Upa (Utenti Pubblicità Associati) prosegue nel segno della continuità. Lorenzo Sassoli de Bianchi è stato, infatti, confermato presidente del consiglio direttivo. “È un momento difficile. L’incertezza della situazione frena gli investimenti” ha commentato nel corso della conferenza stampa di presentazione della relazione sulla situazione della pubblicità. “La pubblicità rallenta in Italia come in tutto il mondo anche se, in Europa, Francia e Germania stanno andando meglio. La televisione si conferma come il media forte nella fruizione delle famiglie”.
Non lo scenario non è però così cupo: “Da parte del mercato non c’è rassegnazione. Anzi, un ‘searching’ interno alle aziende Upa conferma che il 40% ha tenuto o incrementato gli investimenti, mentre il 60% ha tagliato o prevede di tagliare. Le piccole e medie imprese fanno fatica a incassare e riducono gli investimenti pubblicitari, mentre il largo consumo non va male: vale il 30% degli investimenti ma pianifica di meno”.
I dati del 2009 non sono incoraggianti ma si prevede un miglioramento della situazione già dall’anno prossimo: “Nel primo semestre il mercato pubblicitario segna un calo del 18% e prevediamo una chiusura dell’anno incalo del 12% rispetto 2008” ha spiegato Sassoli de Bianchi. “Nel 2010 ci attendiamo una reazione. Le nostre aziende cercando i modi per farlo. L’evoluzione della marca è centrale. La parola chiave su cui noi dell’Upa insistiamo è ‘innovazione’, che deve diventare strutturale (metodo e investimento) Il mondo dei media è sconvolto da un fermento mai visto e occorre capire come utilizzare al meglio le tecnologie on line e off line”.
L’ultima ricerca sul valore della pubblicità dell’ Advertising World Association ha evidenziato come il vissuto della pubblicità non sia negativo. Dati confermati anche da Upa che ha recentemente commissionato una ricerca su innovazione, trasparenza e responsabilità, ovvero i tre valori alla base del ‘manuale di sopravvivenza per le aziende’.
“Il consumatore chiede contenuti e valori in cambio di acquisti” ha continuato Sassoli de Bianchi. “La pubblicità è sempre più strumento di cultura e di dialogo con il consumatore. Attraverso la pubblicità il 74% dei consumatori stabilisce un dialogo. Il consumatore mette al primo posto la trasparenza, vuole che le aziende siano più oneste nei suoi confronti. Le nostre aziende vogliono vivere e sanno che per vivere hanno bisogno della pubblicità”.
“Sono convinto che l’editoria debba trovare delle forme di remunerazione sul web” conclude il presidente di Upa. “Non si può continuare con il tutto gratuito perchè ne va della sopravvivenza degli editori. Dobbiamo educare il consumatore a valutale i contenuti”.
W.A.
