Cinque giorni di sciopero al mensile Marie Claire. Questa è la risposta della redazione all’editore Hmc, che ha deciso di licenziare la caporedattrice Alba Solaro avvalendosi della legge Fornero. Secondo quanto riportato dal comitato di redazione, l’azienda ha giustificato la scelta con ragioni economiche, dettate da un calo della pubblicità. Ma la decisione ha scatenato la reazione dei colleghi, che hanno indetto uno sciopero parlando di un “clima di terrore”. E allo stesso tempo, questo licenziamento getta un’ombra di incertezza su tutti i giornalisti italiani, creando quello che il sindacato definisce “un brutto precedente”.
Il provvedimento nei confronti di Alba Solaro – a Marie Claire dal 2002 e caporedattore dal 2007 – spiegano i colleghi, è stato comunicato all’interessata lo scorso 29 dicembre, a redazione semivuota. Il direttore del personale le ha consegnato una lettera che decretava il licenziamento per giustificato motivo oggettivo, in poche parole per ragioni economiche. L’editore Hmc, che rientra nel gruppo Hearst, ha fatto riferimento alla legge Fornero: anche se il licenziamento sarà impugnato e ritenuto illegittimo dal giudice, alla giornalista non spetterà la reintegrazione al posto di lavoro, ma solo un indennizzo da 12 a 24 mensilità. Come fanno sapere dalla Fnsi, il sindacato dei giornalisti, ad applicare la legge Fornero “ci hanno già provato altre aziende in passato, ma senza riuscirci: sarebbe un brutto precedente, perché darebbe il segnale che chiunque è licenziabile”.
Insomma, per i giornalisti italiani tira una brutta aria, dopo la disdetta unilaterale del contratto di lavoro da parte degli editori. “Il fatto oltremodo grave – spiega Sara Del Corona, giornalista del comitato di redazione di Marie Claire – è che mai un editore si era spinto fino a questo punto. Un’azione simile mette a rischio la qualità dei giornali: si smantellano le redazioni sfilando le professionalità che vegliano sulla qualità giornalistica dei contenuti”.
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