In vacanza all’estero durante le festività natalizie? Ma con pasta e panettone in tavola. Sono i prodotti di cui gli italiani sentirebbero più la mancanza. Dai dati di una rilevazione dell’Istituto Ixè per conto di SICE (Servizi Integrati Comunicazione Export), emerge che il prodotto di cui si sente più la mancanza è la pasta (22%), seguita da panettone (15%), pandoro (7%), altri dolci tipici regionali (7%), lasagne (7%), pesce e frutti di mare (5%), cotechino e zampone (5%).
Secondo una rilevazione fatta dall’Istituto Ixè per SICE (Servizi Integrati Comunicazione Export), a tavola per gli italiani non devono mai mancare pasta e panettone
L’analisi, condotta tra il 15 e il 17 dicembre su un campione di italiani maggiorenni e rappresentativo per genere, età e macro zona, mette in evidenza alcune differenze territoriali. In particolare: una maggiore rilevanza della pasta nelle regioni del Centro; il panettone nel Nord Ovest; le lasagne/pasta al forno, sempre al Centro; il pesce e i frutti di mare, nel Mezzogiorno; i tortellini nel Nord Est.
Curiosità: solo l’1% degli italiani ha indicato il caffè tra i prodotti di cui sentirebbe la mancanza in caso di vacanza all’estero nel periodo natalizio.
SICE è una piattaforma che riunisce imprese italiane della comunicazione, con oltre sessanta professionisti tra Milano, Bologna, Roma e Trieste, che conoscono e credono nella qualità e nei valori del Made in Italy. Una realtà unica in Italia, ma esperienze simili sono molto comuni all’estero, che si propone al mercato food nazionale come unico interlocutore per realizzare progetti di comunicazione e promozione del food&drink in Italia e nel mondo. SICE è partner del sistema delle Camere di Commercio Italiane all’estero: 78 sedi in 55 Paesi.
Il valore dell’export di prodotti Dop e Igp è stato di 3,57 miliardi di euro nel 2018. Al primo posto ci sono i formaggi, per un valore esportato di 1,7 miliardi di euro.
Per quanto riguarda i vini: il valore dell’export è 5,4 miliardi di euro. Gli Stati Uniti sono il principale mercato di destinazione, per un controvalore di 1,3 miliardi di euro.