Un’acquisizione costata 88 milioni di euro: Coca-Cola ha comprato Lurisia, il brand delle bibite ‘chic’ in vetro originario del Piemonte. La storica azienda di acque minerali, chinotto, gazzosa e aranciata amara era di proprietà di un fondo di investimento di DeA Capital, gestito anche dalla famiglia Invernizzi, storica proprietaria, e da Eataly. Entro la fine del 2019 dovrebbe concludersi l’accordo con Coca Cola Italia.
Immediata la reazione di Slow Food, la grande associazione internazionale no profit impegnata a ridare il giusto valore al cibo: alla notizia del passaggio di Lurisia al gigante Coca Cola, ha infatti annunciato di aver subito interrotto la collaborazione con il brand di acque minerali. “Apprendiamo dagli organi di stampa – ha fatto sapere in una nota il movimento – del passaggio di proprietà di Lurisia al gruppo Coca Cola. Lurisia ha sostenuto l’attività di Slow Food a partire dal 2007, principalmente in veste di partner dei grandi eventi: Cheese, Slow Fish e Salone del Gusto. Con l’edizione 2019 di Cheese si conclude la collaborazione, che non verrà rinnovata”.
Come spiegano le due aziende in una nota, Piero Bagnasco, attuale presidente e amministratore delegato di Lurisia, e Alessandro Invernizzi, rappresentante di due degli azionisti venditori, rimarranno nel consiglio di amministrazione di Acque Minerali “al fine di assicurare continuità di business”. Con l’acquisto della fabbrica piemontese, Coca Cola aggiunge un altro polo di produzione ai 4 stabilimenti presenti in Campania, Abruzzo, Basilicata e Veneto.