Nata a Torino nel dicembre del 2016, MyVisto è la piattaforma di branded content creata dall’attore Luca Argentero insieme a Paolo Tenna, finalizzata a mettere in relazione il mondo dell’impresa con quello della creatività. Al momento, la startup vanta una community formata da oltre 1.400 videomaker, filmmaker, giovani registi e appassionati del mondo dell’audiovisivo. Lo scopo di questa giovane realtà digitale è quello di stimolare la user generated content, dando spazio al punto di vista specifico degli utilizzatori e determinando al tempo stesso opportunità di lavoro.
Il 15 febbraio è partita, per tutti gli utenti di MyVisto, una nuova occasione, MyVisto Academy, la nuova Masterclass che coinvolge come tutor alcuni tra i più importanti professionisti italiani nel campo cinematografico e musicale, i quali metteranno a disposizione degli utenti le proprie competenze in materia di regia, produzione, sceneggiatura, colonna sonora e tecniche di produzione. Durante l’evento MyVisto ha presentato due sfide propedeutiche (MyVisto e 1Caffè Onlus) attraverso le quali, nei prossimi mesi, la giuria selezionerà gli utenti più talentuosi che potranno accedere alle sfide Academy a numero chiuso. Luca Argentero, co-founder di MyVisto, ci ha raccontato nel dettaglio i passi in avanti di un progetto proiettato verso il futuro.
Nel 2016, insieme a Paolo Tenna, hai fondato la piattaforma MyVisto: com’è nata l’idea di intraprendere questa avventura?
MyVisto nasce dalla riflessione sul rapporto tra brand e contenuti video e creatività in generale. Io e Paolo Tenna, l’altro fondatore della startup, ci siamo incontrati sul set, perché lui si è occupato per tanti anni di product placement cinematografico. Insieme abbiamo deciso di creare una realtà in grado di mettere in connessione il mondo delle aziende e quello della creatività. Per questo motivo abbiamo avviato una piattaforma che funziona attraverso un meccanismo di “sfide”, tramite la proposta di brief creativi da parte delle aziende, indirizzati a una community composta ormai da 1400 videomaker. I creator realizzano dei video, caricano il proprio progetto sulla piattaforma e fanno appello alle loro relazioni in rete per farsi votare. Dalla classifica che si genera l’azienda sceglie i 7 video che guadagnano – non vincono, guadagnano, la differenza è sostanziale – un compenso, 3.000 euro per il primo classificato. È una forma estremamente innovativa di contest: se al me ventenne avessero detto che c’era la possibilità di guadagnare 3.000 facendo un video, non ci avrei mai creduto. Oggi è possibile.
La tecnologia è oggi l’arma segreta per sostenere al meglio la creatività?
Ormai con un telefonino si può fare quasi tutto, esistono smartphone con registrazione video a 4K. La tecnologia viene molto in aiuto della creatività, se consideriamo che attualmente una buona macchina fotografica non ha nulla da invidiare ad una macchina da presa professionale. Certamente, per noi come azienda la sfida è enorme: da una parte è vero che la tecnologia e i supporti con cui vengono prodotti i video sono sempre più accessibili, ma, dall’altra, una startup come la nostra, completamente digitale, ha bisogno di un aggiornamento costante, perché ogni sei mesi rischia di diventare obsoleta, occorre fare un lavoro incredibile per essere sempre al passo.
MyVisto Academy: di cosa si tratta?
La grande novità di MyVisto è la fondazione dell’Academy: tra i 1400 videomaker della community, ne verranno selezionati 15, che si rinnoveranno poi di volta in volta, scelti da una giuria presieduta da me e composta da addetti ai lavori stimatissimi come Paola Cortellesi, Fabio Bonifacci, Nicola Giuliano, Adriano Valerio, Paolo Genovese, Davide “Boosta” Dileo. Accompagneremo i prescelti durante l’anno, ci saranno delle Masterclass a cui i selezionati potranno partecipare nel loro percorso di formazione, per essere stimolati e migliorarsi. Ci sono già videomaker, coinvolti fin dalle nostre primissime sfide, i quali continuano a partecipare ai brief proposti perfezionandosi passo dopo passo. Lo scopo è innescare un circolo virtuoso, sfruttare una spinta alla creatività dal basso, per coltivarla e renderla più forte.
Possiamo definirti un vero e proprio paladino dell’innovazione?
Io sono un angel investor da tanti anni, per me è una passione aiutare a far nascere e crescere delle nuove idee. Il mio entusiasmo è un motore che mi porta a continuare a impegnarmi in questo senso.
Elisabetta Pasca