IAB Italia prende posizione sul fenomeno dell’AD Blocking e si schiera a favore di chi si impegna a realizzare una “buona advertising” che rispetti l’utente e renda piacevole la user experience. Ad Blocking è una pratica controproducente – comunica l’associazione che riunisce i principali operatori digitali italiani in una nota – in primo luogo per tutti i player dell’advertising online che non riescono a raggiungere i consumatori pur creando formati e prodotti accattivanti e rispettosi dei desideri degli utenti. Soprattutto, però, bloccare i contenuti pubblicitari risulta dannoso per gli utenti finali, nel medio e nel lungo periodo, perché mette a rischio l’accesso a notizie, informazioni e contenuti di qualità, resi possibili anche grazie all’advertising; quest’ultimo, infatti, ripaga larga parte dei costi legati a un’offerta di contenuti e servizi.
L’Associazione, prosegue la nota, crede fortemente che la soddisfazione dell’utente sia uno degli obiettivi principali e primari da perseguire in tutti gli ambiti, soprattutto in questo contesto, e si impegna nel fare in modo che tutti gli attori della Industry mostrino una rinnovata attenzione verso una “buona pubblicità online” che possa consentire una corretta e naturale fruizione dei contenuti
In sinergia con IAB Europe, l’Associazione ha deciso di procedere con una serie di attività mirate; in particolare, ha avviato un tavolo di lavoro, a cui partecipano 12 associati tra cui anche gli editori, che ha come primo obiettivo la realizzazione di un White Paper dedicato al tema.
Il White Paper studierà dimensioni, dinamiche e conseguenze di questo fenomeno e degli strumenti di AD Blocking, offrendo un quadro definitorio e una stima dell’impatto per il mercato pubblicitario online. È prevista anche una sezione con consigli per gli editori ed esperienze – anche internazionali – di chi sta già provando a contrastare il fenomeno. IAB si impegna per garantire agli utenti la presenza online di contenuti pubblicitari che siano rispettosi della loro esperienza di fruizione, e che possano offrire un valore aggiunto perché rilevanti e interessanti per gli utenti stessi. La volontà di IAB, a livello globale, è infatti quella di far sottoscrivere ai propri associati una dichiarazione di impegno a creare formati e contenuti pubblicitari non eccessivamente invasivi, e sempre gestiti nel rispetto del “patto di attenzione” sottoscritto con gli utenti.
“L’Advertising permette agli editori di sviluppare pluralità e qualità dei contenuti offerti gratuitamente agli utenti, e soprattutto garantisce la libertà di scegliere le informazioni. L’Ad Blocking diminuisce questa libertà di espressione e limita i margini di manovra degli editori e la possibilità di realizzare contenuti e servizi di alto valore, offerti a titolo non oneroso. Condividiamo con gli utenti il desiderio di fruire in modo appagante dei contenuti online.” ha dichiarato Carlo Noseda, Presidente di IAB Italia. “Con la stessa fermezza abbiamo sempre criticato anche la pubblicità troppo invasiva. Crediamo infatti che questa sia un’occasione di autocritica che possa portare alla ricerca di una maggiore qualità. Uno dei nostri obiettivi, infatti è portare avanti azioni mirate sul tema dello storytelling, per offrire una user experience di qualità. È fondamentale quindi che l’Advertising online sia rispettosa dell’utente e che consenta una fruizione piacevole e naturale dei contenuti. Con l’attenzione alla qualità e un rispetto sempre maggiore verso l’utente non avremo bisogno di strumenti di Ad Blocking. Per raggiungere questo obiettivo stiamo lavorando in sinergia con gli editori, inspirandoci ai principi di IAB Tech Lab a livello internazionale che ha già pubblicato un White Paper dove presenta una serie proposte che possono essere sintetizzate nell’acronimo DEAL, ovvero Detect, Explain, Ask e Lift of Limit (Individua, Spiega, Chiedi e Solleva o Limita)”.
Iab Italia intende procedere nella duplice direzione di contrastare il fenomeno dell’Ad Blocking e di continuare a promuovere formati e contenuti pubblicitari rispettosi e di qualità garantendo al mercato dell’advertising online di continuare a crescere a beneficio dell’intera economia digitale e degli stessi consumatori finali.