Oltre 3.500 post con 51.522 reazioni e 48.361 commenti e 50 mila visualizzazioni video. Sono questi alcuni dei numeri di Slashers, la community fondata dal digital entrepreneur Marco Montemagno e diventata in poco meno di un anno un punto di riferimento per tutti i professionisti che vogliono sfruttare le potenzialità dell’online nel proprio lavoro. Lanciata ufficialmente il 1° ottobre 2017 con il primo round di iscrizioni e oggi aperta alle nuove candidature in modo continuativo, Slashers ha accolto oltre mille iscritti, che hanno deciso di mettere a disposizione le proprie competenze e aprirsi al confronto per migliorare il proprio business, guidati dai consigli di Marco Montemagno e dalle esperienze di esperti. Abbiamo chiesto a Montemagno un bilancio di questo primo anno di attività, allargando la riflessione allo sviluppo dell’imprenditoria digitale e dell’influencer marketing e al futuro dell’editoria e dell’informazione.
Dopo un anno di attività, qual è il bilancio di una community proattiva come Slashers?
Il bilancio è ottimo, se tutte le start up lanciate nella mia vita avessero raccolto immediatamente 1300/1400 abbonati, avrei festeggiato ogni giorno alla grande. Nella maggior parte dei casi, purtroppo, il lancio di una start up non funziona, oppure si fa molta fatica a trovare il proprio mercato e a capire qual è l’incastro giusto. Slashers fin dalla sua partenza ha trovato rapidamente il proprio sbocco. Per cui in questa fase posso dirmi molto soddisfatto, tenendo sempre ben presente che occorre continuare a lavorare e a crescere. Il primo anno è stato dedicato allo sviluppo, con grossi investimenti volti a consolidare una piattaforma proprietaria, con l’obiettivo di essere utile ai professionisti che vogliono comunicare meglio online. Organizziamo inoltre degli incontri fisici sul territorio e una grossa manifestazione annuale in cui ci ritroviamo tutti e io cerco di svolgere il mio ruolo di papà dell’iniziativa, fornendo la fotografia dello stato dei social media.
Per chi è adatto questo tipo di community e quali vantaggi derivano dall’adesione al progetto?
La community è adatta a professionisti, come imprenditori freelance o anche manager, che vogliono lanciare o portare avanti un proprio progetto, capendo come comunicare meglio online. Prendi un avvocato, un commercialista, un personal trainer o un imprenditore che vuole aprire il suo e-commerce per la vendita di mandolini: tutti loro si chiedono come usare bene Instagram, Facebook e LinkedIn per portare avanti la propria idea, per promuoverla, per farsi conoscere, per affermare il personal branding e il brand prodotto. Chi ha questo tipo di esigenze, entra dentro Slashers e usufruisce di diversi vantaggi: il primo è la presenza di altri professionisti con cui condividere le stesse esigenze e problematiche, il secondo è la disponibilità settimanale di accedere a webinar con persone competenti in vari settori, per garantire formazione e aggiornamento continuo in maniera pratica. Personalmente, realizzo ogni settimana una diretta in cui mi metto a disposizione e rispondo a ogni genere di domande nel merito. Sto viaggiando verso i 2 milioni di follower e, partendo dal presupposto che so di non sapere, cerco di condividere quello che vedo ogni giorno lavorando e comunicando. Il terzo aspetto è molto concreto e interessante: all’interno della community è possibile trovare delle partnership o dei clienti, scegliendo tra persone selezionate provenienti dai più disparati settori. Le categorie professionali sono variegate ed è proprio questa commistione a rendere magica la community. Gli slashers infine hanno accesso anche a 4books, che ha superato di suo i 2.000 abbonati: si tratta di uno strumento utilissimo per rimanere costantemente aggiornati su tutti i trend, proponendo ogni mese 4 abstract di libri di innovazione, economia e tecnologia.
Riuscire a creare una rete di relazioni tra professionisti può rappresentare un elemento di rinascita concreto per il mercato del lavoro: oggi tutto questo non è più utopia?
Nel caso di Slashers, abbiamo la fortuna di avere a che fare con un gruppo di persone intraprendenti, che si pongono il problema della crisi in maniera proattiva. In una community come la nostra sembra di essere in un mondo parallelo, la provenienza dei membri è principalmente italiana, ma molti di loro non vivono in Italia, dunque lo spettro è internazionale ed è comune la voglia di lanciare il cuore oltre l’ostacolo. Durante la nostra reunion annuale, incontriamo gente di ogni tipo, dei pazzi furiosi come mi piace definirli: queste persone lanciano progetti coraggiosi, anche in controtendenza rispetto all’andamento dei mercati. Gli imprenditori intraprendenti sono una razza particolare, perché, a prescindere dai trend, hanno un’idea e fanno di tutto per realizzarla, anche a costo di sbagliare. Grazie a loro l’andamento economico può subire una scossa, le cose possono cambiare.