“Se puoi sognarlo, puoi farlo” è il celebre motto del sognatore per antonomasia, il papà di Topolino, Walt Disney. Il principio resta valido e potente anche quando una circostanza sfavorevole finisce per sbarrare la possibilità di realizzare un sogno: in questo caso occorre sognare ancora e ancora più forte, per dare vita a un progetto più grande. La parabola umana e professionale di Mik Cosentino, ieri promessa del nuoto italiano e oggi, dopo un pesante infortunio, imprenditore 2.0 che ha trovato nell’infobusiness una nuova luminosa strada di successo, è la case history più convincente per questo tipo di assunto. Ricominciare da zero, costruendosi una nuova professione nel settore digitale, non è un’utopia ma il frutto di un lavoro duro e constante. Cosentino ci ha raccontato il suo viaggio e il valore motivazionale di un percorso inusuale e coraggioso.
Da nuotatore a imprenditore della Rete: come ci racconta questo grande “tuffo”?
Il “grande tuffo” ha significato per me moltissimo. L’attività agonista nel nuoto mi ha donato tanto, sia a livello umano sia formando la mentalità combattiva e competitiva che ancora oggi mi spinge a migliorarmi ogni singolo giorno. Le soddisfazioni sportive sono state enormi, come le vittorie nei campionati italiani e le presenze in nazionale, alle quali si affianca un solo piccolo rimpianto: la qualificazione sfiorata alle Olimpiadi, purtroppo sfumata per un solo decimo di secondo. Poi un infortunio improvviso ha bruscamente interrotto la mia carriera, costringendomi a reinventarmi per fare fronte alle spese di tutti i giorni.
C’è però un singolo episodio ad aver fatto scattare la molla interna: sono stato coinvolto in un incidente stradale che mi ha letteralmente lasciato a piedi e senza il denaro necessario per fare ritorno a casa in treno, costringendomi ad elemosinare i soldi tra i viaggiatori. Ho utilizzato questa esperienza come un punto di svolta, cominciando a studiare in maniera compulsiva i meccanismi dell’Infomarketing e le infinite possibilità di business offerte da internet.
Il lavoro alla base del mio successo è stato durissimo, ma ampiamente ripagato dai risultati che ho ottenuto come l’aver creato un nuovo mestiere, quello legato all’Infobusiness.
Di cosa parliamo quando parliamo di “Infobusiness”?
L’Infobusiness è principalmente l’individuazione di un problema e la creazione della sua soluzione specifica, rivolgendosi in maniera particolare a chi desidera utilizzare l’universo digitale per creare un valore aggiunto attorno alla propria attività o alla propria persona. Il processo, ed è quello che spiego nei miei corsi, porta il cliente da un punto di partenza ad un punto di arrivo attraverso degli step disegnati interamente attorno alle sue esigenze.
La logica consiste nel trasformare talenti e competenze in una fonte di guadagno automatica; si prende un’idea, la si lancia sul mercato online digitalizzandola quasi interamente e ci si garantisce così un’entrata di soldi ricorrente.
Ciò è fattibile grazie all’Infomarketing e alla new economy, che hanno già reso liberi e milionari numerosi individui in tutto il mondo.
Dunque trasformare una passione in un lavoro si può?
Non soltanto è possibile trasformare una passione in un lavoro, ma è addirittura doveroso. Il lavoro, è inevitabile, occupa una fetta temporale sempre maggiore all’interno della nostra quotidianità; per questo motivo ognuno di noi è chiamato a dare il massimo per far coincidere vocazione e denaro. Svolgere una professione che reputiamo appagante, magari innescando un meccanismo virtuoso di entrate economico automatiche e indipendenti dal nostro operato immediato, è il primo passo da compiere verso la completa libertà. Una parola che riassume la mia intera filosofia di vita. Ciò che più amo del mio mestiere è svegliarmi la mattina e poter scegliere cosa fare e in quale luogo del mondo farlo, senza dover rendere conto di niente a nessuno all’infuori di me stesso. L’obiettivo che perseguo attraverso i miei corsi è quello di mostrare a tutti che realizzare i propri sogni è possibile, non un’utopia da sognatore, e io ne sono un esempio.
Quali caratteristiche sono necessarie per restare sempre al passo in un orizzonte denso di sfide e cambiamenti continui come quello attuale?
Per affrontare un mondo in continuo mutamento occorrono innanzitutto una determinazione incrollabile, solida competenza e una sincera disponibilità a mettersi in gioco in qualsiasi situazione senza mai darsi per vinti.
Oggigiorno restare al passo si rileva sempre più insufficiente per chi ha sviluppato un’ottica lungimirante, e la vera sfida consiste nel presentarsi sempre con un passo di anticipo rispetto ai concorrenti o ai clienti che ripongono in te la loro fiducia. Qualsiasi grande risultato è il frutto di un lavoro instancabile, fatto di studio, dedizione, tentativi e capacità di rialzarsi mantenendo intatta la fiducia in sé stessi. La sfumatura del mio lavoro che trovo più elettrizzante è la consapevolezza che il mio solo limite sono io stesso: non esiste al mondo una motivazione più forte.
Qual è lo stato di salute del business sul web e che tipo di opportunità è possibile cogliere?
Il business sul web gode di ottima salute, e grazie al radicale cambio di mentalità in atto (soprattutto tra le generazioni più giovani) rappresenterà sempre più frequentemente un terreno fertile per idee innovative e capaci di semplificare la nostra vita. Le opportunità da cogliere non soltanto sono infinite, dall’Infomarketing al cosiddetto “passive income”, ma mi piace pensare che siano in buona parte ancora tutte da creare. Il futuro appartiene a chi riuscirà a fornire soluzioni semplici ai problemi più complessi che attanagliano imprese e persone, sia circoscritti in una nicchia di mercato sia su larga scala.
In Italia quanto spazio e quanti rischi ci sono per gli imprenditori 2.0?
Gli spazi in Italia sono ancora piuttosto limitati, a mio avviso a causa di una certa mentalità che frena il grande potenziale che i nostri imprenditori digitali potrebbero mettere in mostra se valorizzati in maniera adeguata.
Per questa ragione, nonostante i miei metodi siano stati assolutamente adattati alla realtà nazionale, ho scelto di svolgere gran parte dei miei studi negli Stati Uniti, dove ho conosciuto persone straordinarie e autentici mostri sacri del settore, su tutti il marketing guru americano Russell Brunson – di cui ho avuto l’onore di essere studente diretto.
In quanto ai rischi, è la capacità di assumersene il peso a fare la differenza decisiva; chi si muove sul web con cognizione di causa e una buona dose di coraggio, spesso vede i propri sforzi ricompensati in maniera straordinaria.
Le case history da incorniciare nella sua esperienza di infoimprenditore?
Tutto quello che sono riuscito a creare, partendo da zero, rappresenta un’unica grande case history da incorniciare.
Il mio unico corso dal vivo e aperto al pubblico, “Liberati dalle catene”, ha fatto registrate sold out totali in ogni sua data, confermandosi così come il più grande evento in Europa sulla formazione e sull’infobusiness. Ho dato vita ad un’Accademia aiutando oltre 8500 studenti ad ottenere fatturati importanti. E ancora “La bibbia dell’infobusiness”, il mio ultimo libro edito da Mondadori, in cui spiego passo dopo passo quali sono i 22 comandamenti imprescindibili per la creazione di un business online in grado di fare la differenza e perché no, cambiare la vita delle persone.
I prossimi obiettivi da raggiungere?
Al momento sono concentrato sulla crescita del mio nuovo brand infomarketingx.com, e l’obiettivo è quello di renderlo entro tre anni la più grande impresa europea nel campo della formazione marketing. Sogno di raggiungere almeno 10.000 persone, di mettere al loro servizio la mia esperienza di infoimprenditore e di aiutarli a guadagnare una cifra mensile media di almeno 2000 euro grazie ai metodi che ho sviluppato. Per riuscirci ho intenzione di rendere la mia azienda sempre più importante e conosciuta, ad esempio portando il brand in tutta Europa e soprattutto in America, dove il vastissimo bacino di utenza mi consentirà di proporre a sempre più persone una strada fatta di libertà economica e basata sulle passioni. Quando riesco a leggere la felicità sul volto delle persone che aiuto, capisco di essere sulla strada giusta.
Elisabetta Pasca