L’emergenza sanitaria globale causata dalla pandemia di Covid-19 ha investito pesantemente la società mondiale, colpendo in maniera piuttosto dura diversi settori nevralgici dell’economia, falcidiando spesso senza pietà imprese e interi settori produttivi, come quelli del turismo, della cultura e della ristorazione. In questa fase così delicata, è venuta alla luce una rinnovata e più forte necessità di protezione nei confronti dei diritti dei lavoratori di ogni tipologia, per riuscire a superare la crisi aprendosi a nuove possibilità di crescita e sviluppo.
Giuslavorista e Consulente del Lavoro, Nino Carmine Cafasso ci accompagna in una ricognizione sullo stato attuale del mercato del lavoro nel nostro paese in questa fase delicata: la video intervista
Nino Carmine Cafasso, professionista italiano di lungo corso aperto al mercato globale, giuslavorista ed esperto di diritto del lavoro, si è speso nel merito in prima persona, mettendo a disposizione i propri saperi e le proprie competenze, per ricostruire la forza di un tessuto sociale che andava sfaldandosi: soprattutto nel corso del primo lockdown italiano, Cafasso si è impegnato infatti ancora più a fondo nella tutela di lavoratori e imprese, per garantire loro i dovuti supporti, rinsaldando il rapporto tra istituzioni e cittadini. Nel libro “Il lavoro ai tempi del Coronavirus”, Cafasso ha saputo raccontare con perizia il suo impegno e la sua dedizione, che delineano i contorni di un’esperienza professionale esemplare, che brilla nel panorama e segna un punto di riferimento fondamentale per tutti gli attori coinvolti.
Premiato con l’onorificenza dell’Excellence Awards, assegnatagli “per aver supportato e sostenuto le aziende e i lavoratori durante l’emergenza”, il professionista ha coronato così l’impegno che ha animato un’attività pluridecennale, quella dello studio “Cafasso & Figli”, nato nel 2000 con l’ambizioso obiettivo di rivolgersi al mercato globale dei servizi di elaborazione, gestione, amministrazione e organizzazione del personale, con lo scopo di offrire, tramite le più sofisticate tecniche di telematicizzazione, servizi consulenziali ad alto valore aggiunto, oltre la mera gestione patrimoniale del rapporto di lavoro. Una missione assunta con serietà, animata da un istinto quasi artigianale, quella di Carmine Cafasso, espressione genuina ed eccellente del saper fare italiano riconosciuto e ammirato in tutto il mondo.
Giuslavorista e Consulente del Lavoro, racconta la sua esperienza esemplare di professionista impegnato nella tutela del lavoro
“Sono 35 anni che svolgo la mia professione e ne vado fiero e orgoglioso” racconta Cafasso. “I tasselli di un progetto di successo si vanno a comporre insieme anno dopo anno, acquisendo risorse nuove, qualificandole, formandole, creando un team di studio coeso e sempre preparato. I risultati non si raggiungono mai senza un grande sacrificio e una grande organizzazione alla base, senza la riqualificazione e la formazione continue e senza risorse dotate degli strumenti adeguati per avere successo. Successo significa efficacia, efficienza ma soprattutto eccellenza ed essere eccellenti vuol dire essere in grado di spaziare a 360 gradi, senza avere difficoltà a confrontarsi in nessuna realtà”. Coordinare un nucleo solido di professionisti preparati significa canonizzare una serie di processi efficienti capaci di cristallizzare in maniera virtuosa una collaborazione sinergica e reciproca, condividendo uno spirito di gruppo che è la carta vincente di tutto il sistema.
La qualificazione continua di un team di alto valore, che, tra l’altro, registra una quota femminile molto elevata, si coniuga a un’importante adozione di soluzioni tecnologiche innovative, che provengono dall’estro e dalla ricerca di Cafasso stesso, ottenendo enormi risultati nel campo della difesa dei diritti di lavoratori e imprese. La chiave tecnologica è di certo una delle leve fondamentali per consentire all’Italia di superare al meglio l’attuale congiuntura critica: “un percorso di grande sburocratizzazione è più che mai necessario e urgente: i professionisti italiani oggi, nel bel mezzo di una pandemia globale, devono ancora elaborare centinaia di documenti da inoltrare alla Pubblica Amministrazione per poter sbloccare i ristori previsti dal governo. Non è possibile nel 2021 essere ancora schiavi del modulo cartaceo o della telematica che non funziona. Occorre sfruttare al meglio la tecnologia per velocizzare i processi, sia per la costruzione delle istanze, sia per l’erogazione dei fondi di sostegno. Serve attuare un’innovazione mirata dove anche lo smart working può fare da volano per la riorganizzazione dei percorsi della PA, in modo da lavorare in maniera più flessibile e meglio”.
In stato d’emergenza, anche guardando alla situazione negli altri paesi europei, diviene cruciale per aziende e lavoratori veder ridurre lungaggini, velocizzando i passaggi burocratici: “in Spagna esiste un ordinamento molto più burocratizzato di quello italiano, ma, allo stesso tempo, molto più immediato su determinate questioni che riguardano il focus emergenziale. Da noi, i processi si sono cominciati a snellire: in Spagna si sono resi conto però che l’immediatezza doveva passare da un percorso di efficacia ed efficienza per evitare malumori da parte di imprese e lavoratori. Analogamente possiamo parlare della Germania: pur con tassi di mortalità inferiori, la nazione tedesca ha deciso di intervenire in maniera più incisiva, scegliendo la strada della programmazione per la prevenzione delle emergenze. I ristori ai lavoratori e alle imprese andrebbero messi sempre al primo posto e mai in coda”. Guardando oltreoceano, Cafasso aggiunge: “il mondo statunitense è molto diverso da quello a cui siamo abituati in Europa: in USA, lo stato conosce i conti correnti di tutti i cittadini e senza nessuna istanza già nel primo lockdown ha potuto erogare denari a ogni singolo soggetto, senza passaggi burocratici e rallentamenti”. Anche in Italia c’è bisogno di aprirsi a nuove prospettive di sviluppo, di immaginare dei nuovi orizzonti nel solco di una politica democratica illuminata e attuale, incisiva sul presente e ben proiettata verso il futuro.
Ipotizzare che, in questa fase avanzata della pandemia, imprenditori e lavoratori debbano ancora attendere, per essere aiutati efficacemente, non è pensabile: “il sostegno dello Stato non deve essere a pioggia, servono sostegni mirati verso le fasce più colpite dalla crisi, solo così si potrà ripartire a emergenza terminata” conclude Carmine Cafasso, confermandosi una volta di più quale punta di diamante della professionalità italiana, riferimento imprescindibile per ricostruire le sorti del Belpaese.
E.P.