Festival of Media Global dà il benvenuto ai migliori esponenti del mondo media per tre giorni di conferenze, awards e networking. L’appuntamento è dal 7 al 9 maggio a Roma, presso l’Hotel Cavalieri.
Per esplorare meglio l’articolazione sfaccettata della kermesse, abbiamo intervistato il COO di C Squared Jeremy King, che ci ha raccontato i progetti e le aspettative per l’edizione di quest’anno.
Media, comunicazione e marketing sono sempre più interconnessi: in che modo il Festival of Media Global dà voce a questo aspetto?
Il Festival raccoglie i decision maker dai brand che investono e innovano di più al mondo, dalle agenzie di media e dai proprietari dei mezzi di comunicazione, per discutere gli argomenti caldi intorno all’universo mediatico e del marketing. Questo appuntamento mira a mostrare come i diversi ambiti del settore, da programmatic e TV a mobile e e-commerce, possano convergere e incontrarsi su un terreno comune, fornendo soluzioni multimediali formative per i marketers.
Learning, Networking, Startup e Awards sono le parole chiave del Festival: come si articoleranno questi momenti?
I pilastri principali del Festival sono fondati sull’educazione, l’eccellenza, l’innovazione e sull’essere coraggiosi e audaci. A partire dai welcome drinks, che si svolgono la sera prima dell’inizio della conferenza, fino alla cerimonia di premiazione, i delegati avranno l’opportunità di fare network con i loro pari e con i migliori advertiser al mondo, raccolti in un unico posto per due giorni. Inoltre avremo 15 aziende di start-up adtech e martech che fanno parte del nostro programma Emerge e quest’anno i Festival of Media Awards si svolgeranno la prima sera e celebreranno il meglio delle campagne media globali.
Quali ospiti saranno i principali protagonisti della manifestazione?
Vantiamo il programma più forte e importante degli 11 anni di storia dell’evento. Gli speaker principali saranno Michelle Polar, una relatrice esterna al settore che racconta come trasformare la paura in un successo commerciale, Mike Dolan, CEO di Bacardi, Linda Yaccarino, chairman of ad sales and client partnerships di NBCUinversal, Oliver Maletz, head of communications and media planning di Volkswagen, Greg Stogdon, SVP creative media di Burberry, Gerry D’Angelo, global media director di P&G, Kim Kadlec, SVP global marketing platforms di Visa, Maddie Raedts, co-founder and creative director di Influencer Marketing Agency e Alessandra Di Lorenzo, chief commercial officer media and parternships di Lastminute.com.
Che tipo di tendenze possiamo individuare oggi nel mondo dei media?
L’intera agenda è stata creata attorno alle esigenze, ai desideri e agli insights dei marchi più innovativi e che investono maggiormente nel mondo. In base alle rilevazioni e alle analisi del nostro content team, connesso quotidianamente all’industry, le tendenze chiave sono risultate essere la misurazione digitale, la trasparenza, il talento digitale. Inoltre conta considerare come i media brand consolidati restano pertinenti, il ruolo dell’OCM, la convergenza di aspetto cognitivo e media, la cura e la distribuzione dei contenuti, senza dimenticare l’utilizzo di cellulari e video nelle campagne pubblicitarie.
Che tipo di opportunità offre alle startup una piattaforma come Emerge e ai brand il Brand Learning Programme?
Emerge consente alle più nuove startup adtech e martech di avere l’opportunità di presentare se stesse, i propri prodotti e servizi ad un pubblico che abbia più di 700 miliardi di dollari da spendere per la pubblicità e il marketing. Permette loro di connettersi con i principali stakeholder del settore, potenziali investitori e clienti. Le aziende che sono cresciute e si sono sviluppate con successo come risultato di essere parte di Emerge includono bellissime realtà quali Rocketfuel e The Exchange Lab. Il Brand Learning Programme è stato sviluppato per offrire una formazione fondamentale agli inserzionisti su argomenti, temi e tendenze su cui hanno poca conoscenza. È impostato in uno spazio intimo per non più di 50 brand. Il programma dà loro l’occasione di fare domande specifiche per lo scambio di informazioni tra pari in un ambiente dedicato. Consente loro di capire cosa sta succedendo effettivamente nel settore dei media e di assicurare che abbiano abbastanza conoscenze per conversare con le proprie agenzie e media owner su argomenti specifici che vanno dal programmatic e TV all’influencer marketing, alla geo-localizzazione e alle campagne ad.
Elisabetta Pasca