Da Monterotondo fino alla Florida, passando per il Costa Rica, il Vietnam, l’Uruguay, il Paraguay e toccando oltre 50 Paesi del mondo. In epoca di pandemia, crisi energetica e guerra, c’è un’impresa laziale che continua a espandersi, generare profitti e assunzioni. Si tratta della DFM, ovvero degli inventori della zanzariera plissettata SharkNet (coperta da brevetto) che, grazie al suo originale sistema di movimentazione senza molle che scattano come tagliole, ha rivoluzionato il mercato italiano e internazionale delle zanzariere.
I numeri parlano chiaro: l’azienda, infatti, ha resistito al crollo economico dovuto alle restrizioni pre e post pandemia, al conflitto ucraino o agli innumerevoli tentativi di imitazione, riuscendo a rimodulare la propria strategia di business e registrando a fine 2021 un +35.36% sul fatturato e un +87.60% sugli utili rispetto all’anno precedente. Tendenza, positiva, ripetuta nel 2022 con 14.400.000 di fatturato e due assunzioni, mentre, per quest’anno, il 2023 dovrebbe chiudersi tra il +16 e il +20%. Un’assunzione fatta e altre due in previsione. Per quanto riguarda l’export, che rappresenta circa il 20% del fatturato globale, dopo aver conquistato il mercato della Florida, SharkNet è sbarcata anche in Costa Rica, Vietnam, Uruguay e Paraguay.
Una storia di successi che parte da molto lontano, verso la fine degli anni’70. All’epoca, infatti, Sergio Marcantoni, patron della società, aveva un lavoro “fisso” ben retribuito, una moglie, un figlio e un secondo in arrivo. Ma non si sentiva felice. Così, con un colpo di follia, si licenzia convinto che da “grande” avrebbe fatto l’inventore, creando una zanzariera rivoluzionaria, simile alle tende plissé, ovvero più morbida, con un sistema di aggancio diverso, meno pericolosa ma soprattutto resistentissima: “resiste anche alle pallonate” conferma Bruno Conti l’ex calciatore della Roma e della nazionale che l’ha testata personalmente. Ma c’era un problema: le comuni reti usate ai tempi per le zanzariere venivano realizzate in materiali come la plastica, il polietilene o il metallo. Materiali poco adatti a resistere al calore generato da una macchina plissettatrice.
DFM gli inventori di SharkNet, la zanzariera plissettata, da Monterotondo al mercato globale. Il caso di successo di una family business sbarcata in oltre 50 Paesi. Ora anche in Florida, Costa Rica, Vietnam, Uruguay e Paraguay
Sono numerose le certificazioni in Camera di Commercio: attività antibatterica, resistenza ai raggi UV, resistenza al vento e resistenza alla trasmittanza termica. Le reti SharkNet hanno infatti una trama speciale e super resistente grazie ai fili che passano attraverso la rete in poliestere, pensata per respingere naturalmente la polvere e lo sporco: è infatti facilissima da pulire senza strofinarla a fondo rischiando di romperla, e senza usare solventi o acidi corrosivi. E non è tutto: il sistema di movimentazione SharkNet, Brevetto Europeo depositato e registrato da Sergio Marcantoni presso la Camera di Commercio di Roma nel 2003, consente a chi aziona la zanzariera di aprirla e chiuderla fino a dove vuole, lasciandola parzialmente aperta o chiusa senza meccanismi che scattano, eliminando del tutto la tensione della molla. Ultima, ma non ultima, è la certificazione Made In Italy ottenuta dall’Istituto per la Tutela dei Produttori Italiani.
“Le zanzariere plissettate – sottolinea Marco Marcantoni, figlio di Sergio, fondatore dell’azienda, responsabile del marketing e della rete commerciale – scorrono su delle guide senza barra inferiore, questo permette di agevolare il passaggio soprattutto per bambini, anziani e persone diversamente abili. Dette anche zanzariere a fisarmonica, possono essere installate su porte e finestre sia in orizzontale sia in verticale, hanno una durata maggiore e un minor ingombro rispetto alle tradizionali zanzariere a molla. A differenza degli altri produttori generalisti, abbiamo utilizzato la rete in poliestere idrorepellente prima di tutti sulle nostre zanzariere plissettate. Abbiamo voluto dire ‘stop’ a prodotti che non possono essere esposti all’aria aperta e che non resistono ai volumi di pioggia senza che ci sia il rischio della rottura. Ma non solo. ‘basta’ anche con i prodotti che non possono essere lavati e puliti. La nostra rete si può lavare quando si vuole e torna come nuova. E ‘basta’ con i prodotti che raccolgono la polvere e che devono essere sostituiti ogni 2 anni”.
Innovazione e buone strategie di marketing, dunque, ma anche successi basati sul valore della famiglia e sui rapporti umani. Chi lavora in DFM, infatti, lo fa da venti o trent’anni a testimonianza di quanto le relazioni affettive siano determinanti nella costruzione di una azienda solida.
Per maggiori informazioni: https://www.shark-net.com