È Google l’azienda con la migliore reputazione al mondo. Ad attestarlo è il Reputation Institute, la principale realtà a livello mondiale su temi di corporate branding e reputation management, impegnata nell’assistere le più importanti aziende su scala internazionale nel misurare, comprendere e valorizzare il loro potenziale in termini di reputazione.
Attraverso lo studio Global RepTrak™, si è chiesto a 48.000 consumatori di 15 paesi diversi di esprimersi su un campione composto dalle 100 principali aziende a livello globale. L’indagine ha così determinato un’interessante classifica in cui Google si è appunto aggiudicata il gradino più alto del podio, riconfermando comunque la propria posizione già raggiunta nel 2010. Il motore di ricerca più popolare al mondo lascia alle proprie spalle il colosso Apple, ma l’impero di Steve Jobs riesce a sorpassare di 2.5 punti la rivale Microsoft, che si ferma in 11ma posizione.
Ad aggiudicarsi il gradino più basso del podio è invece la Walt Disney Company. L’Italia rientra nella classifica con 3 rappresentanti illustri: Ferrero, Pirelli e Barilla, rispettivamente collocati al 22mo, 31mo e 52mo posto. Un risultato positivo secondo il responsabile del Reputation Institute in Italia Michele Tesoro-Tess, secondo cui tale situazione conferma la forza dei marchi italiani a livello internazionale e, aggiunge, “l’indagine evidenzia quanto le nostre aziende abbiano risultati più elevati nel paese di origine rispetto all’estero. Una posizione potenzialmente favorevole dato che riuscendo ad attivare opportuni meccanismi di ascolto e ponendo in essere adeguate strategie di risposta rispetto esigenze e aspettative dei mercati esteri, sarà possibile implementare il proprio appeal emozionale anche in quei paesi per vincere la sfida della competizione internazionale”.
Se, come visto, tra le aziende informatiche il distacco, seppur in aumento, resta comunque nei limiti, il RepTrak™ 100 di quest’anno rivela invece come tra le avversarie “delle bollicine” la differenza in termini di score risulti essere più sostanziale: Coca-Cola si posiziona infatti al 28mo posto interponendo 5 punti di distacco tra sé e la concorrente Pepsi. Tra i gruppi automotive è a BMW che viene riconosciuta una maggiore reputazione: l’azienda tedesca occupa il 4° posto, davanti a Daimler (7ma posizione), Volkswagen e Honda (10ma e 29ma posizione).
La top 100 attesta, in particolare, un equilibrio di presenza tra aziende europee, che rappresentano il 40% sul totale, e quelle statunitensi, presenti al 37%. Le asiatiche sono il 20% mentre quelle di America Latina e Africa rappresentano solo il 3%. Il brand con la migliore reputazione in Europa è Lego, mentre negli USA il marchio che si colloca al primo posto è Kellog’s.
L’importante ricerca realizzata dal Reputation Institute analizza 23 indicatori chiave di performance raggruppati in 7 “dimensioni” della reputazione, ovvero: relazione attraverso i propri servizi e prodotti, innovazione, ambiente di lavoro, eticità, responsabilità sociale, leadership e performance economico-finanziaria. Le risultanze dell’indagine determinano quindi una classificazione delle aziende in termini di “migliore reputazione”, valore rilevante per il successo aziendale. Difatti la corporate reputation, così come sostiene Guido Argieri, responsabile research del Reputation Institute, “assume importanza strategica per le aziende laddove, se positiva, può rappresentare una fonte di valore, ma se debole o negativa può rendere l’azienda vulnerabile.
Le aziende con una reputazione positiva possono contare su un forte vantaggio competitivo in quanto risultano più attraenti nel reclutare e trattenere i dipendenti, attraggono capitale a fronte di costi minori, possono lavorare con fornitori più motivati e pronti ad offrire i loro prodotti a prezzi minori, sono i migliori partner per operazioni commerciali a livello nazionale ed internazionale”.
Di Elisa Rodi