Supportare e guidare i giovani nelle scelte più importanti della loro vita, come quella di affacciarsi al mondo del lavoro o al mondo universitario, fa bene non solo a loro e alle loro famiglie, ma all’intero ‘Sistema Paese’. È quanto emerge dal primo Social Impact Report di Push To Open – il programma di welfare aziendale di orientamento all’università e al lavoro – i cui risultati sono stati presentati da JOINTLY – Il welfare condiviso presso la sede SACE (Gruppo CDP) di Milano. Redatto da BDO Italia – parte del network internazionale di revisione contabile e consulenza alle imprese, dotata di una specifica Divisione Sustainable Innovation – il Report ha preso in esame le quattro edizioni del programma interpellando coloro che ne sono stati i protagonisti (giovani, famiglie, aziende e scuole). Fondamentale per la definizione dei KPI il supporto delle 16 aziende che hanno reso possibile lo svolgimento del Programma: Associazione lavoratori Intesa Sanpaolo, AstraZeneca, AXA, Bper, Coopservice, Credit Agricole, Enel, ENI, Ferrovie dello Stato Italiane, Invitalia, Orizzonti NR, Ricoh, SACE (Gruppo CDP), SEA, UniCredit Group, Unipol Group.
COS’È PUSH TO OPEN
Push To Open è il programma di JOINTLY ideato con le aziende per avvicinare i ragazzi al mondo del lavoro con l’obiettivo di orientarli e supportarli nelle loro scelte future grazie all’interazione con professionisti qualificati.
Punta l’attenzione sull’importanza dei dati emersi Francesca Rizzi, CEO di JOINTLY-Il welfare condiviso, che dichiara: “Una delle più rilevanti evidenze emerse da questo Report è che le aziende che hanno messo Push To Open a disposizione dei propri dipendenti come servizio di welfare aziendale hanno avuto un doppio ritorno positivo: il 60% dei genitori ha aumentato il trust index nei confronti della propria azienda e la percezione del valore economico attribuito (520€) è pari a 2 volte il valore economico investito (255€) e a 4 volte il prezzo medio pagato”.
“Inoltre una maggiore conoscenza delle dinamiche del mondo del lavoro e dei requisiti richiesti dai datori di lavoro, permette agli studenti di effettuare una scelta consapevole, convinta e giusta per il proprio futuro. Invece oggi solo 1 su giovane su 4 sceglie il percorso di studi pensando alle reali possibilità occupazionali e l’80% non sa quali sono le competenze più richieste”, conclude Rizzi.
Il buon orientamento può generare quindi dei costi sociali minori legati a:
• Diminuzione del numero di cambi nel percorso di studi, con conseguente beneficio – sociale ed economico – per lo studente e per la famiglia;
• Diminuzione del numero di giovani NEET (not engaged in education, employment or training);
• Diminuzione del numero di giovani che abbandonano l’università prima del conseguimento della laurea;
• Diminuzione dei costi sociali della disoccupazione.
“Il Social Impact Report, da noi coordinato a livello tecnico-scientifico, è frutto di una metodologia di lavoro partecipata, che ha coinvolto tutti gli attori in campo – ha commentato Carlo Luison, Partner / Sustainable Innovation di BDO Italia. – Si tratta di un’iniziativa innovativa, che segna un punto di svolta per la misurazione dei programmi di welfare italiano e che costituisce un contributo importante nel dibattito attuale dell’impact assessment. L’importanza di questo metro di valutazione è crescente, tanto da essere oggetto di attenzione anche da parte di numerose Istituzioni finanziarie e delle Istituzioni governative, che hanno già redatto delle linee guida in materia che ci auspichiamo si traducano presto in uno specifico decreto. Un progetto pilota che riflette il nostro approccio alla sostenibilità come BDO Italia: aiutare tutte le organizzazioni responsabili a valorizzare il ruolo dell’impatto sociale, economico e ambientale. Affinché sia comprensibile il miglioramento che sviluppa un circolo virtuoso e consente di rivedere il business verso evoluzioni più innovative per il benessere della persona e dell’ambiente”, ha concluso Luison.
Dal Report emerge anche l’efficacia economica del Programma: grazie alla modalità di progettazione condivisa e multi-stakeholder, alle professionalità interne a JOINTLY, ai professionisti esterni e all’intervento delle aziende, durante tutto il percorso è stato possibile sviluppare un programma cost-effective. Per l’attuazione di Push To Open sono state, infatti, investite per l’a.a. 2017/2018 risorse per circa 500.000€, pari a 255€ per ogni studente che vi ha partecipato. Un dato altamente positivo seppur esemplificativo, perchè pari a circa 1/3 di quanto investito in programmi ben più ampi nati per combattere la dispersione scolastica.
L’IMPATTO DEL PROGRAMMA SUI RAGAZZI
I dati più rincuoranti emersi dal Report riguardano l’efficacia del Programma Push To Open nel saper orientare e guidare i ragazzi ancora indecisi sul loro percorso di studio e lavoro:
• Combattere la sfiducia dei ragazzi sul futuro dimostrando le opportunità concrete da cogliere ha portato 1 giovane su 3 a cambiare in positivo la propria percezione del ‘Sistema Paese’, inteso a livello sociale, economico e culturale;
“Push to Open è stato davvero indispensabile per me, perché mi ha consentito di guardarmi intorno e di conoscere alcune opportunità nei settori lavorativo e universitario di cui sapevo ben poco, se non niente: secondo me questo progetto dovrebbe diventare obbligatorio in tutte le scuole”, ha dichiarato Martina M.
• Per l’82% dei partecipanti il programma ha avuto un effetto positivo sulla scelta da intraprendere, mentre il 69% dei ragazzi dichiara di aver acquisito maggior consapevolezza di come funzionano le dinamiche del mondo del lavoro;
“Partecipare a Push to Open è stata una delle esperienze migliori che abbia fatto, mi è servito a comprendere meglio come funziona il mondo del lavoro e cosa non è adatto a me”, ha dichiarato Luca M.
L’IMPATTO DEL PROGRAMMA SUGLI STAKEHOLDER
Un impatto positivo che ha coinvolto direttamente tutti gli stakeholder, dalle famiglie alle scuole, fino alle aziende e al territorio.
Cosa pensano i Genitori
• Il 60% dichiara che è aumentato il trust index nei confronti della propria azienda, grazie alla partecipazione attiva al Programma;
• L’utilità e la qualità del Programma sono talmente elevate che la percezione del valore economico attribuito (520€) è pari a 2 volte il valore economico investito (255€) e a 4 volte il prezzo medio pagato dalle aziende;
• Il 49% dei genitori dichiara che grazie al Programma ha ridotto significativamente le preoccupazioni e ansie legate alla scelta.
“….volevo solo ringraziarvi per l’iniziativa che si è tenuta presso la sede del Grattacielo Intesa Sanpaolo di Torino. Mio figlio è rimasto davvero entusiasta, hanno affrontato diversi argomenti sull’approccio al mondo del lavoro con persone molto competenti. Grazie”, Cristina
• L’84% dei genitori valuta Push To Open molto utile, e il 66% si è sentito così rinfrancato dal Programma a tal punto da dichiarare di aver acquisito strumenti necessari per essere più utile al proprio figlio nel supportarlo nella scelta.
“Complimenti! Niente di più azzeccato per dare un orientamento ai ragazzi di oggi che si trovano confusi e disarmati per le scelte da intraprendere nel loro futuro. Speriamo di poter ripetere l’esperienza anche il prossimo anno. Grazie a tutto il team”, Antonio.
Cosa pensano i Docenti
• Il 100% dei docenti ritiene che Push To Open supporti la scuola nell’offrire un programma di alternanza efficace e in linea con gli obiettivi della ‘Buona scuola’;
• Il 70% dei docenti coinvolti dichiara che Push To Open ha aumentato di molto la consapevolezza degli studenti nell’affrontare la scelta di cosa fare una volta terminate le superiori;
“I ragazzi hanno ascoltato con attenzione ed interesse. Questo tipo di esperienze sono per loro molto importanti e altamente formative”, Docente Istituto tecnico
• L’80% degli insegnanti ritiene che il Programma abbia permesso di migliorare la fiducia degli studenti verso il mondo del lavoro che li attende.
PROSSIMI OBIETTIVI DEL PROGRAMMA PUSH TO OPEN
Un nuovo bando per aumentare la capillarità del Programma
Nell’ottica di migliorare l’occupabilità dei giovani rafforzando il legame tra scuole e aziende sul territorio, JOINTLY è prossima a lanciare Push To Open Scuola, un progetto di responsabilità sociale e valore condiviso che grazie ad un bando nazionale e al supporto di 10 aziende selezionerà in 10 città da Nord a Sud le scuole (licei, istituti tecnici e professionali) da coinvolgere nel progetto. Gli obiettivi del nuovo progetto, nato con un orizzonte temporale di riferimento di 3 anni, sono:
• fornire strumenti per migliorare l’employability e rimettere in moto «l’ascensore sociale» per i ragazzi di tutta Italia;
• migliorare l’employer branding e la reputazione delle aziende coinvolte;
• sviluppare il dialogo con le istituzioni, contribuendo alla promozione di azioni condivise e policy per la crescita del capitale umano del Paese;
Il calcolo dello SROI (social return on investment)
L’obiettivo del Programma Push To Open è quello nel breve e medio termine di calcolare l’impatto positivo che questo orientamento ha nel ridurre i costi sociali legati a dispersione scolastica, disoccupazione e cambio del percorso di studi e nell’ingaggiare i NEET (Not engaged in Education, Employment or Training). Un obiettivo ambizioso ma fondato sul successo riscontrato dal Programma, che nell’edizione 2017/2018 ha visto un aumento dei partecipanti del 90% rispetto all’anno scolastico 2015/2016, con una capillare distribuzione su tutto il territorio nazionale: il 55% dei partecipanti dal Nord, il 23% dal Centro e il 22% dal Sud.
EVOLUZIONE DEL PROGRAMMA PUSH TO OPEN DAL 2015 AD OGGI
Push To Open è nato e continua a crescere grazie all’ascolto delle esigenze degli stakeholder. Nelle quattro edizioni il programma si è infatti ampliato per rispondere al meglio ai bisogni dei giovani, delle loro famiglie, delle scuole e del territorio:
• 2015: il Programma parte come progetto di welfare aziendale accessibile in tutta Italia ai figli dei dipendenti delle aziende clienti della rete JOINTLY;
• 2016: viene introdotta la Piattaforma di community based learning rivolta sia ai ragazzi che ai genitori;
• 2017: viene lanciato il progetto #Adottaunaclasse, riconosciuto nell’ambito dell’alternanza scuola-lavoro, che ha portato il welfare fuori dalle mura aziendali per generare valore sulla comunità e sul territorio. Da un anno le aziende, infatti, possono adottare classi di istituti superiori in tutta Italia per favorire una maggiore employability dei giovani. Nell’a.a. 2017/2018 sono stati 1.650 i ragazzi che hanno ricevuto la certificazione di Alternanza Scuola-Lavoro, per un totale di circa 62.000 ore.