(Lastampa.it – di Massimo Russo, nella foto) Avete presente quando cercate di aprire un link su Facebook dal telefonino e la barretta blu che segnala il caricamento della pagina avanza con una lentezza esasperante? Ecco, da oggi, con i contenuti de La Stampa, non vi capiterà più.
Il nostro sito, infatti, è il primo in Italia a pubblicare gli Instant articles sul social network. Si tratta di un formato di lettura degli articoli che permette la visione immediata della pagina sui cellulari, già testato negli Stati Uniti e in Gran Bretagna, e che ora sbarca anche da noi. L’annuncio è stato dato dal direttore de La Stampa Mario Calabresi e dal responsabile per l’Italia di Facebook Luca Colombo durante una conferenza stampa nella sede milanese della società di Menlo Park. All’incontro ha preso parte in videoconferenza da New York anche Andy Mitchell, direttore globale delle media partnership per Facebook.
Oggi una parte crescente dell’informazione viaggia sui social. Significa che notizie e approfondimenti vengono letti non più solo dalle homepage delle testate e attraverso i motori di ricerca, ma anche con la condivisione dei contenuti fatta dai nostri amici. È un’esperienza ormai quotidiana. Leggiamo un post su un tema che ci interessa e decidiamo di aprire il link che vi è contenuto, che riporta al sito fonte della notizia. E qui sorgono i problemi. Il tempo medio di caricamento delle pagine su uno smartphone, sempre che la connessione regga, è di circa otto secondi. Poco meno di quanto occorre a Usain Bolt per correre i 100 metri. Un’attesa che scoraggia una buona parte dei lettori, che rinunciano. Instant articles permette invece di precaricare i contenuti su Facebook, garantendo tuttavia alla testata il conteggio del traffico generato e la gestione della pubblicità contenuta nelle pagine.
COME FUNZIONANO
Ma non si tratta solo di rapidità. come spiegano dal social, questo nuovo formato permette anche una fruizione migliorata dei contenuti: «Oltre a velocizzare l’esperienza, Instant articles introduce una serie di funzioni interattive che permettono agli editori di portare le loro storie su Facebook in un modo nuovo. È possibile zoomare ed esplorare le foto ad alta risoluzione inclinando il telefono, vedere animarsi i video in auto-play scorrendo la pagina, esplorare mappe interattive, ascoltare didascalie in audio, condividere e commentare singoli paragrafi». Scorrendo la pagina de La Stampa su Facebook dal cellulare, gli instant article si riconoscono dalla presenza del simbolo grafico di una saetta in alto a destra nelle fotografie. Lo stesso segno appare quando si consulta un instant article condiviso da un amico. Ancor prima del lancio, oggi alcuni utenti de La Stampa si sono accorti della novità, che in qualche ora di sperimentazione ha già fatto registrare diverse decine di migliaia di click. «Siamo consapevoli di essere diventati una piattaforma rilevante per gli editori, che permette loro di raggiungere un pubblico maggiore e di sostenere in questo modo i propri ricavi», ha commentato Colombo. «Siamo entusiasti di poter collaborare con gli editori per soddisfare al meglio le loro esigenze».
OLTRE IL SITO
L’iniziativa fa parte di un programma che sta portando La Stampa a distribuire i propri contenuti su tutte le piattaforme digitali rilevanti. Ciò dipende in parte da una necessità di miglioramento dell’esperienza degli utenti, visto l’aumento della navigazione da cellulare, che in alcuni giorni supera la metà degli accessi; e in parte dall’opportunità di portare i contenuti dove una gran parte delle persone trascorre le proprie giornate. «Alla Stampa», ha spiegato Calabresi, «stiamo sperimentando molte nuove forme di comunicazione e diffusione e siamo contenti di essere i primi in Italia a partecipare al progetto Instant articles, perché riteniamo che sia sempre più importante distribuire i nostri contenuti anche al di fuori del sito www.lastampa.it e delle nostre applicazioni, sulle principali piattaforme digitali. Offrire agli utenti un’esperienza d’uso efficace moltiplica le possibilità di diffusione del nostro giornalismo. Per questo abbiamo deciso di portare anche su Instant article l’intera nostra produzione».
LA SPERIMENTAZIONE
Gli Instant article, annunciati da Facebook la scorsa primavera, sono di fatto arrivati in Europa in autunno. Solo dal 20 ottobre sono disponibili a tutti gli utenti iPhone, mentre arriveranno su Android prima di fine anno. Fino a ora negli Usa sono stati adottati da una quindicina di testate. Ancora non esistono dati consolidati sulla loro efficacia, ma da alcune evidenze empiriche il tasso di condivisione sarebbe di tre volte superiore a quello dei link tradizionali. Diverso anche l’approccio degli editori: mentre il giornale britannico Guardian e il Washington Post – come La Stampa – hanno deciso di convertire in Instant article tutti i propri contenuti mobili su Facebook, il New York Times ha scelto una strada diversa, portando sulla piattaforma solo una parte della propria produzione. L’iniziativa ha sollevato anche diverse perplessità. Alcuni editori sono preoccupati di perdere il controllo delle proprie rotative digitali, altri hanno obiettato che le tipologie di annunci pubblicitari disponibili sono ancora poche e scarsamente remunerative tanto che, come riporta il Wall Street Journal, Facebook sta lavorando sull’introduzione di nuovi formati.
LO SCENARIO
La distribuzione dei contenuti di informazione sulle piattaforme digitali sta diventando una tendenza consolidata. Oltre a Instant articles, lo scorso ottobre è stato annunciato il progetto Accelerated mobile pages (Amp), promosso da Google e da otto editori europei, tra i quali, unica in Italia, La Stampa. Amp è uno standard aperto ancora in fase di sperimentazione, al quale hanno già aderito Twitter, Pinterest e Linkedin. Anche altri siti e giornali italiani hanno firmato l’accordo con Facebook per partecipare all’iniziativa Instant article. Nelle prossime settimane sul social network arriveranno anche gli articoli istantanei di Corriere della Sera, Fatto, Repubblica, Today (una catena di siti locali) e Fanpage. Da parte sua, infine, Apple ha annunciato un’iniziativa analoga, Apple News, che per ora è partita solo nei paesi di lingua inglese, e dovrebbe poi espandersi nel corso del 2016.