L’informatizzazione e l’innovazione tecnologica, rappresentano oggi un obiettivo urgente della Pubblica Amministrazione italiana. Le richieste dell’UE infatti parlano chiaro: raggiungere una riduzione del 25% degli oneri amministrativi entro il 2012, che si somma a quanto già indicato nella dichiarazione ministeriale di Riga del 2006, ossia la riduzione del 50% dell’esclusione delle regioni arretrate e dei gruppi sociali svantaggiati.
Nell’estremo ritardo dell’Italia per il perseguimento di questi obiettivi e nell’urgenza di trovare delle risposte, si portano avanti i temi del FORUM PA 2010, giunto oggi alla ventunesima edizione, che si terrà a Roma dal 17 al 20 maggio, presso la Nuova Fiera di Roma.
In questa fase di crisi socioeconomica, in cui sembra impossibile parlare di investimenti e di fiducia, il FORUM PA 2010 cerca soluzioni attuabili, concentrandosi sulla politica di innovazione delle PA e proponendosi come promotore e strumento stesso di cambiamento. Offre spazio per dialogo e confronti, e parallelamente dà visibilità a progetti ed esperienze, come in una moderna agorà per protagonisti pubblici e privati.
Il nostro paese, allo stato attuale, è indietro rispetto ai suoi competitor europei. Il FORUM PA evidenzia i dati presentati dall’UE nell’European Innovation Scoreboard, secondo i quali l’Italia si colloca agli ultimi posti tra i paesi “moderatamente innovatori”, e la connessione Internet riguarda ancora solo il 42% delle case italiane (con differenze regionali), contro il 75% delle famiglie tedesche, il 62% di quelle francesi e il 51% delle spagnole. Parlando di servizi pubblici, solo il 5,1% degli italiani avrebbe usato l’online, contro la media europea dell’11,7%.
In questo contesto, secondo il FORUM PA, scelte drastiche e coraggiose devono essere prese per dotare il nostro paese di nuove infrastrutture, strumentazioni hardware e software, servizi più efficienti. L’attenzione si concentra anche sull’urgenza di una “rivoluzione culturale” che porti ad una maggiore coscienza e partecipazione dei cittadini, alla promozione di valutazioni meritocratiche per la costituzione di una nuova classe dirigente e alla formazione di tutti coloro i quali lavorano nelle PA, fino all’apprendimento dai migliori esempi in ambito internazionale.
Il convegno accoglie anche amministratori e aziende per fare un riepilogo dello stato dell’arte dei progetti lanciati in Italia, soprattutto nel quadro del piano di e-government del Ministero per la Pubblica Amministrazione e l’Innovazione Renato Brunetta, presentato nel 2009, il quale dovrebbe coniugare la digitalizzazione e la modernizzazione delle PA, con lo sviluppo economico del Paese.
Il processo è portato avanti tramite l’attuazione di 80 progetti, raggruppati in 4 ambiti d’intervento, e monitorati in corso d’opera tramite scadenze e verifiche. Gli obiettivi di Governo, in totale 27, riguardano settori come la Salute, la Scuola, l’Università, le Imprese, la Giustizia. Parallelamente abbracciano cambiamenti innovativi in ambito territoriale, quindi nelle Regioni e nei Comuni (ad esempio le Anagrafi), e coinvolgono i sistemi generali delle PA, come la trasparenza e l’efficienza dei servizi, il rapporto tra cittadino e PA, la digitalizzazione. In questo senso sia la posta elettronica certificata, sia la fatturazione online o i formati elettronici di Carta d’Identità e Passaporto, dovranno diventare realtà su tutto il territorio nazionale. L’impegno si rivolge anche all’estero, per un maggiore coinvolgimento dell’Italia alle iniziative comunitarie.
A un anno dalla presentazione del piano Brunetta, alcune esperienze positive in Italia sono state sperimentate ed avviate. Un esempio è il sistema di Comunicazione Unica online per le imprese, servizio reso obbligatorio dal 1 Aprile 2010. Una novità è anche la messa in rete del portale che sarà il punto di riferimento futuro per privati, professionisti e aziende, e non a caso porta il nome “Vivifacile” (http://www.vivifacile.gov.it): registrandosi a questo sito si può usufruire, tramite l’uso di una password unica, dei servizi già presenti (per ora però solo quelli relativi alla Scuola) e i servizi che saranno tra qualche mese disponibili per tutti i settori, utilizzando internet o un telefono cellulare.