Il Consorzio del Parmigiano Reggiano ha istituito un ruolo manageriale a cui affidare le politiche di sviluppo commerciale, di valorizzazione del marchio e di rafforzamento di tutto il team dedicato alla gestione degli investimenti di marketing. La decisione rientra nell’ambito della politica di sviluppo e innovazione voluta dal presidente Nicola Bertinelli, fin dalle prime fasi del suo insediamento, nell’aprile 2017.
Per il nuovo ruolo di direttore marketing, trade marketing e sviluppo commerciale è stato scelto il manager ligure Carlo Mangini, con il quale abbiamo delineato le linee guida del suo mandato all’interno del Consorzio.
Cosa rappresenta questo suo nuovo ruolo all’interno del Consorzio?
Il consorzio ha ritenuto necessario istituire un ruolo a cui affidare la gestione delle risorse destinate alla promozione del marchio, in tutti i touchpoint in cui viene a contatto con il consumatore. Identificando in me il profilo di colui che potesse avviare questa nuova direzione ha voluto indicare quindi alcune priorità sulle quali avviare questo nuovo percorso.
Quali progetti intende mettere in campo dopo il suo insediamento?
Si deve sempre partire dal consumatore, dai valori che siamo riusciti a trasmettere in questi anni e dalle aspettative espresse dalle personas a cui intendiamo comunicare. Noi abbiamo un patrimonio eccezionale costituito dal prodotto, dalla sua unicità e dalla ricchezza dei suoi valori. I progetti verranno elaborati partendo da questi due “pilastri valoriali” e quindi dall’approfondimento della loro conoscenza.
Quali linee guida segneranno lo sviluppo del Consorzio nei prossimi anni?
Il consorzio intende avviare un ciclo di interventi che lo trasformeranno, traghettandolo dalla cultura più “istituzionale” che lo ha contraddistinto in questi anni a quella più vicina alle caratteristiche distintive dell’”azienda”, con i suoi metodi gestionali e le sue competenze.
Cosa rappresenta, da un punto di vista valoriale e strategico, la recente partnership del Consorzio con l’associazione Jeune Restaurateur d’Europe?
Il mondo della ristorazione rappresenta un’enorme opportunità per diffondere la cultura e la conoscenza del prodotto, e con JRE abbiamo identificato comuni valori e grandi prospettive per poter sviluppare collaborazioni che, sono certo, arricchiranno le reciproche agende dei prossimi anni.
Il 2019 è iniziato alla grande per Parmigiano Reggiano, con un aumento di produzione e di prezzo: che prospettive ci sono per il prossimo futuro?
Le prospettive, per un prodotto che ha queste caratteristiche, sono coerenti alla qualità che esprime. La reputazione e la notorietà di cui gode nel mondo sono i presupposti per fare un lavoro eccellente.
Come proseguirà il processo di internazionalizzazione del prodotto?
Seguendo un percorso che unirà il consorzio alle società operative che lo “portano” nel mondo, lavorando assieme in progetti che, partendo dai potenziali dei singoli mercati, potranno portare i progetti di internazionalizzazione al loro successo.
Quali azioni concrete sono necessarie per far conoscere e soprattutto per salvaguardare un patrimonio cruciale come quello del Consorzio del Parmigiano Reggiano?
Voglio essere subito sufficiente sintetico: la leva di marketing sulla quale dobbiamo lavorare è una e unica: il prodotto. Tutte le altre azioni sono conseguenti. Ritengo che il percorso di crescente “restrizione” dei parametri che regolano il disciplinare di produzione, avviato da qualche anno, sia non solo nobile ma necessario per mantenere e rafforzare sempre più la nostra unicità. Di conseguenza tutte le azioni finalizzate alla “messa in sicurezza” di questi impegni sono necessarie e prioritarie.
Elisabetta Pasca