Il Festival internazionale del giornalismo torna a Perugia per la sua settima edizione. Dal 24 al 28 aprile più di 200 eventi con oltre 400 speaker. Il programma dell’edizione 2013 vede, tra gli altri, i keynote speeches di Emily Bell, per anni direttore del settore digitale del Guardian, Mattew Ingram , blogger di fama mondiale e autore di GigaOm e PaidContent, Harper Reed, uno dei protagonisti dello staff che ha guidato Barack Obama in campagna elettorale, e Yoani Sánchez, la blogger dissidente cubana.
Forse mai come in questo periodo il giornalismo tradizionale comincia pesantemente ad arrancare e sul terreno del digitale non ha ancora saputo trovare una via di uscita alla crisi economica e un’alternativa profittevole al calo delle entrate derivanti da inserzioni e vendite. Il declino degli introiti pubblicitari sulle testate tradizionali e l’influenza della congiuntura economica hanno finito infatti per diventare un mix letale per un intero settore ancora incapace di trovare un’opzione in grado di sostenere iniziative editoriali, tanto più in rete, dove per ogni sedici dollari persi sul versante della pubblicità su carta se ne guadagna ancora uno soltanto sul digitale, e dove l’eccesso d’offerta ha finito col rendere meno nitidi i contorni della professionalità e di una adeguata retribuzione. E il trend, ormai stabile, sembra essere ancora ben lontano dall’attestarsi su numeri confortanti. Nello stesso momento, ha cominciato a venire meno la figura del giornale – e del giornalista – come depositario unico dell’informazione, avversato dalla concorrenza di lettori sempre meno ‘passivi’ e di una sostanziale disaffezione della cittadinanza nei confronti delle produzioni giornalistiche, soprattutto nei giovani (solo il 6% di lettori tra i ventenni, secondo una ricerca del Pew Center).
L’appuntamento del Festival Internazionale del Giornalismo non può che essere quindi un momento di scambio e dibattito sullo scenario attuale, un punto sulla situazione in questo passaggio decisivo.