Accrescere il Business grazie al Design Digitale: tre giorni di aggiornamento, ispirazione e approfondimento ai Digital Design Days
Punto d’incontro dell’industria Globale del Design Digitale la tre giorni milanese ha portato sul palco 50 relatori tra le più importanti personalità in ambito digitale in grado di ispirare, coinvolgere e raccontare i successi dal dietro le quinte
di Francesca Anzalone
Molte realtà oggi si sono rese conto che investire nella User Experience non è più solo un elemento competitivo, ma una condizione necessaria e un presupposto per la crescita del business, un mercato che si stima varrà 4 trilioni di dollari entro il 2020 (eMarketer, 2016) .
Quanto influisce una buona interfaccia nell’aumento delle vendite e-commerce?
Dalle ultime statistiche pare che il 35% del tasso di abbandono del carrello dovuta all’interfaccia poco usabile sia confermato.
Perché investire nella UX? E soprattutto come fare comprendere a chi deve investire il ritorno in termini di business?
Chi è stato ai Digital Design Days ha avuto tutte le risposte che cercava e anche qualcuna in più. Ho iniziato nel 1997 a lavorare nell’ambito della comunicazione digitale con un taglio “usabile”, a sperimentare e a riconoscere l’importanza di una interfaccia semplice, veloce e efficace per il target a cui era destinata, da cui poi è nato il primo volume Comunicare in rete l’usabilità (2000) frutto dell’analisi, dell’esperienza e dei dati raccolti durante i precedenti tre anni. E oggi come allora l’importanza di far vivere l’esperienza più semplice e immediata all’utente è la base di un business di successo. Da quegli anni molte cose sono cambiate soprattutto le opportunità che abbiamo a disposizione, dai calcolatori sempre più performanti, alle connessioni sempre più veloci, agli strumenti per l’interazione decisamente ingaggianti, ma l’utente al centro con le sue esigenze è rimasto.
Nella tre giorni milanese dedicata al Digital Design il tema è stato approfondito da tante angolazioni differenti, esperienze di successo mondiale, figure di rilievo e con la capacità di vedere oltre, di riuscire a ispirare, ma soprattutto di dimostrare come nel business anche questa parte è fondamentale.
A chi dice semplicità estrema nell’interfaccia le risposte sono arrivate da menti brillanti che hanno presentato progetti complessi, articolati e coinvolgenti con un percorso cognitivo talmente preciso da permettere all’utente di seguire un excursus senza distrazioni.
Esperienza dunque, la chiave che ha accomunato la kermesse di relatori tra i quali Ramsus Wangelyn Head of Design Brand di Spotify, Michael Gough, VP Product Design di Uber, Peter Smart, Global Head Product Design di Fantasy, e ancora Franz Fishnaller con il progetto LSI The Last Supper Interactive.
Investire su su competenze e processi che permettono di migliorare l’usabilità dei prodotti/servizi nelle varie fasi ideative, progettuali e implementative attraverso attività di ricerca e verifica costante con gli utenti è ancora il modo migliore per riuscire a rendere ancora più efficace il business. Con il web non basta più avere il prodotto migliore, l’e-commerce ci ha insegnato che serve anche il modo migliore per venderlo. Opportunità di una vetrina globale ma anche competenze nella migliore interazione. In un web in cui oggi sono presenti oltre 1,33 miliardi di siti con la possibilità di scelta da parte dell’utente non possiamo non migliorare costantemente le competenze a cui affidiamo le interfacce delle nostre attività online.
Per un approfondimento sulla nuova comunicazione ti rimando al mio volume Ufficio stampa e digital PR, la nuova comunicazione (Hoepli, 2017), al mio canale podcast e al mio sito.
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