Linee fisse telefoniche in calo. Sono 350mila in meno gli accessi totali alla rete fissa telefonica negli ultimi dodici mesi. Telecom Italia perde 740mila accessi, mentre gli altri operatori ne guadagnano 380mila. E’ quanto emerge dall’Osservatorio sulle comunicazioni dell’Agcom i cui dati sono aggiornati a dicembre 2015.
La quota di mercato di Telecom Italia, oggi pari al 58%, è scesa di 2,6 punti percentuali su base annua. Fastweb, invece, ha superato l’11 % con una crescita dello 0,9%, di poco superiore a quella fatta registrare da Vodafone, pari a +0,8%, che raggiunge una quota del 10,6%. Wind, infine, mostra una crescita più ridotta pari a +0,2 punti percentuali.
Negli ultimi 4 anni, spiega l’Agcom, Telecom Italia ha perso 2,9 milioni di accessi, di cui 1,1 milioni sono migrati verso altri operatori. Le linee broadband di nuova generazione (Next generation access-Nga), invece, a fine settembre hanno superato 1,4 milioni di unità, con una crescita annua di circa 670mila linee, crescita che risulta di oltre il 50% superiore a quanto registrato corrispondentemente (+410 mila linee) nel corso del 2014.
Gli accessi Nga, spiega il Garante per le comunicazioni, hanno superato il 7% delle linee complessive e sono pari al 9,7% di quelle broadband.
Fastweb e Telecom Italia, congiuntamente, detengono oltre l’83% delle linee Nga, ricorda l’Agcom. Nel corso del 2015, poi, si osserva una forte crescita da parte di Vodafone (dal 3,8 al 14,9% degli accessi ultrabroadband).
Nell’ultimo anno il numero delle sim con accesso a Internet è cresciuto del 15,3% arrivando a superare i 50 milioni di unità.
Da dicembre 2011 le sim che hanno svolto traffico dati sono passate dal 28,1% ad oltre il 54% del totale. Nell’anno concluso il traffico dati risulta aumentato, rispetto ai volumi osservati per il 2014, di oltre il 45%.
Rai e Mediaset, prosegue l’Agcom, sono i due principali operatori in termini di audience, con il 38% e il 30,2% di quote di ascolto, seppure su livelli di share inferiori rispetto al 2010.
L’audience di Discovery, dopo una crescita dal 2010 fino a giugno 2015, sembra assestarsi su una quota pari al 6,8%.
Le vendite totali di quotidiani a dicembre 2015, conclude l’Agcom, hanno registrato una flessione del 6,1% su base annua, pari a 183mila compie in meno rispetto al 2014.
In particolare, Rcs Mediagroup e il Gruppo Editoriale L’Espresso mantengono una posizione di leadership nella vendita di quotidiani. Si registra, rispetto a dicembre 2014, un leggero aumento nelle copie vendute dagli altri editori (+0,2 punti percentuali).