Un ventaglio di contributi all’interno del libro:
“Voler piacere a tutti è il primo errore, in quanto rovina i fondamentali della comicità. Teoricamente dovresti non piacere a nessuno o solo a quelli a cui piace essere stupiti”.
Claudio Bisio
“Autocensurarmi significherebbe che non sono d’accordo con quello che sto disegnando, ma chi sono io per decidere di non fare qualcosa?”
Vauro
“Io non mi soffermerei sulle battutacce sugli ebrei. Se ci si fosse limitati a questo non ci sarebbero stati sei milioni di morti”.
Moni Ovadia
“Se guardi una vignetta satirica su un giornale, al momento ci ridi su, ma se la rivedi dopo dieci giorni spesso non la capisci, mentre il surreale è un momento che vale per sempre”.
Nino Frassica
“Spesso a offendere non è il toccare un tema delicato ma è la bruttezza della battuta”.
Immanuel casto
“Ai giovani consiglierei di non vedere tutti quei programmi comici che ci sono da un po’ di anni a questa parte perché si fanno l’idea sbagliata di cosa sia l’umorismo”.
Greg
“Il satiro è puro attentato al senso umano e alla storia, al presente”.
Nicola Vicidomini
“A volte la censura può essere anche utile perché ti spinge a essere più creativo”.
Paolo Rossi
“Quando io faccio una battuta su un morto ancora caldo non sto dileggiando il deceduto, sto prendendo per il culo tutti quelli che si arrabbieranno e commenteranno con la bava alla bocca”.
Giorgio Magri
“Dov’è lo Stato che garantisce, dove sono gli intellettuali che devono prendere le difese non dell’autore ma dell’opera? Ecco, questa è la vera censura, la censura bianca, quella che non fa parlare”.
Antonio Rezza
“Cosa pensiamo del giornalismo satirico? Tutto il bene possibile, un giorno magari proveremo a farlo anche noi”.
Lercio
“Esprimere le proprie opinioni comporta sempre un rischio, spesso direttamente proporzionale al grado di senso dell’umorismo del proprio Paese”.
Michela Giraud
“Il Vernacoliere non ha mai accettato nessun tipo di finanziamento o pubblicità appunto per poter dire quello che voleva e al limite poi pagarne le spese”.
Emiliano Pagani
“Oggi la satira, che una volta doveva essere il peggio del meglio, è diventata il meglio del peggio”.
Piero Chiambretti
“La nostra battuta più avanti era «Gotta Continua» perché sulla gotta si poteva scherzare, ma non sulle tragedie”.
Renzo Arbore
“Tutta la satira che circolerà su Internet lo farà solo perché sarà il sistema a consentirlo, dandoci solo un’illusione di libertà”.
Stefano Andreoli
“La giustizia del popolo digitale mi ricorda i linciaggi nell’America dell’Ottocento. Non penso che fino a oggi Internet abbia migliorato la condizione delle persone in merito alla libertà di espressione”.
Elio