Il maestoso Taj Mahal, il forte rosso di Agra e il minareto di Qutb sono solo alcune tra le perle più pregiate del territorio indiano, al centro degli itinerari da sogno di ogni viaggiatore che si rispetti. Trasformare i sogni in realtà però non è mai un’operazione semplicissima, di conseguenza, un piccolo aiuto non può che far comodo. Per preparare al meglio un vero viaggio, o anche solo per nutrire di suggestioni immaginifiche il proprio desiderio di avventura, è sufficiente un pc e un mouse. Con Street View l’India, o almeno i suoi monumenti più importanti, è davvero a portata di mano.
Dal 2014 infatti 30 siti culturali indiani sono raggiungibili in un click grazie ad un progetto congiunto di Street View e Google Cultural Institute. Tramite il servizio di Google Maps, che esplora i luoghi con vista a 360 gradi, gli internauti hanno la possibilità di ammirare virtualmente le bellezze dell’India, accedendo anche ad un ricchissimo archivio di foto e informazioni storiche e architettoniche. In questo modo chi sta organizzando un viaggio o è semplicemente curioso ha gli strumenti più adatti per documentarsi e informarsi, grazie al lavoro coordinato tra il colosso di Mountain View e l’Archeological Survey indiana.
Il Taj Mahal riceve ogni anno 3 milioni di persone ma lo sviluppo delle tecnologie digitali lo rende ormai accessibile ad un bacino di "turisti virtuali" pressoché illimitato. Costruito tra il 1631 e il 1652 dall’imperatore Shah Jahan come tomba per la sua seconda moglie Mumtaz, nel 2007 è stato inserito tra le sette meraviglie del mondo moderno, insieme alla Grande Muraglia Cinese, Petra (Giordania), Cristo Redentore (Brasile), Machu Picchu (Perù), Chichén Itzá (Messico) e al Colosseo, oltre ad essere tra i Patrimoni dell’Umanità dell’Unesco dal dicembre 1983.
Le immagini per Street View sono state raccolte dall’ormai celeberrimo Trekker, il robot cui Google affida la mappatura anche dei luoghi più remoti, è già stato impiegato per mappare Venezia e le isole Galapagos, producendo tra l’altro un documentario in occasione del 178esimo anniversario della scoperta dell’arcipelago da parte di Charles Darwin.