Presso il Teatro Rasi di Ravenna, il 23 e 24 settembre 2022, si è svolta la quarta edizione degli “Stati Generali dell’Export”, presieduti da Lorenzo Zurino, Presidente del Forum Italiano dell’Export. La manifestazione ha coinvolto i più ragguardevoli player del mondo dell’impresa a livello nazionale e non solo: l’export è infatti ora più che mai un tema cruciale per l’economia italiana. In un contesto internazionale piuttosto delicato, a causa delle tensioni geopolitiche attuali, diventa vitale dedicare ampio spazio alla riflessione e al supporto di una delle colonne portanti per lo sviluppo del Paese. Ne abbiamo parlato in una lunga intervista con il Presidente Zurino, che ha messo in luce le potenzialità del Made in Italy e degli scambi internazionali, attraverso il filtro di un impegno appassionato e il racconto della sua esperienza personale.
Stati Generali dell’Export: l’intervista a Lorenzo Zurino, Presidente del Forum Italiano dell’Export
Chi è Lorenzo Zurino: come descriverebbe la sua formazione e la sua avventura professionale?
Sono un export manager e sono nato vicino a Sorrento, in una famiglia di armatori. A 22 anni ho deciso di lasciare fisicamente l’Italia e di recarmi negli Stati Uniti. Qui ho iniziato a creare rapporti tra aziende locali e imprese italiane che mi hanno portato oggi a essere riconosciuto come il primo esportatore di “Made in Italy” negli Stati Uniti e in Israele, per citare solo alcuni Paesi esteri.
Come nasce e si sviluppa il progetto THE ONE COMPANY, una delle prime aziende in Italia a puntare sull’internazionalizzazione delle imprese?
THE ONE COMPANY nasce dalla mia idea di portare negli Stati Uniti la cultura italiana del settore Food. In breve tempo è diventata il punto di riferimento di moltissime ed importantissime aziende italiane che volevano esportare i loro prodotti. Ben presto questo progetto ha visto coinvolte anche altre realtà extra-italiane come per esempio la Germania, la Svizzera, l’Austria e molti altri Paesi.
Lei è Presidente del Forum Italiano dell’Export, definito dal Corriere della Sera una vera e propria “Cernobbio dell’export”: quali sono le finalità che si propone una piattaforma multichannel di questo tipo e quali servizi offre ai partecipanti?
Il Forum Italiano dell’Export si candida a diventare il primo think tank italiano dedicato esclusivamente all’export dei prodotti e dei servizi “Made in Italy” nel mondo. Ha le seguenti finalità: migliorare la conoscenza delle opportunità emergenti nei mercati europei ed internazionali, facilitare lo scambio di idee e punti di vista differenti, contribuire a una maggiore presa di coscienza sulla florida crescita del tessuto economico italiano e dimostrare le potenzialità del nostro Paese, in grado di fare squadra e superare compatto le importanti sfide che il mercato globale impone. L’obiettivo è rilanciare il marchio e il commercio italiano nel mondo, a partire dai protagonisti dell’economia, in particolare di quella che punta con decisione sul valore dell’“internazionalizzazione” del “Made in Italy”. Un piano certamente figlio di scelte e programmazione economica, ma indissolubilmente legato anche a strategie politiche nazionali che proprio con il prossimo Governo potranno trovare seguito.
Il 23 e 24 settembre si è svolta a Ravenna la quarta edizione degli Stati Generali dell’Export: come si è articolata la manifestazione e quali sono state le novità e gli obiettivi fissati?
Ho ritenuto che non ci fosse momento più opportuno per realizzare la due giorni di seminari che ambisce legittimamente a diventare il Forum privilegiato dello sviluppo del business italiano nel mondo. Tanto che chiedo a gran voce al prossimo Governo di tornare a inserire tra i dicasteri quello del commercio estero. Durante le due giornate di venerdì 23 e sabato 24 settembre sono stati presentati 7 panel su diversi argomenti che hanno spaziato dalla lotta alle agromafie al confronto tra imprenditori over 35 e under 35. Alla fine di ciascuno sono state realizzate delle interviste a personaggi di spicco del mondo imprenditoriale italiano quali Danilo Iervolino, editore de “L’Espresso”, Ettore Prandini, presidente nazionale Coldiretti e Katia Da Ros, vicepresidente di Confindustria. L’obiettivo fondamentale degli Stati Generali dell’Export è stato quello di creare un’occasione in cui le PMI italiane potessero incontrare grandi gruppi di industriali e scambiare con loro Best Practices nel puro stile del network anglosassone. Inoltre, non si è parlato di politica ma alla politica, in un’arena che ha visto partecipare personalità del calibro dell’ex premier Massimo D’Alema, presidente della Fondazione ItalianiEuropei e un antagonista quale l’imprenditore notoriamente renziano Marco Carrai, oggi presidente di Toscana Aeroporti.
Per l’espansione del Made in Italy nel mondo, è fondamentale costruire occasioni concrete di incontro, scambio e confronto tra tutti i player: che tipo di sinergie sono state stimolate in questi ultimi anni grazie alle attività del Forum?
Sono orgoglioso di avere tra i miei partner la Famiglia Zoppas, la Famiglia Osella, Motta, D’Amico, Muscas, il Gruppo Sanguedolce e un portfolio del valore di circa 3 miliardi. Inoltre, la mia presenza a Dubai per l’Expo lo scorso 21 marzo è stata atta a creare sinergie da sfruttare per promuovere l’export delle aziende italiane. Gli Stati Generali, che si sono da poco conclusi, hanno visto la presenza anche di personaggi d’alto calibro internazionale, con i quali gli imprenditori italiani si sono potuti confrontare per creare una fitta rete di scambi.