di un milione di alberi, e in quella occasione ha annunciato di voler piantare un miliardo di alberi entro il 2020.