La comunicazione, a livello globale, si è indirizzata, da anni verso il pieno sviluppo del mondo digitale che è in continua auto-rigenerazione e in grado di emettere informazioni ed immagini in maniera capillare e reticolare. Un mondo che non ha risparmiato nessuno: le masse, l’individuo e in particolar modo i grandi poteri, che hanno dato inizio ad una battaglia all’ultimo pop up per garantirsi ogni primato. Gli assidui frequentatori del web, ma anche i più diffidenti sanno di cosa si parla quando vengono utilizzate parole come appunto pop up, banner, link, new letters. E ad oggi si può affermare che tutto ciò non era che l’inizio, di quello che sarebbe stato il web advertising, che in poco tempo ha messo in ginocchio l’editoria: non se ne vuole più sapere di mettere soldi sulla carta stampata. La raccolta pubblicitaria sui magazine è in caduta libera, e anche quella sui quotidiani nazionali è di poco meglio, persino la televisione tende ad arretrare, ma resta comunque in grado di intercettare i pochi flussi di investimento che circolano.
A livello europeo il 2008 è stato un anno importantissimo per la crescita della pubblicità in rete che ha avuto un aumento del 20% rispetto al 2007. La pubblicità sui motori di ricerca e sugli annunci a pagamento ha determinato la crescita più ragguardevole, poiché questi due format consentono una misurabilità del ritorno sull’investimento, maggiore degli altri strumenti di advertising. Anche l’Italia, seppur in maniera più timida riesce a stare dietro alla crescita dei grandi mercati, considerando che nel primo quadrimestre del 2009, gli investimenti italiani aumentano del 6, 7%, e si mostrano positive le prospettive per quest’anno in base ai fatturati delle pubblicità sul web del mese di gennaio 2010 pubblicate dall’osservatorio FCP – Assointernet.
Uno sviluppo possibile grazie alle nuove strategie applicate: basta fastidiosissimi pop up, o e mail pubblicitarie che intasano le nostre caselle di posta. La pubblicità non può e non deve essere invasiva, il suo unico obiettivo, affermano gli esperti non è unicamente quello di guadagnare, ma in particolar modo deve offrire valore, il rapporto tra il cliente, il lettore, il curioso e il brand non si deve obbligare. Ed è proprio per questo che si è deciso di appendere al chiodo i vecchi sistemi di bombardamento pubblicitario per favorire anche in questo campo, ahimè, i social network e i blog che hanno indiscutibilmente una forte potenza comunicativa e spesso a costo zero. In un settore dove è più autorevole il giudizio degli utenti rispetto a quelli di chi investe, quello che conta è stabilire una comunicazione con il singolo nella maniera più immediata e pratica possibile che non faccia perdere tempo, ma che anzi agevoli la ricerca, e allo stesso tempo sia piacevole e offra ulteriori possibilità.
L’ultima novità del web advertising ci è offerta da MySpace che lancia MySpot. Il primo web serial ad episodi che propone una nuova pubblicità presso la community. La prima azienda aderente all’iniziativa è Canon, che promuove per quattro settimane la nuova fotocamera reflex digitale EOS 550D. Questo nuovo servizio dell’advertising on line raggiunge i fruitori unendo le potenzialità del formato video al linguaggio della fiction attraverso un finto spot per una reale azienda sponsor. Viene messa in scena la richiesta di un cliente a un team creativo per la realizzazione di una compagna pubblicitaria, e in quattro episodi che si susseguono in quattro settimane si rappresenta l’iter di sviluppo dello spot. E’ un progetto che rappresenta la nuova frontiera della comunicazione e supera i cliché dell’advertising on line, sfruttando tutte le potenzialità della piattaforma virtuale accorciando ulteriormente la distanza tra utente e brand.
Roberta Cesari