Nextvalue ha presentato a Milano, i risultati della prima ricerca condotta in Italia sul Cloud Computing, l’insieme di tecnologie informatiche che permettono l’utilizzo di risorse hardware (storage, CPU) o software distribuite in remoto, nel corso di un evento organizzato con il sostegno di EMC, Google, IBM, Microsoft, Oracle, Reply e VMware: “Cloud Computing, SaaS, Virtualization: L’impresa crea valore scalando la commodity dell’IT”.
Obiettivo della ricerca è fare il punto su ciò che Cloud Computing è e diventerà a breve nel mercato italiano, su come è stato accolto dalle grandi organizzazioni, analizzando le ragioni che spingono le aziende ad adottarlo e disegnando un quadro dettagliato sulle aspettative, i ritorni attesi e i meccanismi decisionali all’interno delle aziende.
Nextvalue si è avvalsa della collaborazione di un Panel autorevole composto da 100 CIO (39% imprese Top con un fatturato di oltre 250 Milioni di Euro e 61% imprese Medio-Grandi con un fatturato tra i 100 e 250 Milioni di Euro) appartenenti a diversi segmenti di mercato (2% Telco e Media, 4% Assicurazioni, 5% Sanità, 6% Banche e Finanza, 7% Logistica e Trasporti, 8% PAL, 16% Utilities, 20% Commercio-Gdo-Retail, 32% Industria).
La prima parte della ricerca individua le tecnologie ritenute strategiche per l’impresa: senza sorprese, la Virtualizzazione “stacca” sulle altre tecnologie e viene citata dal 66% degli intervistati, mentre il Cloud Computing viene considerato dal 56% degli intervistati come una forma estrema di Virtualizzazione. Il 34% del Panel sarà impegnato o è in procinto di sviluppare progetti di Cloud Computing nei prossimi 12 mesi.
Il cuore della ricerca è la previsione d’investimento che le aziende intervistate intendono sostenere nei prossimi 12 mesi. Dall’incrocio del dato d’intenzione e della priorità d’investimento, emerge che la Virtualizzazione dei server si colloca nel quadrante “alto potenziale” della matrice di attrattività, mentre tutti gli altri elementi alla base del Cloud Computing si posizionano nel quadrante “nicchia”. Tra coloro che nei prossimi 12 mesi effettueranno investimenti in Cloud Computing, il 27,8% pensa di dedicare a questi progetti una quota pari almeno al 10% del proprio budget IT.
La survey prosegue indicando i valori di percezione della maturità del Cloud Computing: il 28% ritiene che questa tecnologia sia sufficientemente pronta. Inoltre il 20% degli intervistati sono coloro che presumibilmente daranno maggiori soddisfazioni ai Vendor, avendo dichiarato che il Cloud Computing avrà ampi sbocchi nell’ambito della gestione delle applicazioni aziendali. Le figure professionali che ne sponsorizzeranno la diffusione saranno proprio i CIO e i Direttori dei Sistemi Informativi, come indicato dal 73% del Panel. Il 68% dei rispondenti del Panel, ritiene opportuno l’investimento in Cloud Computing perché fa leva sulla riduzione dei costi. L’80% dichiara che il vantaggio atteso risiederà nei costi variabili correlati a software, infrastrutture e personale.
La ricerca si chiude con un’analisi dei principali ostacoli all’implementazione del Cloud Computing: il 60% degli intervistati ritiene che la mancanza di cultura aziendale sia un fattore inibitore significativo per la sua diffusione, mentre è pressante la preoccupazione circa l’immaturità delle tecnologie, citata dal 35% del Panel.
“I risultati della nostra ricerca” dichiara Alfredo Gatti “confermano che sia giunto per il settore IT il “momentum”,in quanto siamo di fronte ad un potenziale grande cambiamento. La necessità di contenere i costi sta aprendo nuove prospettive all’IT, e ciò che mi convince del Cloud Computing è la sua capacità di creare nuove ragioni di valore, siano esse originate da costi, di ordine di grandezza, più bassi o dal time-to-market estremamente più veloce”. “La ricerca” prosegue Gatti “convalida che il mercato è ancora agli inizi ma ha un alto potenziale di crescita. Per evitare aspettative irrealistiche e disillusioni bisogna affrontare la situazione con molto pragmatismo partendo da ciò che oggi è il Cloud Computing, tenendo d’occhio un futuro che a noi sembra veramente molto prossimo.”