Nel 2019, l’analisi dei dati sui clienti è in cima alle priorità
Nel 2019, le massime priorità di marketing per le aziende saranno una maggiore coerenza tra l’esperienza del cliente e la promessa del marchio (40%), accompagnata dall’uso crescente di dati e analytics (39%) e dall’aumento della centralità del cliente (39%).
La Content Intelligence può giocare un ruolo decisivo nell’affrontare queste sfide: sfruttando l’intelligenza artificiale per comprendere e catturare le qualità inerenti ai contenuti (l’argomento trattato, il suo fascino emotivo, il soggetto, lo stile, il tono o il sentimento), permette di classificarli per renderli ricercabili e riutilizzabili nel tempo e in grado di restituire dati sugli interessi degli utenti che li consultano. Queste informazioni saranno utili a favorire la personalizzazione del messaggio e migliorare l’esperienza dell’utente.
Non solo marketing. L’uso dei contenuti digitali
Che si tratti di foto, video, testi, form da compilare, webinar formativi o altri tipi di risorse, l’uso di contenuti digitali coinvolge trasversalmente vari ambiti e uffici aziendali e riguarda soprattutto digital marketing (67%), social media (58%), content marketing e eCommerce (56%), ma anche attività volte a migliorare la customer experience (47%), pubblicità e email marketing (40%), fino a progetti di formazione (36%), gestione delle anagrafiche dei prodotti (34%), relazioni con rivenditori e partner esterni (32%) e PR (30%). Una molteplicità di funzioni che spesso presenta ridondanze e quindi rende difficile misurare l’efficacia dei materiali utilizzati.
Lo status quo: inefficienze, difficoltà di analisi dei dati e spreco di budget
Molte aziende (66%) segnalano l’utilizzo di strumenti non coordinati tra loro (piattaforme per invio di newsletter, tool per gestire i prodotti di un e-commerce, sistemi per erogare e archiviare webinar, etc.), spesso in sovrapposizione, sia all’interno dell’azienda che tra azienda e collaboratori esterni. Del resto, in 2 casi su 3 almeno parte delle attività relative ai contenuti è affidata ad agenzie esterne.
Il fatto di non appoggiarsi ad un’unica piattaforma centralizzata fa sì che risorse come foto, video o altri importanti asset di cui un marchio si serve per comunicare con il proprio pubblico subiscano varie duplicazioni e non siano analizzabili in modo univoco in termini di efficacia.
Quasi un terzo delle imprese (32%), inoltre, è in difficoltà nel gestire la velocità e il volume di nuovi materiali richiesti oggi dal mercato: un aspetto esacerbato dal fatto che a molti (40%) mancano le giuste tecnologie per processare e analizzare i dati di fruizione dei contenuti e favorire un’esperienza migliore e personalizzata sulla base di tali informazioni.
A causa di una gestione non centralizzata e poco efficiente, infine, viene consumata una porzione significativa del budget di marketing: in media, il 7.3%.
“La trasformazione delle aziende descritta nell’indagine Forrester fa notare come i contenuti digitali siano diventati ormai centrali e strategici per permettere a realtà di ogni dimensione di raggiungere milioni di persone. Solo strumenti dotati di AI possono aiutare le imprese a gestire questa mole crescente di contenuti e di interazioni e questo porterà a un’evoluzione non solo operativa, ma anche sul piano professionale: in ogni ambito saranno infatti richieste figure con una sempre più forte preparazione tecnologica. Dall’indagine, quindi, non emerge solo l’impatto positivo dell’AI sulle metriche di business dei brand, ma anche quest’altro fenomeno che, sono certo, arriverà a influenzare e a far evolvere l’intero sistema scolastico e universitario.” ha affermato Nicola Meneghello, co-founder di THRON (nella foto).
Il report completo La gestione intelligente dei contenuti – Indagine 2019 sarà disponibile al download a partire dal 6 giugno, registrandosi qui. Dallo stesso link, sarà possibile accedere al webinar di presentazione dei risultati, condotto insieme al senior analyst di Forrester Research Rusty Warner.