Il bilancio di sostenibilità e come comunicarlo: la comunicazione oggi viaggia su dati oggettivi e prevenzione di crisi non solo mediatica
Oggi la sostenibilità è vista anche come asset strategico su cui costruire la ripartenza, ma non attraverso parole, ma dati oggettivi attorno ai quali dialogare consapevolmente connessi. La comunicazione delle imprese oggi è una narrazione basata su dati oggettivi, strumenti e promesse a medio-lungo termine.
Al centro della comunicazione il dato oggettivo
Le belle parole, i valori che impattano positivamente sugli stakeholders oggi non sono più sufficienti, devono essere corredati da dati oggettivi, da visioni a medio-lungo termine, da strategie e da prevenzione di crisi. La sostenibilità non può essere affrontata come un trend o una parola da inserire all’interno del piano editoriale social, altrimenti il rischio è quello del green washing e soprattutto di perdere la fiducia degli stakeholders nonché la reputazione, oggi identificata come capitale reputazionale.
Il dato economico continua ad essere fondamentale, ma accanto a questo la sostenibilità sta diventando non solo strategica ma necessaria. Le scelte dei consumatori sono sempre più consapevoli e la sostenibilità sulla reputazione impatta per il 40% (fonte: Reputation Insistitute). E anche in questo caso si comunica attraverso un dato oggettivo e su un impegno che si prende per rispettarne il miglioramento di performance.
Cos’è il bilancio di sostenibilità?
Il 14 maggio si è chiusa in Commissione Europea la consultazione per la revisione dei criteri di rendicontazione del bilancio di sostenibilità e con Ada Rosa Balzan, esperta di sostenibilità da oltre venti anni abbiamo fatto il punto, proprio a partire da ciò che è. ll bilancio di sostenibilità è un documento che rendiconta sia gli aspetti positivi che le aree di miglioramento agli stakeholder, i propri impatti economici, sociali e ambientali generati dall’azienda nello svolgimento delle proprie attività e la governance. È anche uno strumento di gestione e di analisi dei rischi e aiuta l’organizzazione a definire percorsi di miglioramento di medio-lungo termine.
Perché predisporre il bilancio di sostenibilità?
Oggi la comunicazione è conversazione costante, se pensiamo al digitale ne tracciamo il flusso a livello globale h24 e 7 giorni su 7. Una riflessione che ci porta a focalizzarci sulla metodologia sia di lavoro che di dialogo, sulla trasparenza, sulla coerenza del messaggio e sulla necessità di governare l’informazione sia a livello multicanale che a livello di oggettività. Dobbiamo evitare la manipolazione, il fraintendimento, e soprattutto la mancanza di consapevolezza all’interno di una tematica così articolata. Perché dunque predisporre il bilancio di sostenibilità? Perché rappresenta un dialogo con gli stakeholders, perché permette la gestione e l’analisi dei rischi, e dunque permette di prevenire anche crisi mediatiche come i green washing ai quali assistiamo; perché è strategico nell’identificazione di percorsi di miglioramento e dunque nell’identificazione corretta delle promesse che l’azienda presenta al mercato e soprattutto alla comunità aziendale stessa. Ma ancora perché identifica una tassonomia corretta attraverso la quale costruire un piano di comunicazione corretto e completo, consapevole dei rischi e orientato alla valorizzazione di aspetti, appunto, non solo economici ma in grado di influenzarne l’impatto.
Te lo racconto in un webinar insieme a Ada Rosa Balzan
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