La campagna comunicazione del Carnevale di Putignano, quest’anno, ha tratto ispirazione dalla scelta effettuata dai prestigiosi dizionari Oxford Dictionaries, che periodicamente selezionano una parola che si distingue come novità nel modo di comunicare. Per la prima volta la scelta non è caduta sul linguaggio alfabetico bensì su quello iconico, e la parola che è risultata riassumere e rispecchiare il 2015 non ha lettere e non si può pronunciare: è un’emoji, una di quelle faccine gialle che punteggiano sempre più spesso le chat e le email.
Il termine emoji viene dal giapponese, dall’unione del concetto di ‘immagine’ (e) con ‘lettera’ (moji), e ha sostituito il suo antecedente inglese emoticon non solo nella lingua ma anche nella pratica: mentre con questi ultimi si rappresentavano le emozioni attraverso espressioni del volto, l’ultima evoluzione si propone di includere molti oggetti, gesti e categorie che possono incorrere nelle nostre conversazioni.
“Secondo i dati riportati dall’Oxford Dictionaries, nel 2015, l’uso di questi simboli è triplicato e alcuni esempi di comunicazione online ci fanno pensare che sarà una delle prossime tendenze social del 2016 – ci riferisce Gaetano Contento, amministratore dell’agenzia di comunicazione Never Before Italia – gli emoji aggiungono al messaggio, un’intonazione, un’emozione, una sfumatura. In una comunicazione sempre più visiva e rapida, (basti pensare alla velocità della messaggistica con whatsapp) diventano espressione sia della nuova generazione che della vecchia, quest’ultima coinvolta per necessità nell’apprendimento e nell’uso di questo nuovo linguaggio con i propri figli.
Ecco l’intuizione che ha ispirato la nuova campagna di comunicazione e che si è subito ben allineata all’obiettivo principale del Carnevale di Putignano, ovvero continuare ad essere un ponte tra generazioni, riavvicinando grandi e piccoli all’evento carnascialesco più antico d’Europa. La campagna di comunicazione multi-soggetto usa le “faccine” e ha dato vita a cinque nuove emoji, simbolo di maschere diventate icone storiche delle maschere del Carnevale: Zorro, Pirata, Fatina, Arlecchino e Pierrot. E chissà se Unicode Consortium, l’organizzazione senza scopo di lucro che si occupa di mantenere un sistema comune standard per la scrittura dei caratteri sui sistemi informatici, dopo la nostra domanda, nella nuova versione di Unicode, la tavola universale dei caratteri di scrittura di tutto il mondo, inserirà le faccine del Carnevale di Putignano.”
Non ci resta che scoprire l’effetto virale che piani editoriali specifici, attività di seeding ed engagement sui canali Facebook, Twitter e Instagram, attiveranno verso il pubblico digitale, nel racconto di quello che è uno dei periodi più allegri dell’anno.